Una panchina rossa inaugurata a Piacenza per la sede della Uil, in via Martiri della Resistenza 4 A. Alla presenza del segretario provinciale Francesco Bighi, alla referente provinciale Pari Opportunità Grazia Papamarenghi ed ai rappresentanti del Sindacato, anche la presidente del Consiglio comunale di Piacenza, Paola Gazzolo.
Una panchina rossa come simbolo
“Questa panchina è un simbolo importante – sottolinea Bighi – per ribadire che anche la Uil è da sempre in prima linea, accanto alle altre sigle confederali, nel sostegno alle campagne contro la violenza sulle donne: da quella indetta dall’Organizzazione internazionale del Lavoro, cui abbiamo aderito l’anno scorso, all’azione di pressione politica per l’erogazione dei fondi necessari a rendere operativo, a tutti gli effetti, il Piano Antiviolenza su tutto il territorio nazionale. Siamo e saremo sempre al fianco delle donne per supportarle nel percorso di autonomia, tutela dei diritti, contrasto ad ogni forma di abuso e discriminazione”.
Una panchina rossa come segno tangibile
“Le panchine rosse, sempre più numerose sul nostro territorio – commenta Paola Gazzolo – sono il segno tangibile, visivamente forte, dell’impegno che unisce le istituzioni, il mondo politico, l’associazionismo e la comunità contro una grave piaga della societa’, di fronte alla quale non può esserci indifferenza, ma è necessaria la responsabilità condivisa di tutti. Questa iniziativa si aggiunge alle tante in programma in questi giorni, in cui al silenzio del raccoglimento, osservato anche lunedì scorso all’inizio della seduta consiliare in memoria di Giulia Cecchettin e delle oltre 100 donne vittime di femminicidio nel 2023, si unisce il fragore della protesta, della denuncia, di voci che si levano all’unisono per riaffermare che non si può restare inerti di fronte a un dolore che tocca ciascuno di noi”.
Un’occasione per riaffermare il ruolo del Sindacato
“Per la Uil – rimarcano Francesco Bighi e Grazia Papamarenghi – questa è l’occasione in cui riaffermare il ruolo del Sindacato come punto di riferimento ogni volta che occorre essere al fianco di chi vive una condizione di difficoltà. Non solo perché il lavoro ha un ruolo centrale nel garantire l’indipendenza economica che rappresenta il primo passo perché tante donne possano uscire da una condizione familiare di soprusi fisici e psicologici, ma per ribadire che ci sentiamo profondamente coinvolti nel compito di proteggere, difendere e accompagnare le donne nel percorso della denuncia, contro ogni forma di violenza di genere”.
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