Femminicidio al centro di “Le conseguenze”, alla Passerini Landi una mostra racconta il dolore e l’impegno delle famiglie delle vittime

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Sarà inaugurata lunedì 28 agosto alle 16.30, presso la Biblioteca Passerini Landi, la mostra fotografica “Le conseguenze” di Stefania Prandi, organizzata in collaborazione con Cantiere Simone Weil e CoolTour Turismo e Cultura. In occasione dell’apertura della mostra, che sarà visitabile sino al 16 settembre negli orari di operatività della sede di via Carducci 14, sarà presentato il libro dell’autrice delle immagini esposte: “Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta”.

Nel corso di tre anni, la giornalista, scrittrice e fotografa freelance impegnata sui temi dei diritti umani, sfruttamento del lavoro, violenza di genere, questioni sociali, ambiente e cultura, vincitrice di numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, ha raccolto istantanee di volti, oggetti, luoghi che raccontano il dolore di madri, padri, sorelle, fratelli e figli costretti a confrontarsi – nel lutto e nell’emozione dei ricordi – con spese legali, processi mediatici, vittimizzazione secondaria, umiliazioni che spesso non risparmiano neppure le aule dei tribunali.

Sempre più frequentemente, le famiglie delle vittime di femminicidio intraprendono battaglie quotidiane di sensibilizzazione scrivendo libri, organizzando incontri nelle scuole, lanciando petizione e raccolte fondi, promuovendo l’attivismo online per far comprendere alla società le radici socio-culturali di un fenomeno inscindibilmente legato al diffuso senso di proprietà e dominio che ancora pervade il rapporto tra uomini e donne. Il lavoro di Stefania Prandi racconta i giorni di chi resta, senza spettacolarizzazioni, per testimoniare che il vuoto dell’assenza può tramutarsi in una presenza attiva contro la violenza di genere.

A corredo della mostra, venerdì 1° settembre alle 21, nel cortile grande della Passerini Landi, si terrà lo spettacolo “La voce delle madri”, performance teatrale a cura di Cantiere Simone Weil, con testi tratti da processi veri e monologo finale scritto appositamente da Giovanna Ferrari, autrice di “Per non dargliela vinta – Scena e retroscena di un delitto”, che racconta la storia della figlia Giulia, giovane donna brutalmente uccisa a colpi di pietra dal marito, che ne ha poi inscenato il suicidio gettandola nel fiume. Durante la serata, saranno proiettate alcune immagini scattate da Stefania Prandi.

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