Si Cobas: “Leroy Merlin vuole distruggere la vita di 500 famiglie solo per dimezzare i costi di lavoro”

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“Leroy Merlin insiste nel voler distruggere la vita delle 500 famiglie i cui lavoratori operano nel sito di Castel San Giovanni. Nell’incontro di ieri con il sindacato, Leroy Merlin ha infatti avanzato una proposta che non si può definire altrimenti se non ridicola”. Inizia così la nota del sindacato SI Cobas dopo le ultime esternazioni in merito all’addio a Castel San Giovanni.

LA NOTA DEI SI COBAS

Vengono proposti 80 spostamenti di lavoratori a Mantova. Il S.I.Cobas ha risposto che esisterebbero volontari per questo trasferimento, ma alle medesime condizioni economiche in essere nel sito di Castello, anche a fronte delle medesime mansioni e delle medesime merci che sarebbero lavorate. Leroy Merlin ha però negato questa disponibilità, scaricando sull’appaltatore che lavora a Mantova eventuali decisioni in seguito. Ciò evidenzia una volta di più, a chi ancora non lo avesse capito, che l’unico fine di Leroy Merlin in questa sporca operazione è quello di dimezzare i costi del lavoro, non riconoscendo nemmeno l’anzianità di servizio degli eventuali trasferiti.

“Non è una proposta ma un modello di sfruttamento”

Non si tratta insomma di una proposta, quanto di un modello di sfruttamento. Le intenzioni di Leroy Merlin rimangono quelle di chiudere il sito in data 26 gennaio. Ma, grazie alla lotta dei lavoratori e del S.I.Cobas condotta sui siti di Settala, Mantova e Piacenza oltre che sui punti vendita di tutta Italia, questo piano sta per naufragare. I lavoratori non si stanno inginocchiando ai ricatti proposti della società. Oggi Leroy Merlin ha dimostrato la sua malafede complessiva: le proposte avanzate nascondono la reale intenzione di liquidare i lavoratori con pochi spiccioli, offrendo loro posti di lavoro scoperti da qualsiasi diritto per spingerli ad accettare l’elemosina.

“Le azioni di lotta si allargheranno”

Il S.I.Cobas ha interrotto la trattativa di fronte a questa presa in giro verso i lavoratori, poiché in assenza di serietà era inutile proseguire. Nei prossimi giorni le azioni di lotta e sciopero si allargheranno pertanto ai punti vendita francesi, rendendo ancora più dura la resistenza contro questa multinazionale ed anche verso le altre società parte del gruppo ADEO.

Le menzogne e le falsità circolate su alcuni media circa la dimensione del sito dichiarata da Leroy Merlin (355 persone) sono state infine smentite dal S.I.Cobas, che presenterà gli Unilav di ciascun lavoratore per un totale di 475 persone.

A decidere l’esito di questa lotta non saranno le dichiarazioni mendaci ma la forza dei lavoratori.

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