Il Forno di Saliceto ha celebrato i suoi 50 anni di attività con una festa delle grandi occasioni che ha raccolto intorno ai fondatori Ernesto Sala, la moglie Marisa Marazzola e il cognato Sandro la famiglia e i collaboratori. L’avventura è iniziata l’11 novembre del 1973 quando decisero di rilevare un piccolo forno per iniziare questa attività non senza sacrifici. In poco tempo e con tanta caparbietà il Forno di Saliceto è diventato un punto di riferimento per la piccola comunità della frazione di Cadeo e la “i cittadini hanno sempre sostenuto l’attività dei miei genitori e di mio zio”,come ha raccontato la figlia Cristina a Radio Sound.
Audio intervista a Cristina Sala su Radio Sound
Il Forno di Saliceto tra amore e spirito imprenditoriale
Ernesto Sala e Marisa Marazzola nel frattempo diventati marito e moglie, vengono convinti da Sandro che è già con le mani in pasta, 30 anni fa, che non tutti potevano andare a Saliceto per il loro pane e aprono così una prima rivendita a Roveleto a cui 10 anni dopo si uniscono Pontenure, Caorso, San Lazzaro e San Giorgio. Alla realtà imprenditoriale si unisce l’attività dei collaboratori che diventano parte integrante della famiglia.
Il Forno di Saliceto oggi
Oggi l’azienda è gestita dai figli di Ernesto e Marisa, Cristina, Ilaria e Simone con i loro collaboratori, alla festa a cui hanno presenziato il Sindaco di Cadeo Maria Lodovica Toma e L’assessore al Commercio Donatella Amici che oltre al riconoscimento per l’attività, hanno informato i presenti dell’avvio delle pratiche per il riconoscimento a Bottega Storica del Forno di Saliceto.
Le immagini della festa
La storia del Forno di Saliceto raccontata da Cristina Sala
Siamo qui a raccontarvi una storia, la nostra. Era 11 novembre del 1973. Ernesto Sala, Marisa e Sandro Marazzola arrivano a Saliceto. Lo sappiamo che i percorsi meno battuti ti portano nei luoghi più belli. Saliceto! Ma facciamo un piccolo passo indietro, a 14 anni Ernesto va a lavorare dai signori Battaglia, da loro fa il garzone e piano piano imparerà il mestiere. Apre un forno a Bersano di Cortemaggiore con suo fratello Attilio. Gli serviva una commessa e così con poco romanticismo chiede alla Marisa di sposarlo, matrimonio che dura 50 anni. Gli serviva un altro aiuto e perché non il fratello della Marisa? Il Sandro.
…l’inizio dell’avventura
Qualche anno lì, poi decidono di donare ad Attilio il forno del Bersano di Cortemaggiore e di comprare il forno di Battaglia a Saliceto. La fame ti muove e ti smuove , ti porta dove non avresti mai pensato di arrivare. Saliceto, ma quanto sei piccolo, ma sei il nostro mondo. Ci sono tanti modi di fare le cose, anche le più semplici.Quello migliore, sarà sempre farle in maniera personale, con cura, e i tre soci ci hanno provato, con amore, con ore di sonno perso, con paura di aver fatto il passo più lungo della gamba, ci hanno provato e credo che ci siano riusciti. Sono stati anni tosti, per niente facili, ma le soddisfazioni sono state tante, ma veramente tante.
Ad ognuno il proprio ruolo
Ognuno di loro aveva un preciso ruolo. Ernesto l’esperto di panificazione, il Sandro delle public relation, la Marisa il collante! Lo scopo della vita è spingersi oltre, altrimenti si rimane sempre nello stesso posto. E stare tutta una vita nello stesso posto è sprecare una vita. A questo punto la genialità del Sandro esce allo scoperto. Le sorprese più intense accadono quando ci si lascia guidare dall’istinto o da chi le crea. Bisogna creare dei punti vendita in comuni vicini. Bisogna far conoscere il nostro prodotto a compaesani un po’ più lontani.
Le rivendite e i collaboratori che diventano famiglia
Apre la prima rivendita a Roveleto per agevolare i clienti più lontani. Monica Cagnani (commessa) lavora con noi da più di 25 anni a roveleto, ormai è un’istituzione per il paese ed anche un amica Professionale . Sandro è un visionario, ne vuole altri, Ernesto un po’ più riflessivo. Sandro ha ragione. In men che non si dica trova altre ragazze che credono in lui. Apre il negozio a Pontenure con l’aiuto della Monica Bruschi ( e di suo padre il grande Piero) poi a Caorso con la Paola Bricchi, tanti anni con noi, poi dato in gestione alla futura moglie di Simone, Clarissa Cadeddu. E perché non avvicinarci alla città a San Lazzaro, proprio alle porte Piacenza con Elisa Marcotti? Infine a San Giorgio con la figlia Giorgia. Andare avanti ma senza mai dimenticare le origini.
Farina lievito e tanto amore per il pane
Avevano appena iniziato. E non si fermarono. Ma perché, a Saliceto fate un pane così buono? Così diceva chi pensava che questa frazione non potesse dire nulla di nuovo nel mondo dell’arte bianca. Sono passati cinquant’anni anni e penso che forse avevano ragione loro: forse quel che facciamo non è pane ma qualcosa di diverso. Quel che facciamo è dare forma ai pensieri, cercando di spingerci oltre al classico miccone.Perché tutti sono capaci di mettere farina acqua sale e lievito… ma l’artista, prima Ernesto ora Simone ci mettono anni di esperienza , notti e notti albe e albe e passione. Senza quella non si va da nessuna parte. La qualità si coltiva… passo dopo passo. Perché è un percorso, è sia un viaggio che la destinazione.
Il pane è condivisione e racconta un po di noi
Il pane è semplice e generoso, ci insegna l’importanza della condivisione, dell’amore per gli altri. E cosa c’è di più buono di una buona fetta di pane con la nutella condiviso alle 3 di notte con le amiche in un pigiama party.? O con gli amici all’aperitivo con pane e mortadella? La morte sua! Il punto è: creare qualcosa che dica “Questo è come sei, questo è da dove vieni”. Il pane è un alimento sacro e i panettieri sono visti come “sacerdoti” in molte culture. C’è un codice segreto tra i fornai, nato nelle lunghe ore di solitudine, nella notte, che solo chi lavora quando gli altri dormono può capire.
Custodi di una grande tradizione
Non bisogna aver paura di toccare la tradizione, perché cambia e cresce con noi: la tradizione siamo noi ora: Cristina Ilaria e Simone, abbiamo occupato il posto che ci avete donato. Ce la stiamo mettendo tutta per non deludere voi ma soprattutto i vostri clienti. Ci stiamo riuscendo? Non saprei, per i miracoli ci stiamo attrezzando. Ma il miracolo più bello è stato avere voi tre come insegnanti. Grazie a voi, grazie a tutti i clienti che in questi 50 anni ci avete fatto crescere. Le soddisfazioni sono tante Vorremmo ringraziarvi uno ad uno per quello che ci avete dato con la vostra presenza. Grazie di cuore.
Il Forno di Saliceto
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