Nelle scorse settimane, tra maggio ed inizio giugno, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Piacenza ha intensificato le attività di polizia finalizzate al rintraccio di cittadini stranieri irregolari sul territorio nazionale riuscendo ad eseguire il rimpatrio di ben otto cittadini stranieri nei paesi di origine, tra i quali Albania, Tanzania e Repubblica Dominicana.
“Tale risultato è stato conseguito mediante l’efficace coordinamento delle attività di competenza di tutti gli Uffici della Questura che ha consentito non solo di individuare soggetti presenti sul territorio piacentino in assenza di qualsivoglia titolo di soggiorno, ma anche di controllare e contrastare l’eventuale inosservanza delle misure alternative al rimpatrio forzoso”, si legge in una nota della Questura.
Un 45enne dominicano nei guai
Un intervento di questo tipo, ad esempio, si è reso necessario nei confronti di un cittadino della Repubblica Dominicana di 45 anni, con precedenti di polizia, già destinatario di un provvedimento di espulsione e inottemperante alla misura della partenza volontaria. Rintracciato sul territorio dalle Volanti, è stato messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione che, dopo aver ottenuto la convalida del provvedimento di accompagnamento alla frontiera, ha compiutamente eseguito il rimpatrio nel paese di origine.
Analogamente, grazie alla preventiva attività di identificazione e di verifica della sussistenza delle condizioni di espulsione nei confronti di cittadini stranieri detenuti presso la locale Casa Circondariale, è stato possibile eseguire il rimpatrio di un cittadino tanzaniano rimesso in libertà dopo aver espiato una condanna di 3 anni e 2 mesi per reati in materia di sostanze stupefacenti.
Avvisi per tre uomini già in carcere
Altri tre soggetti, invece, di cittadinanza albanese, già detenuti per reati contro il patrimonio, sono stati accompagnati alla frontiera in esecuzione della espulsione disposta dall’Autorità Giudiziaria come misura alternativa alla detenzione.
Infine, l’Ufficio Immigrazione ha svolto anche alcune attività straordinarie di controllo del territorio all’esito delle quali sono stati rintracciati, in diverse occasioni, tre cittadini stranieri in condizioni di irregolarità, di cui un uomo con precedenti in materia di sostanze stupefacenti e una donna con precedenti di polizia per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Tutti i soggetti sono stati compiutamente accompagnati alla frontiera aerea o marittima per essere rimpatriati nel paese di origine, in Albania.
Attività di controllo
L’impegno profuso dall’Ufficio Immigrazione ha consentito, altresì, di intervenire con efficacia nei confronti di cittadini stranieri irregolari sul territorio nazionale pur in assenza delle condizioni necessarie al rimpatrio. Nel periodo di riferimento, infatti, sono stati eseguiti, a carico di cittadini stranieri con precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio o in materia di sostanze stupefacenti, quattro accompagnamenti ai Centri di permanenza di Milano, Gorizia e Macomer al fine di completare le procedure di identificazione richieste per il successivo rimpatrio nei paesi di origine.
L’attività di maggior di controllo è stata espletata anche con riguardo alle istanze volte al rilascio del permesso di soggiorno risultanti, da un primo esame, meramente strumentali. L’Ufficio Immigrazione, infatti, negli ultimi mesi ha definito con esito negativo numerose pratiche per rilevanti mancanze documentali o per evidente carenza di interesse dei cittadini stranieri che non si sono presentati agli sportelli nelle date di convocazione.
In questura per il permesso di soggiorno ma è ricercato
Questa maggiore attenzione dedicata a pratiche di dubbia meritevolezza ha consentito, in particolare, di verificare la posizione di un cittadino marocchino a carico del quale risultavano diversi alias e notizie di reato.
All’esito di ulteriori accertamenti, si riscontrava, nei confronti del cittadino straniero, la sussistenza di un mandato di cattura per l’espiazione di una condanna pari a due anni e otto mesi per reati di maltrattamenti e falsità ideologica commessi nella provincia di Genova diversi anni fa per poi allontanarsi dal territorio italiano.
Il cittadino marocchino, rientrato in Italia, tentava, quindi, di regolarizzare la propria posizione non riuscendovi grazie all’intervento dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Piacenza che provvedeva tempestivamente a dare esecuzione al mandato di cattura fermando il soggetto e accompagnandolo presso la locale Casa Circondariale.
Iscriviti per rimanere aggiornato!
Compilando i campi seguenti potrai ricevere le notizie direttamente sulla tua mail. Per garantire che tu riceva solo le informazioni più rilevanti, ti chiediamo gentilmente di mantenere aggiornati i tuoi dati.