“E così, infastidita da consiglieri che svolgono il loro compito, cercando negli atti risposte che non riescono ad avere in aula, l’amministrazione evoca in un lungo e melenso comunicato, addirittura lotte nel fango e scenari politici contornati di guano“. Così Alternativa Per Piacenza risponde alla lettera con cui la giunta comunale lamentava un non proficuo confronto politico in consiglio comunale.
La nota di Alternativa Per Piacenza
Pazienza se poi dall’attività di controllo dell’opposizione vengono a galla fideiussioni false, canoni non versati, verbali tenuti nei cassetti. Per chi comanda dare risposte é un fastidio, a tal punto che giacciono inevase da un paio d’anni mozioni e interrogazioni che, da regolamento, dovrebbero ottenere riscontro nel giro di un mese.
Dalla macedonia di parole infilate in una nota che pare scritta apposta per distogliere l’attenzione da importanti questioni (la bancabilità del parcheggio in Piazza Cittadella per esempio che fine ha fatto?), spicca la stizza contro chi osa domandare – cosa lecita – da parte di chi non sa o non vuole rispondere – che dovrebbe essere cortesia.
A leggere il loro sfogo non parrebbe la stessa maggioranza che ha abbandonato l’aula per non far proseguire un Consiglio comunale, evento unico, e si spera irripetibile, nella storia di Piacenza, così come non sembrano gli stessi che stanno provando in tutti i modi a non far partecipare i revisori dei conti alla Commissione richiesta dai consiglieri, addirittura pensando a curiose sedute segrete, affinché il pubblico non possa assistere.
Non sembrano loro, che lamentano fantomatici attacchi ai dirigenti, quelli che hanno sollevato dall’incarico dopo 25 anni di onorato servizio la dirigente dell’avvocatura comunale, rea di aver fatto suonare campanelli d’allarme su qualche pratica a rischio.
Come Alternativa per Piacenza siamo preoccupati per la deriva che sta prendendo un’amministrazione ogni giorno più lontana dai valori autentici del centrosinistra. Assistiamo nello sconforto a una politica liberal-democratica, a voler essere generosi, che sembra ancora espressione, anche nei toni, di quel renzismo spocchioso e muscolare da cui il Partito Democratico a Piacenza evidentemente non riesce ad affrancarsi. Così non fosse, un comunicato come quello che disgraziatamente hanno dovuto leggere i piacentini non sarebbe mai uscito.
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