La soluzione non è cambiare menù, ma agire sulla composizione del piatto. Ad affermarlo è il gruppo “Genitori per un menù sano” opponendosi all’iniziativa del Comune di Piacenza di attivare un sondaggio nelle scuole mettendo a confronto due menù alternativi.
Siamo contrari – commenta Patrizia Rancati a Radio Sound – abbiamo l’impressione che si stia affidando ai genitori, che non hanno le adeguate competenze, la decisione di scegliere se un menù sia migliore di un altro. Questo è un modo per Comune e Ausl di sottrarsi alle proprie responsabilità. Inoltre abbiamo constatato che finora il sondaggio è stato attivato solo in alcune scuole, escludendo ad esempio gli asili nido e le scuole paritarie che usufruiscono dello stesso menù. Questo non lo riteniamo assolutamente corretto. Infatti tutti i bambini hanno la stessa importanza e se si decide di intraprendere la strada del sondaggio, questo deve essere esteso a tutti i genitori.
Un sondaggio non potrebbe invece far emergere i gusti dei piccoli evitando lo spreco del cibo?
Non si combatte lo spreco sostituendo un piatto non gradito ai bambini, ma si mettono in atto altre strategie per far apprezzare i piatti più salutari.
Quali strategie?
Secondo noi va mantenuta la frequenza di somministrazione delle proteine vegetali andando ad agire sulla composizione del piatto. Se la pasta con le lenticchie, proviamo a proporle in un altro modo senza agire impoverendo il menù.
Sondaggio sul menù scolastico a Piacenza, Patrizia Rancati: “Non siamo noi genitori a dover scegliere” – AUDIO INTERVISTA
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