“Un vero e proprio terremoto con una magnitudo di 9,5 sulla scala Richter è quello che ha colpito la nostra sede territoriale di Anmil Piacenza (associazione nazionale fra lavoratori mutilati ed invalidi del lavoro) all’indomani delle votazioni che hanno (avrebbero?) rinnovato il consiglio territoriale, che sarebbe dovuto rimanere in carica per i prossimi 5 anni”.
“Come un fulmine a ciel sereno – rimarca il consiglio dimissionario insieme a Maurizio Manfredi presidente uscente – abbiamo saputo di essere stati commissariati dalla commissione elettorale centrale. Nei fatti non riteniamo di aver commesso nessuna irregolarità significativa ma ci viene imputato il fatto di aver messo in lista, per eleggere i 7 prossimi consiglieri solo 9 candidati e non 11 come prevedeva il regolamento di riferimento”.
Così inizia questa nota dell’Anmil con cui gli attuali dirigenti provinciali dichiarano: “Ci dimettiamo tutti”.
LA NOTA DELL’ANMIL
Nel corso del congresso Anmil, le votazioni si sono svolte presso la casa delle associazioni di via Musso e furono eletti: Giuliano Anselmi, Roberto Carini, Francesco Castelli, Mauro Braga, Federica Zuccolini, Paola Campisi e Maurizio Manfredi.
“Se pensiamo alla fatica che abbiamo fatto in questi ultimi 4 anni a dare risposte concrete ai nostri associati, – continuano i dimissionari, tra l’arrabbiato e il deluso – con la sede spesso chiusa a causa della cassa integrazione che ha colpito i nostri dipendenti a livello nazionale a causa di una situazione economica disastrosa in cui versava e versa la nostra Associazione.
Già il Covid che ci ha creato non piccoli problemi e rallentato tutta la nostra attività ma che noi con grande impegno abbiamo comunque portato avanti, riteniamo questa decisione assurda, soprattutto anche perché durante l’assemblea tutte le criticità sono state ovviamente dibattute dai delegati provinciali e soprattutto i ritardi di alcuni mesi sui pagamenti dei dipendenti hanno colpito la platea. Nel momento in cui è stata chiesta la disponibilità dei convenuti ad assumere un ruolo di impegno e responsabilità com’è quello del consigliere territoriale, solo 9 hanno confermato la loro disponibilità con convinzione. Cosa dovevamo fare? Taroccare la situazione?
“Azzerati per un cavillo burocratico”
Ci pare davvero sciocco azzerarci per un cavillo burocratico, perché di questo si tratta, visto che comunque i 7 effettivi sono stati regolarmente eletti e che ve ne erano altri 2 in panchina pronti ad entrare qualora qualcuno si fosse dimesso. Tra l’altro con la situazione economica in cui si trova ANMIL a livello nazionale, commissariare significa aumentare le spese di gestione e ciò è un ulteriore aspetto che avrebbe dovuto essere preso in seria considerazione”.
“Con questo comunicato noi consiglieri e presidente attualmente in carica, sino alla nomina da parte della sede centrale del commissario, anche se siamo a fine legislatura riteniamo necessario far comprendere bene a tutti quello che è successo realmente e fugare qualsiasi errata interpretazione da parte di qualcuno del commissariamento della Sezione ANMIL di Piacenza!”.
Un dubbio
Al di là delle sopra citate considerazioni sul regolamento, di cui ne prendiamo atto, il sospetto è che le attività condotte fino ad oggi dal nostro Consiglio Territoriale non siano in linea con le politiche e la gestione della Sede Centrale.
Più volte abbiamo rimarcato durante il Consiglio Territoriale la necessità di maggiori chiarezza e trasparenza sia sui temi prettamente legati all’attività storica della nostra Associazione, e soprattutto alla scarsa considerazione che si è data al personale interno, che si è prestato con professionalità e puntualità nelle diverse attività e nei servizi.
Il dubbio potrebbe farsi certezza in quanto nella nostra stessa situazione sappiamo esserci altre Sedi territoriali ANMIL.
Con amarezza.
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