Storie di Confesercenti, il Presidente del sindacato degli ambulanti Corrado Albertin racconta la sua vita da ambulante e il presente legato al mestiere, nell’intervista di Fabrizio Samuelli.
Ho cominciato questo lavoro da ragazzino, tanti anni fa. In estate stavo con miei genitori sui mercati. Poi nel 1981 sono entrato nell’azienda familiare. Infine nel 1989 con mia moglie abbia rilevato la più antica licenza ambulante di intimo della città di Piacenza.
Com’è cambiato il lavoro?
All’inizio era più difficile perché per lavorare serviva fare dei corsi o aver avuto un certo tipo di esperienza. C’era meno concorrenza, ora presente dai tanti Centri Commerciali esplosi dopo gli anni 90. Poi la nostra generazione è andata in pensione e i figli non hanno voluto continuare l’attività, quindi sono arrivati nei mercati banchi che hanno abbassato la qualità.
Ambulanti soggetti alla direttiva europea Bolkestein per l’assegnazione delle concessioni di posteggio
C’è stato un lavoro positivo da parte della regione Emilia Romagna e di gran parte dei comuni del nostro territorio che sin da subito si sono impegnati ad attuare i previsti bandi per l’assegnazione delle concessioni mettendo di fatto in salvo la categoria. Chi ha aderito alla nostra categoria – prosegue Albertin – ha fatto i passaggi nei tempi giusti, quindi siamo in una botte di ferro. Le nostre concessioni scadono dal 2030 al 2032, quindi fino a quella data rimangono nostre poi andranno al bando.
C’è poi il discorso legato al Mercato di Forte dei Marmi
All’inizio è stato uno stimolo anche per noi, sembravano più bravi e avevano molto successo di pubblico. Poi i cittadini si sono accorti che la qualità c’è anche nei nostri mercati, almeno nei banchi più giusti. Inoltre da noi è possibile anche cambiare la merce. Ora trovo sia una manifestazione che ha un po’ stufato anche perché è in zona tutte le settimane. Insomma… non è più considerata un’attrattiva.
Storie di Confesercenti, Corrado Albertin: AUDIO intervista
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