Maltempo, Tagliaferri (FdI): “La Regione non può più negare le proprie responsabilità”

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“Sto seguendo con attenzione l’evolversi della situazione nel piacentino – specie nella Val d’Arda e nella Val Trebbia, le zone più colpite dagli ultimi eventi metereologici. Torrenti e fiumi sono tracimati invadendo strade ed erodendo suolo agricolo. Alcuni episodi si sarebbero sicuramente evitati con una puntuale e concreta opera di messa in sicurezza degli alvei e delle sponde; e la responsabilità è solo della Regione!”. Interviene così Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, commentando le ultime notizie in arrivo dal piacentino.

“Non è possibile che ad ogni pioggia – seppur copiosa – il nostro territorio sia in ginocchio perché non si mantengono fiumi e torrenti” – continua Tagliaferri – “la Regione è Ente pubblico competente in materia idrica e di sicurezza idraulica; tale competenza è stata di recente confermata dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche con sentenza del 13 giugno scorso. Ora il dimissionario Presidente e la sua Giunta non hanno più scuse; non possono più scaricare le loro responsabilità sul Governo”.

“Una gestione disastrosa”

“La sinistra deve riconoscere una gestione ad oggi disastrosa del contrasto al dissesto idrogeologico e della difesa del suolo e definire con la massima urgenza un serio piano di manutenzione e messa in sicurezza dei fiumi e dei torrenti della Regione al fine di scongiurare continui episodi come quelli di questi giorni che – nel migliore dei casi – mettono in difficoltà i cittadini e le attività produttive e – nei peggiori – rappresentano un serio pericolo per l’incolumità degli emiliano – romagnoli”.

“Per questo – conclude il Consigliere di Fratelli d’Italia – ho predisposto un’ulteriore interrogazione alla Giunta Regionale, ed in particolare all’assessore Priolo, per conoscere quali interventi concreti la Regione pensa di programmare per la messa in sicurezza dei fiumi e dei torrenti dell’Emilia-Romagna e se intende cambiare l’approccio fino ad ora tenuto nella gestione del dissesto idrogeologico e della difesa del suolo, riconoscendo le proprie evidenti responsabilità nelle situazioni emergenziali vissute negli ultimi tempi, abbandonando retaggi ideologici estremisti in materia ambientale ed abbracciando un modus operandi improntato al buon senso ed al pragmatismo”

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