Partecipa ai tavoli di trattativa con il Governo in tema di pensioni. Ezio Cigna, capo dipartimento nazionale “previdenza” della Cgil, è stato ospite alla Camera del Lavoro di Piacenza per un corso di formazione riservato a sindacalisti e operatori dei servizi (Patronato Inca e Caaf) che ha dato uno spaccato del presente e del futuro previdenziale di un sistema, in una parola, “ingiusto”.
“E’ difficile spiegare alle persone che se prendi 1.700 euro di pensione la perequazione non ti permetterà di fare la spesa come la facevi due anni fa, o che se sei un dipendente pubblico rischi di andare in pensione con 49 anni di contributi. Ci sono temi che stanno tutti insieme. E’ importante rivalutare le pensioni, è importante rinnovare i contratti di lavoro e in tema di previdenza c’è una questione totalmente assente nella politica di questo Governo e della destra in generale: i lavori non sono tuti uguali. Bisogna costruire una previdenza ad hoc che dia risposte ai lavoratori più fragili e alle donne. Ci troviamo di fronte a un Governo che non parla più di pensioni eppure questo tema è sentito da lavoratori e lavoratrici”.
Si registra disorientamento nei cittadini sulle pensioni e il ruolo dei servizi del sindacato è sempre più centrale e collegato con gli altri aspetti critici del mondo del lavoro, anche a Piacenza.
“La giornata di oggi è stata molto positiva – spiega Cigna – abbiamo provato, insieme, ad affrontare le novità della Legge di Bilancio sul profilo previdenziale ma tenendo insieme tutti i temi. Quando come Cgil ragioniamo di precarietà e di rinnovo dei contratti di lavoro ragioniamo di elementi che hanno ripercussioni sulle persone dal punto di vista previdenziale. Un tema sentito per le persone che vorremmo rappresentare, lavoratori e pensionati, con un Governo che aveva promesso di azzerare la legge Monti-Fornero che oggi, invece, è l’unica legge previdenziale in vigore. Non solo: siamo nella situazione che sono riusciti a peggiorare quella norma criticata da tutta la politica”.
Cigna ha parlato in un salone Mandela con in platea dirigenti sindacali e operatori, in un incontro organizzato dal responsabile formazione Cgil Piacenza, Luigino Baldini. Per il segretario generale Ivo Bussacchini “nella mobilitazione che come sindacato stiamo mettendo in campo insieme alla Uil è necessario tenere uniti tutti i temi, perché quando siamo poveri sul lavoro ci aspetta un futuro non dignitoso dal punto di vista dell’assegno pensionistico. E questa dinamica è inaccettabile”.
Oggi il sistema previdenziale ha incongruenze che vanno rimosse. Occorre equità in un sistema dove le persone più povere rischiano di essere povere a lavoro, senza il rinnovo dei contratti, con salari bassi, e povere in pensione.
“Il ruolo della Cgil in questa fase passa non solo attraverso le categorie, nei luoghi di lavoro attraverso il tentativo di rinnovare i contratti, ma è sempre più preziosa l’azione dei servizi. Sul tema previdenza lo vediamo dalle lavoratrici e dai lavoratori vicini al traguardo pensionistico che sono delusi e arrabbiati, e sono venuti qui da noi per provare a vedere qual era il futuro pensionistico”. Un futuro regolato ancora da quella legge “Monti-Fornero” inasprita dal governo Meloni e che ha ripercussioni pesantissime di cui l’esecutivo non pare occuparsene.
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