Parcheggio in Piazza Cittadella, associazioni piacentine: non c’è più interesse pubblico, rischio archeologico e aumenti per i cittadini. Sono troppi i problemi irrisolti per il progetto secondo le associazioni: FATE (Fondo Ambiente Territorio), Italia Nostra Piacenza, Legambiente Piacenza e Laboratorio Popolare della Cultura e dell’Arte.
Stefano Benedetti del FATE
Noi in passato avevamo già mandato due segnalazioni all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) ritenendo che nell’affidamento del progetto ci fossero delle anomalie dal punto di vista contrattuale. Sono 11 anni di sottoscrizione e a oggi il parcheggio interrato non è stato realizzato. Con le ultime delibere vengono risolti i problemi dell’impresa del concessionario mentre il Comune non ha nessun ristoro per un progetto del 2008. Noi pensiamo non ci sia più l’interesse pubblico pubblico. In particolare considerando il futuro trasferimento dell’ospedale e pensando a uno degli obiettivi del Piano urbano della mobilità sostenibile, quello di far entrare sempre meno auto in centro storico. Costruendo il parcheggio ci sono problemi di natura economica per il Comune e per i cittadini che si vedono aumentare le tariffe dei parcheggi a pagamento. Chiediamo la risoluzione del contratto con il concessionario.
Per le associazioni, non solo le condizioni gravemente sfavorevoli previste dal cosiddetto Riequilibrio Economico-Finanziario rappresentano una palese mancanza di interesse pubblico ma anche i consistenti rischi di ritrovamento di reperti archeologici o antichi rilevabili nel sottosuolo di Piazza Cittadella sconsigliano l’inizio di scavi per il parcheggio sotterraneo, sia per i costi economici che si ripercuoterebbero sui bilanci comunali, sia per i tempi necessari allo svolgimento dei lavori e i disagi che verrebbero provocati ai cittadini e alle attività economiche di quel comparto di città.
L’architetto Anna Lalatta di Italia Nostra Piacenza
Abbiamo già evidenziato negli anni i problemi archeologici che porterebbe questa costruzione. Noi siamo convinti ci siano delle presenze architettoniche importanti. Questo ci viene confermato dalla relazione e dalla documentazione fotografica della società MALENA Snc (operante negli scavi archeologici) del 2013, in cui si vede che in Piazza Cittadella ci sono diverse pre esistenze architettoniche e dal salvaguardare. Infatti sarebbero distrutte completamente da uno scavo perché non sono asportabili.
Parcheggio in Piazza Cittadella, associazioni piacentine: AUDIO INTERVISTE
Esposto Anac
Il 27 ottobre 2023 le Associazioni Fondo Ambiente e Territorio (FATe), Italia Nostra sezione di Piacenza, Laboratorio Popolare della Cultura e dell’Arte e Legambiente circolo Emilio Politi – Piacenza, hanno inviato una nota all’Autorità Nazionale AntiCorruzione, e per conoscenza al Comune, in merito al progetto comunale di parcheggio sotterraneo da 202 posti auto pubblici e 59 privati nella storica piazza Cittadella.
La nota ha lo scopo di segnalare irregolarità ravvisate dai firmatari nei contenuti e nel procedimento del progetto.
Essa integra due precedenti note di pari oggetto e finalità, inviate all’ANAC dalle stesse Associazioni e da cittadini il 14/12/2018 e il 12/6/2019, dopo che petizioni e proposte rivolte al Comune dal 2013 erano rimaste senza risposta.
A queste due note ha fatto seguito la delibera del Consiglio ANAC 14/10/2020 n. 802, che ha avviato una procedura di monitoraggio in merito alla conduzione del contratto d’appalto di piazza Cittadella e ha formulato rilievi e raccomandazioni, con ciò confermando la fondatezza delle osservazioni dei cittadini.
La segnalazione del 27 ottobre scorso ribadisce, con rinnovate argomentazioni, la contrarietà dei firmatari al progetto esecutivo di piazza Cittadella e, in particolare, sostiene quanto segue, con riferimento alle delibere assunte dal Consiglio comunale del 29/12/2022 e del 31/7/2023 n.30.
1)L’intervento, diversamente da quanto deliberato dalla Giunta Comunale il 29 dicembre 2022, non è un’opera d’interesse pubblico per i seguenti motivi.
