Nei mesi scorsi le Guardie zoofile dell’Enpa sono state impegnate in un’operazione il cui scopo era di verificare ed accertare la detenzione di un cane. Cane che secondo accorate segnalazioni di cittadini, passava tutto il suo tempo rinchiuso dentro una gabbia di ferro. Una gabbia così piccola da non permettergli nemmeno di girare su se stesso.
Il lavoro quindi delle Guardie zoofile è stato quello di accertare la linea temporale di detenzione dell’animale all’interno di quella che “a vista” sembrava una gabbia di effettive dimensioni ridotte rispetto alla mole del cane.
I sopralluoghi
Grazie ai sopralluoghi effettuati dalla pubblica via in diverse fasce orarie sia diurne che notturne, le guardie hanno constatato che le segnalazioni erano veritiere. E così gli operatori di Enpa sono quindi intervenuti presso l’abitazione. Il cane, un bel meticcio adulto di media taglia che chiameremo Ugo (nome di fantasia), era fattivamente rinchiuso all’interno di un kennel di ferro. Questi strumenti vengono utilizzati per il trasporto degli animali, quindi per pochissime ore, non certo per la detenzione h24). Inoltre il contenitore era deformato ed arrugginito, sul fondo un telo di plastica per contenere le deiezioni.
Una gabbia minuscola
L’animale passava quindi tutte le notti e tutte le giornate in attesa della agognata ora di libertà ove veniva liberato dalla gabbia e portato a passeggio. Svolti i rilievi e gli accertamenti del caso la situazione dei proprietari di Ugo è diventata ancor più pesante considerando che la gabbia era così ridotta di dimensioni che non permetteva all’animale di muoversi all’interno senza cozzare sia in altezza che in lunghezza sulle pareti, questo significava che durante le intemperie o le grandi calure non gli era nemmeno permesso quel refrigerio o quella possibilità di scaldarsi che solo il raggomitolarsi su se stesso o il movimento potevano dargli, costringendolo anche calpestare per forza maggiore le proprie deiezioni e feci.
L’intervento di Enpa
L’intervento delle Guardie si è concluso con il sequestro, operato dalle stesse, del cane che è stato “liberato” dalla sua prigione di ferro e portato in custodia al canile di competenza, mentre i proprietari sono stati denunciati per abbandono – art.727 c.p.- e maltrattamento di animali -art.544 ter-, la documentazione è stata consegnate al vaglio Procura della Repubblica per i prosieguo di competenza.
Nel frattempo Ugo può giovarsi di un grande box, che visto come aveva vissuto gli ultimi mesi della sua vita gli sembrerà enorme.
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