Boom, Piacenza dal 1950 al 1960 raccontata da documenti e foto dell’archivio di Bruno del Papa

Boom, Piacenza dal 1950 al 1960

Boom, Piacenza dal 1950 al 1960 raccontata da documenti e fotografie d’epoca dell’archivio storico di Bruno del Papa. Inaugurazione della mostra il 16 dicembre alle ore 17 all’Archivio di Stato, Palazzo Farnese (Piazza Cittadella 29 Piacenza). Eccezionalmente l’Archivio di Stato resterà aperto fino alle 21.

Boom, Piacenza dal 1950 al 1960

In Italia, il boom economico è stato un periodo di notevole crescita economica che ha avuto luogo principalmente durante gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. Questo fenomeno è stato caratterizzato da una rapida industrializzazione, un aumento significativo della produzione e un miglioramento delle condizioni di vita. La ricostruzione postbellica, favorita dal Piano Marshall, ha giocato un ruolo chiave nel rilancio dell’economia italiana. Settori come l’industria manifatturiera, l’automobilistico e il tessile hanno registrato una forte espansione. L’urbanizzazione ha visto un incremento significativo, con molte persone che si sono spostate dalle aree rurali alle città in cerca di opportunità di lavoro. L’istruzione ha conosciuto un avanzamento, contribuendo a una forza lavoro più qualificata. Il boom economico italiano ha avuto un impatto duraturo sull’identità nazionale, contribuendo a definire l’Italia come una nazione industrializzata e moderna. Nonostante le sfide, questa fase ha gettato le basi per il progresso economico successivo nel paese.

Dall’archivio storico del fotografo Bruno Del Papa: Piacenza, la ricostruzione, l’economia, la società e la rinascita di una città profondamente colpita dalla guerra. Ecco allora che l’occhio del fotografo ci restituisce la città che faticosamente si rimette in piedi riportando in superficie quella normale quotidianità che la guerra aveva temporaneamente soffocato. Di nuovo tornano negli scatti di Del Papa le fiere, i negozi, le sagre, i matrimoni, la politica e lo sport, i monumenti più importanti e gli edifici che finalmente sono in costruzione e non più abbattuti dai bombardamenti. Nel laboratorio di Del Papa sono conservati, su scaffali metallici, oltre 100.000 scatti tra lastre e negativi, la memoria in bianco e nero della città che si ritrova fissata su pellicole sottilissime. L’archivio viene organizzato personalmente dal fotografo che ogni anno registra in ordine cronologico e per lettera tutti gli scatti. Particolarmente, dopo aver consegnato la stampa al cliente, Mauro Del Papa archiviava i negativi tagliati per scatto ordinati secondo il numero progressivo della registrazione nelle rubriche. Il primo registro è del 1949-1950, l’ultimo è del 2011per un totale di 35; da quest’anno è cominciata l’opera di digitalizzazione e nuovo riordino delle prime centinaia di foto.

Informazioni

La mostra resterà aperta fino al 29 febbraio 2024. Orari: lunedì-venerdì 9-13 e mercoledì-giovedì 9-17.

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