Alloggi Erp, il 56% a cittadini stranieri. Soresi (FdI): “Chi paga le tasse da una vita superato da chi è appena arrivato”

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Accesso agli atti di Soresi. Graduatorie Erp: oltre il 56% agli stranieri.

Su 330 domande, sono solo 143 le istanze accolte provenienti da cittadini italiani mentre risultano 187 (il 56,6%) quelle provenienti da stranieri, nonostante questi ultimi rappresentino circa il 15% della popolazione residente.

Si tratta di un dato che già di per sé è mortificante poiché evidenzia come chi qui ha lavorato e pagato le tasse da più tempo, magari da una vita, spesso è di fatto superato, nelle graduatorie, da chi qui vive da molto meno tempo, con conseguente minor contributo dal punto di vista fiscale-contributivo.

E questo dato desta ancora maggior preoccupazione se lo si accosta alla recente decisione della Regione Emilia Romagna che – pur mantenendo il requisito della residenza di almeno tre anni per l’accesso – non permettere più ai Comuni di utilizzare il requisito della residenza o dell’attività lavorativa da almeno tre anni in Emilia Romagna quale criterio per l’aggiudicazione di punteggi aggiuntivi in graduatoria.

Si può quindi immaginare quali saranno le conseguenze in una città come Piacenza, dove già oggi oltre il 56% degli alloggi Erp risulta assegnato a stranieri: è evidente che, nell’impossibilità di applicare il criterio della residenza, si finirà per danneggiare i tanti anziani e quelle famiglie bisognose, che della casa popolare hanno bisogno, e che si vedranno, di nuovo, superare in graduatoria da chi magari è arrivato da poco in città (e che spesso già accede a molti altri aiuti comunali o statali).

Il ruolo della Regione con la nuova legge

Si tratta, tra l’altro, di una marcia indietro – forse influenzata dal cambio nella segreteria del PD e dall’arrivo di Schlein – da parte della Regione Emilia Romagna che, durante il primo mandato, aveva rivoluzionato i criteri di assegnazione degli alloggi Erp, prima, restringendo a chi risiede o lavora in Emilia-Romagna da almeno tre anni la possibilità di accedere alle graduatorie, poi, consentendo ai Comuni di incentivare nuclei con anzianità di residenzao attività lavorativa maggiori attraverso l’attribuzione di specifici punteggi. Di fatto, si trattava di una sorta di corsia preferenziale per gli italiani che, purtroppo, non esisterà più.

Auspico che l’Amministrazione comunale di Piacenza – così come richiesto dal gruppo consigliare di Fratelli d’Italia con una risoluzione depositata lo scorso mese – possa attivarsi nei confronti della Regione Emilia-Romagna chiedendo di rivedere questo provvedimento discriminatorio nei confronti degli italiani e di chi da tempo risiede nella Regione Emilia Romagna e che questa interlocuzione possa avvenire in tempi rapidi, onde evitare che i suoi effetti si spieghino sulle prossime graduatorie Erp che, inevitabilmente, vedrebbero una percentuale di assegnazioni a cittadini italiani ancora minore rispetto a quella attuale, pari al solo 43,3%.

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