Tensione alle Novate: celle incendiate, lancio di oggetti contro gli agenti e autolesionismo. I sindacati: “Situazione allarmante”

Novate, aggredito agente con calci e pugni

Sappe e USPP  sindacati della polizia penitenziaria, l’hanno  definita una “giornata di ordinaria follia” nel carcere di Piacenza.

“Con riferimento agli ultimi eventi di fine settimana  che hanno destabilizzato la quotidianità della casa circondariale di Piacenza, si ritiene dover sensibilizzare il Superiore Ufficio Distrettuale a predisporre (per il futuro) assegnazioni di detenuti provenienti da altri Istituti per motivi di ordine e sicurezza interessando in maniera equa anche altri istituti”, si legge in una nota.

Due giorni di totale intensità

Circa un mese fa furono trasferiti a Piacenza 8 detenuti, i quali, una volta giunti in istituto, si resero protagonisti di condotte violente concretizzatesi con la messa a soqquadro di un intero reparto. Gli agenti erano riusciti ad allontanare i riottosi.

Ma nelle ultime ore si sono registrati altri eventi critici. Presso il reparto ROI alcuni detenuti hanno divelto e incendiato ben tre camere detentive e solo grazie all’intervento del personale di Polizia Penitenziaria si è riusciti a ripristinare l’ordine e la sicurezza dell’istituto, anche con l’utilizzo dei dispositivi di protezione.

La cronaca racconta di pezzi di ceramiche divelti e lanciati contro il personale operante, di un detenuto che ha incendiato la propria cella, del necessario utilizzo dell’idrante per riuscire a spegnere il fuoco appiccato, altri detenuti che ponevano in essere gesti di autolesionismo“, raccontano i sindacati.

“Una due giorni di totale intensità che ci spinge a chiedere il dovuto allontanamento dei soggetti in altro istituto. La circolare diramata dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, finalizzata a contenere la spirale di violenza nelle carceri, non sembra affatto risolutiva”.

In tale ottica, anche il trasferimento di soggetti violenti da un istituto ad un altro non sempre determina effetti sperati e risolutivi.

Detenuti pericolosi nel carcere di Piacenza

La casa circondariale di Piacenza non sembra in condizioni di assicurare la complessa gestione di più circuiti. Ragion per cui è doveroso richiedere che, in futuro, le assegnazioni di soggetti provenienti da altri istituti per motivi di ordine e sicurezza, avvengano tenendo in debita considerazione le attuali vicissitudini in cui versa la struttura piacentina. Impossibile che tutti i detenuti violenti vengano inviati presso la  struttura piacentina che si deve far carico di tutto il distretto del Emilia Romagna e Marche.

Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri, siamo in balia di questi facinorosi. “Una violenza folle e inaccettabile – commentano i segretari regionali  Francesco Campobasso ( Sappe ) e Gennaro Narducci ( USPP ) – anche la mancanza di adeguati provvedimenti disciplinari e penali verso i detenuti che alterano l’ordine e la sicurezza interna, aggredendo e ferendo il personale di polizia penitenziaria, è un segnale estremamente negativo per la stessa tutela e incolumità fisica degli agenti. Si chiede, alla luce di quanto fin qui rappresentato, voler procedere con l’allontanamento urgente dei soggetti che si sono resi responsabili dei gravissimi episodi e che hanno comportato notevoli disagi alla struttura.

Infine, un plauso a tutto il personale intervenuto e che ha assicurato il ripristino dell’ordine e della sicurezza e che meriterebbe una doverosa ed opportuna valutazione per una delle ricompense previste per gli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria.

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