-La realizzazione di 202 posti auto pubblici sotterranei, in sostituzione dei circa 180 di superficie oggi esistenti di cui è prevista l’eliminazione, migliorerebbe di ben poco l’offerta di parcheggi pubblici nella piazza, a un costo esorbitante.
-La riqualificazione della piazza prevista dal progetto esecutivo consiste nella sua trasformazione, nel sottosuolo, in autosilo e, in superficie, da terminal dei bus extraurbani a capolinea dei bus urbani previa demolizione dell’autostazione e sua sostituzione con una grande pensilina per l’attesa dei bus. Dunque piazza Cittadella non sarà riqualificata e valorizzata come piazza storica di accoglienza per i residenti e per i turisti e come area di pertinenza e di rispetto del monumentale palazzo Farnese, ma continuerà ad essere un piazzale per automobili e bus in circolazione e in sosta, con una pavimentazione lapidea altamente riflettente il calore nel periodo estivo e con una dotazione di alberi insufficiente per mitigare l’effetto calura, a causa dell’impossibilità di effettuare piantumazioni di alberi d’alto fusto sopra le strutture di cemento armato.
– Gli alberi previsti sono solo 9 tigli, che resteranno di piccole dimensioni, in luogo dei 16 attuali (tigli e cedri) ultrasessantennali. Anche due tigli situati di fronte alle ex scuderie di Maria Luigia verranno abbattuti per fare posto al cantiere.
2) La delibera non considera alcune indicazioni dei soggetti consultati dall’Amministrazione Comunale in materia di parcheggi e di norme contrattuali: il parere 2021 della Società TRT circa la non necessità dell’autosilo di piazza Cittadella in una prospettiva di medio-lungo periodo sia perché il previsto spostamento dell’ospedale libererà posti auto in centro, sia perché uno degli obiettivi fondamentali del PUMS approvato è quello di ridurre gli ingressi di auto nel centro storico; la raccomandazione 2022 del DIPE della Presidenza del Consiglio dei Ministri di rimediare a criticità contrattuali potenzialmente svantaggiose per l’Amministrazione Comunale, con particolare riferimento alla ripartizione dei rischi e alla regolamentazione delle penali.
3)Le nuove condizioni economiche del contratto d’appalto approvate dal Consiglio Comunale con la delibera del 31 luglio 2023 sono finalizzate al riequilibrio economico finanziario a tutela del concessionario, ma, a giudizio delle Associazioni firmatarie, sono penalizzanti per i cittadini e per il Comune e . non sono adeguate alle indicazioni dell’ANAC dell’ottobre 2020, fatto ribadito dalla nota ANAC del 19/10/2023, tanto che per questo motivo il Consiglio Comunale dovrà modificare ed integrare le condizioni contrattuali, che dovranno poi essere recepite dal concessionario.
Esse prevedono:
- un aumento dell’importo del contratto d’appalto da 10 a 14,7 milioni per la realizzazione del parcheggio sotterraneo (importo non a carico del Comune ma esclusivamente degli utenti dei parcheggi pubblici a pagamento);
- l’aumento a 1,5 €/ora delle tariffe dei parcheggi blu dal 1° gennaio 2024;
- il prolungamento di 4 anni della concessione dei parcheggi blu fino al 2043 e del parcheggio sotterraneo fino al 2029;
- la riduzione fino al 2043 del canone annuale dovuto al Comune dal Concessionario per la gestione dei parcheggi a pagamento;
- l’impegno del Comune a contribuire con 430.000 euro alle spese archeologiche, già previste a carico del Concessionario fino all’importo massimo di 1.000.000 di euro.
4)Le Associazioni firmatarie ritengono che le ragioni addotte dal concessionario per invocare l’applicazione della norma sulle cause di forza maggiore, che hanno consentito la revisione delle condizioni contrattuali deliberate dal Consiglio, non siano corrette per i motivi illustrati nella nota indirizzata dagli scriventi all’ANAC, di seguito sintetizzati e integrati.
-I ritardi nella conduzione dell’appalto sono da imputare principalmente al concessionario non alle Soprintendenze e al Comune.
