Tieni in forma il tuo cuore. Oggi, venerdì 29 settembre, in occasione della Giornata mondiale del cuore, piazza Cavalli ha ospitato dalle 10 una serie di iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e dimostrazione con gli studenti sull’utilizzo del defibrillatore con la partecipazione delle Forze dell’ordine, Anpas, Cri e Misericordia. Piazza Cavalli era incorniciata da punti informativi per la prevenzione cardiovascolare, per utilizzo del Dae #FacileDae e per la promozione dell’App regionale Dae Responder.
“Una giornata all’insegna del sole, quindi brilla la giornata mondiale del cuore 2023. Abbiamo tanti bambini che sono il simbolo della prevenzione. Progetto Vita è la forma ultima di prevenzione della più grave patologia cardiaca che è l’arresto cardiaco. Nel corso di questa giornata vogliamo spiegare che non bisogna fumare, che non bisogna tenere alti i valori del colesterolo, muoversi, camminare e fare sport”, spiega Daniela Aschieri, presidente di Progetto Vita.
Perché la prevenzione è fondamentale. Domenica primo ottobre dalle 10 alle 18 si terrà la giornata di prevenzione delle malattie cardiovascolari con i professionisti Ausl sul Pubblico passeggio, affiancati dai volontari di Progetto Vita. Il fulcro della manifestazione di domenica primo ottobre è la Clinica mobile attrezzata come ambulatorio che accoglie i cittadini che vogliono fare una stima del proprio rischio cardiovascolare. Nella seconda edizione dell’iniziativa, lo scorso anno, erano state più di duecento persone che avevano aderito allo screening gratuito.
Il coinvolgimento delle scuole
In contemporanea, nella mattinata: #Progetto Vita Ragazzi: la prevenzione parte dalle scuole. In molti istituti piacentini dove è attivo il percorso del Progetto Vita Ragazzi, gli insegnanti autonomi nel progetto, promuoveranno laboratori per il soccorso alla vittima colpita da arresto cardiaco con Dae. Saranno coinvolto: liceo Gioia; liceo Colombini; istituto Casali, istituto Romagnosi; Itis Marconi; polo Volta Castel San Giovanni; istituto San Benedetto; Anna Frank, Mazzini; Nicolini; Giordani, Alberoni, istituto comprensivo Val Nure; Italo Calvino, San Lazzaro, Sant’Antonio, Taverna, Dante Carducci. Le iniziative sono sostenute dagli Uffici Regionali e Territoriali scolastici.
Un esempio è quanto fatto all’ITIS Marconi, come spiega la professoressa Cinzia Pautasso. “Stiamo lavorando in sinergia, bimbi delle elementari insieme ai grandi. I bambini, in realtà, stanno facendo un vero e proprio tutorial perché hanno davvero imparato a utilizzare il defibrillatore: questo conferma quanto sia facile utilizzare il DAE”.
Attività a tema anche all’istituto Casali, come spiega la professoressa Daria Catalano: “Sono anni che collaboriamo con Progetto Vita, i ragazzi già formati si sono recati alla scuola Carducci per svolgere attività peer-to-peer, mentre all’interno del nostro istituto stiamo coinvolgendo le classi quarte e quinte dell’indirizzo socio-sanitario per presentare i progetti dell’anno, tra formazione e attività pratiche”.
I bambini protagonisti
“E’ una bellissima giornata, non possiamo che essere orgogliosi di ospitare un evento come questo, organizzato da Daniela Aschieri che rappresenta un motivo d’orgoglio per la nostra città”, commenta l’assessore Mario Dadati, il quale lancia un appello ai giovani: “Ragazzi, la piazza è vostra, fateci vedere come si salvano le vite!”.
“Sentire i bambini che spiegano ad altri ragazzi cosa sia il 118 è davvero entusiasmante. Una location veramente significativa e guardando i disegni passano un messaggio davvero importante. Piacenza dimostra di essere una città innovativa e di mantenere quanto fatto in passato in tema di defibrillazione precoce. E proprio in tema di defibrillazione precoce questo affiancamento del 118 a progetti e associazioni locali come appunto Progetto Vita fa davvero la differenza in termini di risultati”, spiega Stefano Nani, dirigente Area Emergenza territoriale 118.
Non potevano mancare le testimonianze di chi è stato salvato grazie all’utilizzo del defibrillatore. Tra loro Andrea Dodi, rimasto vittima di un arresto cardiaco a 25 anni.
“Ero con mia madre quando ho avuto delle vere e proprie convulsioni. A quel punto mia madre ha gridato ed è intervenuta mia sorella che mi ha praticato il massaggio cardiaco. Pochi minuti dopo sono arrivati i soccorsi della Croce Bianca che mi hanno defibrillato facendo ripartire il mio cuore. Sono stato ricoverato in Cardiologia dove hanno scoperto una sindrome genetica ereditaria e mi hanno impiantato un defibrillatore sottocutaneo che è intervenuto altre due volte”.
“Io oggi faccio una vita normale, vado in palestra persino: insomma, vivo come tutti gli altri”.
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