Al Fol in Fest ad Ottone rivivono i Beatles con flauto e arpa

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I Beatles rivisti sulle note di arpa e flauto. Lo spettacolo di Marco Coppi e Cristina Giorgi ha riproposto la magia della musica del gruppo rock di Liverpool reinterpretandone i loro immortali successi con i due strumenti musicali classici. Ne è scaturito uno spettacolo davvero emozionante e coinvolgente per il pubblico presente ai Giardini Caproni di Ottone, dove si è svolta la terza giornata del Fol in Fest, la rassegna della montagna pensata dalla montagna.

“Sono molto emozionata e orgogliosa che Ottone possa ospitare uno spettacolo di questo genere – ha esordito il Vice Sindaco Lucia Girometta nell’introdurre la serata – Con il Fol in Fest stiamo riuscendo a creare momenti di prezioso approfondimento su temi di attualità anche e soprattutto per le comunità montane, quali quest’anno le nuove tecnologie e l’Intelligenza Artificiale, unendo ad essi eventi di intrattenimento, arte e spettacolo di valore straordinario come quello di oggi. Il patrocinio ottenuto quest’anno dalla rassegna, sia della Presidenza del Consiglio dei Ministri sia della Rai Emilia-Romagna certifica il buon lavoro che si sta svolgendo, grazie ai sindaci dei 4 comuni e a tutti gli organizzatori e sostenitori, che nuovamente ringrazio”.

Spazio poi alla musica, in un crescendo di emozioni e di note provenienti dal flauto di Marco Coppi e dall’arpa di Cristina Giorgi, che hanno ripercorsi successi immortali della band inglese, quali “Come togheter”, “Girl”, “Strawberry Fields Forever” e molti altri.

“Le difficoltà maggiori di questo lavoro – ha confessato la Giorgi a margine dell’esibizione – sono state quelle di trasportare su due strumenti quello che facevano in quattro. Poi abbiamo cercato, anche grazie ai suggerimenti di Marco che conosce più approfonditamente di me il repertorio, di dare delle variazioni al tema. Quindi sicuramente si riconoscono i brani dei Beatles, ma abbiamo cercato di farli un po’ nostri, un po’ particolari”.

Coppi ha ricordato invece come il progetto musicale sia nato dalla comune passione per i Beatles, “che fanno parte a pieno titolo della storia della musica e di coloro che amano la musica, capaci di cambiare la storia del rock e del pop di grande qualità”.

I due artisti non hanno mancato una riflessione sul tema della rassegna, le tecnologie e l’Intelligenza Artificiale applicata in particolare alla musica. “Da quando esiste la tecnologia – ha ricordato Coppi – questa può essere usata a livelli artistici e poetici altissimi, se pensiamo ad esempio a tutta la sperimentazione della musica elettronica, partendo dagli anni 50, 60, 70. Stockhausen, Berry o John Cage hanno avuto a che fare anche con i Beatles e insieme si sono evoluti immediatamente. Tornando al tema, quindi, come sempre è l’uso che fai delle cose, se ne fai un uso meramente commerciale ti fai gli avatar, se invece usi la strumentazione elettronica, intelligenza artificiale, computer, in maniera creativa, artistica, di qualità può essere molto utile”.

Al termine della apprezzatissima esibizione, Coppi e Giorgi, accompagnati oltre che dal vicesindaco Girometta, dai rappresentanti del comitato scientifico e organizzativo del festival, Massimo Polledri e Camillo Mozzoni, hanno potuto visitare Ottone, sottolineandone la bellezza ed esprimendo grande entusiasmo per iniziative come il Fol in Fest, che “rivitalizzano questi territori, creano aggregazione, sono un’ottima opportunità per stare insieme e venire a conoscere queste zone”.

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