Libera contro le mafie, al via il quarto campo di lavoro e volontariato al capannone “Rita Atria”

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Dal 28 agosto al primo settembre si terrà il quarto campo di lavoro e volontariato presso il Capannone “RITA ATRIA” di Calendasco, primo bene confiscato alla mafia della provincia di Piacenza.  

Il tema centrale del campo di quest’anno sarà il prendersi cura del nostro territorio, inteso non solo come ambiente naturale, ma anche come luogo urbano e come ambiente vissuto: una settimana di studio ed esperienze sul campo con focus su ecomafie, caporalato, beni confiscati nel territorio piacentino, il tutto tramite incontri con esperti.

Fitto il calendario degli appuntamenti con esperti e familiari delle vittime innocenti delle mafie che vedranno impegnati ragazze e ragazzi dai sedici ai settant’anni.

Martedì 29 agosto ore 10   incontro con Marisa Fiorani e Paolo Setti Carraro. Quando il dolore per la perdita di un familiare, ucciso dalle mafie, diviene impegno: il prendersi cura dei detenuti l’esperienza del Gruppo della Trasgressione nei carceri milanesi.

Mercoledì 30 agosto laboratorio riservato ai campisti con Enrico Fontana responsabile dell’Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente.

Giovedì 31 agosto: Focus sui beni confiscati con Antonio Monachetti responsabile settore Beni Confiscati per Libera Emilia Romagna, Carlo Barbieri autore de “Le mani in pasta” e Tatiana Giannone responsabile nazionale per Libera del settore Beni Confiscati.

Venerdì 1 settembre focus sul lavoro malato nel nostro territorio guidato dall’avvocato Michela Cucchetti.

I pomeriggi saranno dedicati ad un laboratorio per la realizzazione di un murales sotto la guida della professoressa Carlotta Mazzi e ad un laboratorio per la realizzazione di un percorso esplicativo in braille.

Come per gli scorsi anni punto di forza del campo sarà il laboratorio di giornalismo di inchiesta diretto da Gaetano Rizzuto, già direttore di Libertà, con la redazione del giornale Mafie Off Line.

Due gli appuntamenti aperti alla cittadinanza:

Martedì 29 agosto ore 21 incontro pubblico con Enrico Fontana: presentazione del rapporto Ecomafie di Legambiente.

Giovedì 7 settembre serata di restituzione organizzata dai ragazzi e dalle ragazze del campo con ospiti scelti dal gruppo durante i laboratori.

Martedi 29 agosto alle 21 Libera e Legambiente presenteranno il rapporto Ecomafia 2023 di Legambiente: Storie e Numeri della criminalità ambientale in Italia (dati 2022).

Ospite e Relatore di eccezione sarà Enrico Fontana curatore del Rapporto Ecomafia, nella segreteria nazionale di Legambiente, responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità, già direttore del mensile La Nuova Ecologia e in passato direttore di Libera.

Dal 1994 Legambiente, in collaborazione con le forze dell’ordine, presenta il rapporto annualmente per dare un quadro aggiornato delle attività della criminalità ambientale in Italia, purtroppo sempre molto attiva, ed i numeri di Ecomafia 2023 lo evidenziano impietosamente.

In Italia le ecomafie continuano ad affondare le loro radici nell’ambiente, spinte da interessi trasversali in cui si intrecciano sempre di più criminalità ambientale, economica e organizzata in un triangolo perfetto. Il risultato è un attacco diretto, nudo e crudo, grazie anche ad una spinta maggiore della corruzione e degli illeciti amministrativi e nessun territorio, nord, sud e centro è esente.

Qualche dato in preparazione della serata: i reati contro l’ambiente restano ben saldi sopra la soglia dei 30.000, esattamente sono 30.686, in lieve crescita rispetto al 2021 (+0,3%), con una media di 84 reati al giorno, 3,5 ogni ora.

Ciclo illegale del cemento, reati contro la fauna e ciclo dei rifiuti sono le tre principali filiere su cui nel 2022 si è registrato il maggior numero di illeciti, in tutte Regioni ed anche in Emilia Romagna perché nessuna Regione e Provincia è esente dal fenomeno.

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