Il Piacenza si ritrova nel punto più basso degli ultimi anni, dopo che la stampa, sviata dalle convinzioni della stessa società, gli aveva ricucito addosso lo scomodo ruolo di probabile protagonista del campionato di serie D per un pronto ritorno tra i professionisti. L'”Era Maccarone”, che poi Era non è stata è durata giusto una frazione di stagione. L’esonero dell’ormai ex tecnico era però inevitabile: 5 sconfitte, di cui 3 consecutive dopo appena 11 giornate di campionato fanno capire quanto gli emiliani siano lontani dai progetti iniziali.
E se la classifica ancora non ci condanna, poiché 8 punti di ritardo dalla vetta sono tanti, ma non impossibili da recuperare, ciò che spaventa maggiormente addetti e lavori e tifosi è la totale mancanza di idee e di personalità di questa squadra che abbiamo visto esprimersi al meglio solo in un paio di circostanze.
Rossini deve dare una nuova identità al Piacenza
Nel post gara di Legnano, dopo che l’ultima in classifica aveva inflitto l’ennesima sconfitta agli emiliani, c’è stato il consulto del CDA. L‘esonero già dopo pochi minuti era scontato, ma si è dovuti arrivare in tarda serata per avere la certezza del successore. Si tratta di Stefano Rossini, che ovviamente conosce molto bene l’ambiente, avendo allenato le giovanili. A Piacenza aveva anche giocato, come difensore, dal ’94 al ’96, ovviamente in serie A.
Chiaramente a lui non si può chiedere di stravolgere “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” e di trasformarlo in un’opera sinfonica a tutto respiro. In due giorni nemmeno il miglior allenatore al mondo potrebbe fare una cosa del genere. Quello che però serve da subito è un cambio di atteggiamento e di mentalità di una squadra che a volte sembra addirittura rinunciataria.
Insomma Rossini, la cui nomina a primo allenatore è stata accompagnata da quella di De Vitis come Direttore Tecnico, ha il compito di ridare fiducia e serenità ad un ambiente che rischia di sfaldarsi del tutto. Il suo primo ostacolo si chiama Crema.
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Il primo ostacolo per il nuovo allenatore si chiama Crema Calcio. I bianconeri allenati da Andrea Danesi hanno vinto solo 3 partite sulle 11 disputate fino a questo momento ed hanno un solo punto di vantaggio sulla zona playout. Il Piacenza ora deve iniziare a guardarsi le spalle, perché perdere potrebbe significare essere risucchiati in un tipo di campionato che non avremmo mai preventivato, ossia per la salvezza. Gli ospiti arriveranno al “Garilli” dopo aver raccolto solo 2 punti nelle ultime 4, battuti nelle ultime uscite dalle prime della classe Caldiero e Brusaporto. Attenzione all’attaccante 33enne Emanuele Bardelloni, miglior marcatore della squadra con 4 centri.
Nuovo allenatore, ma le assenze rimangono
Rossini erediterà dal predecessore una squadra falcidiata dalle assenze. Sebbene alcuni giocatori come Kernezo siano vicini al rientro (potrebbe essere impiegato per scampoli di partita), non vi saranno certamente Moro (il portiere è out fino a gennaio), il centrocampista Bachini (fuori fino a questa primavera), e l’esperto Corradi. Non ci sarà nemmeno capitan Silva, che si è fatto espellere nella scellerata trasferta di Legnano. Insomma la coperta è già cortissima, dobbiamo affidarci alla conoscenza che questo tecnico ha dei giovani, avendoli allenati fino all’altro ieri. La sua idea di gioco è chiaramente il 5-3-2, ma non è detto che questa situazione di emergenza non possa farlo virare verso altri moduli.
Il turno di campionato, 12 esima giornata di andata del girone B di serie D: domenica 5 novembre, ore 14:30
Piacenza – Crema DIRETTA SU RADIO SOUND
Brusaporto – Club Milano
Castellanzese – Pro Palazzolo
Ciserano – Tritium
Clivense – Caldiero Terme
Ponte San Pietro – Legnano
Real Calepina – Arconatese
Casatese – Folgore Caratese
Varesina – Desenzano
Villa Valle – Caravaggio
La classifica
Brusaporto e Caldiero Terme 24; Arconatese 23; Varesina e Pro Palazzolo 18; Casatese e Folgore Caratese 17; Piacenza e Desenzano 16; Ciserano e Castellanzese 14; Caravaggio 13; Crema 12; Club Milano, Real Calepina e Club Milano 11; Clivense 10; Villa Valle, Tritium e Ponte San Pietro 9
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