-I minori introiti del concessionario dovuti ai provvedimenti antipandemia Covid non determinano un diritto del concessionario al risarcimento da parte del Comune.
-Le analisi delle perdite e dei ricavi vanno fatte considerando tutte le finalità e criticità dell’appalto: non soltanto ai fini della salvaguardia della convenienza economica del concessionario, ma anche e prima di tutto della tutela dell’interesse pubblico. A questo proposito, la delibera consiliare 30/2023 ha trascurato due fatti: il concessionario ha incassato dal 1° gennaio 2013, per 11 anni, in assenza di controindicazioni contrattuali, la quota spettante degli introiti dei parcheggi blu ammontante a svariati milioni di euro, senza effettuare alcun investimento nella realizzazione delle opere oggetto dell’appalto; a tutt’oggi non sono stati realizzati gli interventi di costruzione del parcheggio sotterraneo e di riqualificazione della piazza programmati dal Comune nel 2008. L’equilibrio complessivo degli interessi da perseguire nell’appalto è sbilanciato a favore del soggetto privato. Infatti il concessionario, oltre ad avere avuto un saldo attivo nonostante i minori introiti, ottiene risarcimenti economici, mentre il progetto di parcheggio sotterraneo e di sistemazione della piazza è tuttora irrealizzato con ricadute negative per l’interesse pubblico, in nessun modo calcolate né compensate. Per equità le due questioni, gestione dei parcheggi di superficie e costruzione del parcheggio sotterraneo, vanno scorporate, valutando separatamente i relativi vantaggi e svantaggi.
Per le ragioni sopra elencate gli scriventi reputano che :
1)la penale stimata di 3,4-5,3 milioni di euro a carico del Comune in caso di risoluzione del contratto non sia corretta; a questo proposito richiamano anche le valutazioni formulate dalla Consulta Territorio indirizzate all’Amministrazione Comunale con nota 9/1/2019 che stimava l’eventuale penale, al massimo, intorno a 1 milione;
2)gli aumenti degli importi dell’appalto e della tariffa oraria dei parcheggi blu, le riduzioni del canone dovuto dal concessionario al Comune, nonché la proroga delle scadenze contrattuali, accordati al concessionario con la delibera consiliare 30/2023 per evitare il pagamento della penale, non siano giustificati.
In base a quanto sopra esposto e alle osservazioni già espresse nelle note all’ANAC del 2018 e 2019, le Associazioni firmatarie ritengono che sia di interesse pubblico
- revocare la concessione relativa all’intervento di piazza Cittadella con un accordo fra concessionario e Comune, che tenga conto di tutte le inadempienze, ritardi, mancati ricavi e opere pubbliche non realizzate, garantendo la continuità del servizio dei parcheggi pubblici nell’interesse dei cittadini e nel rispetto delle norme sulla concorrenza;
- predisporre e realizzare il progetto architettonico unitario delle piazze Cittadella e Casali, che deve riguardare il trattamento delle pavimentazioni, dell’arredo urbano, della vegetazione, delle facciate degli edifici e gli usi delle due piazze, progetto ripetutamente chiesto al Comune dalla Soprintendenza, mai eseguito e però necessario per effettuare un intervento corretto e completo di restauro e valorizzazione delle due piazze;
- eseguire interventi di riqualificazione e riuso dell’ex autostazione, la cui condizione di degrado è dovuta allo stato di abbandono e di perdita di funzioni, e di tutti gli spazi stradali, pedonali e vegetati, per garantire da subito condizioni di decoro delle due piazze;
- affrontare la carenza dei parcheggi e i problemi viabilistici della zona nord della città non più con progetti isolati o masterplan parziali, ma con un piano generale, da attuare secondo un programma temporale, che preveda soluzioni funzionali, rispettose dei valori storico-culturali, archeologici, ambientali, degli usi compatibili degli spazi e degli edifici pubblici e della sostenibilità economica.
Infine gli scriventi rilevano, sulla base degli atti in loro possesso, che il progetto del parcheggio sotterraneo è privo della necessaria verifica di assoggettabilità alla VIA, prescritta dal D Lgs 152/2006 parte II allegato IV punto 7 lettera b) e dall’allegato al Decreto del Ministero dell’Ambiente 30/3/2015 punti 4.3.8 e 5.
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