Sciopero in corso alla Burberry, Cgil e Cisl: “Vogliamo risposte su inquadramenti e ticket”

blank

Lavorano per uno dei grandi marchi del segmento “lusso” dell’abbigliamento mondiale, che a Piacenza ha il suo cuore logistico, e sono in sciopero da stamattina per chiedere giusti inquadramenti e livelli contrattuali, l’aumento dei buoni pasti fermi a poco più di 5 euro da anni e il superamento “delle discriminazioni per il premio di risultato, riconosciuto ad alcuni e negato ad altri che fanno il medesimo lavoro”.

I lavoratori di Burberry di Piacenza sono in sciopero. A Piacenza, dove in via Strinati lavorano sia i dipendenti diretti sia quelli in appalto in un magazzino adiacente (dipendenti di Nippon Express e Trend log), e a Cortemaggiore, in via Rossetti, dove si gestiscono altri marchi dell’abbigliamento. Circa 150 lavoratori coinvolti dallo sciopero a cui Filt e Fit sono arrivati dopo diversi incontri con le aziende coinvolte.

“Il 16 aprile – spiegano Filt Cgil e Fit Cisl con i segretari generali Tarenchi e Buono – abbiamo avuto un incontro con la parte datoriale che non ha portato a passi avanti. Da tempo chiediamo i giusti livelli e inquadramenti contrattuali e l’aumento del ticket mensa a 8 euro. Le risposte sono sempre state “tra sei mesi” e trascorso questo tempo buttavano ancora la palla in tribuna. Dopo un’assemblea con i lavoratori interessati alla vertenza, passata dall’apertura dello stato di agitazione la settimana scorsa, la decisione unanime dei lavoratori è stata quella dello sciopero. Vogliamo risposte ai temi che poniamo da tempo: non possiamo più aspettare”.  In corso un presidio in via Strinati dove si sono dati appuntamento anche i lavoratori di Cortemaggiore.

Iscriviti per rimanere aggiornato!

Compilando i campi seguenti potrai ricevere le notizie direttamente sulla tua mail. Per garantire che tu riceva solo le informazioni più rilevanti, ti chiediamo gentilmente di mantenere aggiornati i tuoi dati.

Radio Sound
blank blank