“La nostra forza è il pragmatismo, l’ascolto degli imprenditori e la voglia di rappresentarli senza filtri”. Lo dice chiaramente Giacomo Ponginibbi, presidente di Confapi Industria Piacenza, nell’aprire la ventesima assemblea annuale dell’associazione che si svolge nella sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
Un anno difficile ma gli imprenditori hanno reagito
Quello appena trascorso è stato chiaramente un anno difficile a livello internazionale, ma positivo per Confapi. Un anno in cui gli imprenditori piacentini hanno dimostrato ancora una volta una grande forza. Lo spiega lo stesso Giacomo Ponginibbi.
“È stato un anno positivo per l’associazione e di questo sono molto contento nonostante il contesto sia abbastanza irrequieto, perché se pensiamo soltanto alla questione geopolitica, ai conflitti Medio Oriente, ai conflitti in Ucraina, il costo del denaro: insomma non è stato un anno semplice. Però gli imprenditori piacentini come sempre hanno dimostrato una grande resilienza, una grande volontà di uscirne, anzi addirittura di crescere. E questo si riflette anche dal punto di vista associativo. Infatti abbiamo aumentato la base degli iscritti che per noi è importante perché vuol dire che tutta la struttura di Confapi offre dei servizi e delle consulenze importanti che sono di vero aiuto per le aziende”.
E poi oggi è anche l’occasione di guardare alle sfide, alle strategie, anche alla collaborazione tra le regioni.
“Assolutamente, proprio oggi abbiamo dei tavoli strategici all’interno della nostra assemblea che ricordiamo celebra il nostro ventesimo anno, quindi per noi è un grande onore. Avremo dei tavoli dedicati proprio a questi argomenti con degli ospiti illustri perché vogliamo anche dare uno sguardo a tutti i nostri associati a quella che può essere una cooperazione anche a livello di istituzioni pubbliche, che comunque è molto importante”.
Il valore delle PMI
Dopo i saluti istituzionali del prefetto di Piacenza Paolo Ponta, della sindaca Katia Tarasconi e della presidente della Provincia Monica Patelli, è Ponginibbi a prendere la parola all’assemblea: “Confapi Industria Piacenza è un’associazione che esprime quotidianamente, grazie ad un impegno concreto, i valori delle PMI, che valgono nel Paese per il 65% del valore aggiunto, per il 48% dell’export e per il 76,7% dell’occupazione – sottolinea il presidente-per quanto riguarda le realtà a noi associate, il 34 per cento appartiene al settore della metalmeccanica, ma ci sono anche rappresentanze nei settori alimentare, servizi alle imprese, edilizia e relativa filiera, informatica, sanità, grafica e stampa, trasporti e logistica e chimica. L’89% delle imprese ha addetti compresi nel range 0-49 e l’80% delle imprese risulta costituita da 25 fino a 75 anni fa, segno di credibilità e storia imprenditoriale“.
Nel corso del suo intervento, Ponginibbi ha presentato anche una parte dei risultati di un’indagine condotta tra circa 500 studenti delle terze classi delle scuole superiori sui temi del futuro, dello studio, delle prospettive lavorative.
L’importanza della piccola-media impresa
Il presidente nazionale di Confapi Industria, Cristian Camisa, ha parlato della centralità della piccola-media impresa nel tessuto economico nazionale.
“Innanzitutto, una grandissima soddisfazione vedere più di 400 imprenditori che festeggiano i vent’anni di Confapi Industria Piacenza. Devo dire che è molto bello soprattutto per chi come me ha vissuto gli inizi di questa associazione, qui sul territorio. È un anno indubbiamente un po’ più complicato rispetto a quelli precedenti, le crisi internazionali stanno sicuramente facendosi sentire, però devo dire anche che la resilienza e soprattutto la flessibilità del nostro mondo sta trainando il sistema paese. Anche quest’anno il nostro centro studi prevede un aumento dell’1% del PIL e soprattutto le nostre piccole e medie industrie stanno avendo la capacità di reinventarsi”.
“Quindi è per questo che anche a Roma sto portando un messaggio che è quello secondo cui la piccola e media industria deve essere protagonista delle azioni del governo, sempre di più semplicemente perché il nostro mondo rappresenta oltre il 48% dell’export, il 65% del valore aggiunto e oltre il 76% del personale occupato. Quindi penso che la piccola e media industria non solo abbia avuto un grande passato e merito di sviluppo di questo paese ma soprattutto un futuro sempre più roseo”.
Un ponte tra Emilia Romagna e Lombardia
Simbolica la presenza degli assessori regionali al Lavoro di Emilia Romagna e Lombardia, rispettivamente Vincenzo Colla e Guido Guidesi. Obiettivo è rafforzare la collaborazione tra i due territori.
“L’importanza è il confronto, innanzitutto, il confronto tra due territori che rappresentano tanto dal punto di vista del prodotto interno lordo a livello nazionale. Due territori produttivi che attraverso le loro aziende hanno sinergie praticamente quotidiane su vari settori: in alcuni casi siamo noi Lombardia a trainare, in altri casi è l’Emilia e noi facciamo la parte di componentistica e di servizio e viceversa. Però devo dire che sono due territori che hanno tantissime sinergie, devono insieme costruire delle strategie da punto di vista economico”, spiega Guido Guidesi.
“Noi pensiamo ad un futuro a livello europeo di una Commissione che si rapporta direttamente con i territori, un’Europa competitiva e per essere competitiva deve ripartire dai territori manifatturieri. Per cui è bene che i territori manifatturieri facciano squadra per pesare di più e per influenzare le prossime decisioni europee”.
Investimenti e ambiente
“Stiamo parlando di due grandi regioni, noi come Emilia Romagna abbiamo relazioni con tutte le regioni del nostro Paese. Ovviamente con la Lombardia stiamo facendo anche asset di riferimento nel sistema della fiera, nel sistema della logistica, nel sistema degli investimenti che ormai rappresentano una metropolitana tra la Lombardia e l’Emilia. Provate a immaginare soltanto l’alta velocità. Poi come non vedere che abbiamo tanta gente che si sposta anche da Piacenza, va negli asset della Lombardia e ormai anche tanta gente da Lombardia viene negli asset dell’Emilia Romagna”, commenta Vincenzo Colla.
“La discussione di oggi deve sempre avere un’idea di collaborazione di significato, di progetto, come siamo abituati a fare in Emilia Romagna: noi discutiamo col mondo, ci mancherebbe se non discutiamo con la Lombardia, provate a immaginare soltanto anche gli asset che portano di logistica al di là della frontiera”.
“Poi abbiamo messo in campo anche idee di sostenibilità: non è che risolviamo il tema dell’ambiente, dell’aria solo con una regione: per quanto riguarda la sostenibilità dell’aria e la sostenibilità ambientale, si tratta di un tema che va fatto in alleanza con le regioni e soprattutto le regioni del nord”.
LE DUE TAVOLE ROTONDE
A seguire sono due tavole rotonde: la prima, su “Innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità”, vede intervenire il presidente di Confapi nazionale Cristian Camisa, l’head of external relations di Simest, Francesca Alicata, e il docente di strategia e imprenditorialità alla SDA Bocconi School of Management Carlo Alberto Carnevale Maffè. La seconda invece, sul tema “Alleanze interregionali strategiche a favore della competitività delle filiere produttive”, vede partecipare il vicepresidente di Confapi lndustria Piacenza Vincenzo Cerciello, l’assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla e l’assessore allo svilupp0 economico della Regione Lombardia Guido Guidesi.
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