West Nile Virus, 25 casi in Italia: 1 a Piacenza

West Nile Virus Piacenza
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West Nile Virus, 25 casi in Italia: 1 a Piacenza. Questi i dati del bollettino aggiornato dall’Istituto superiore di sanità sul numero di infezioni nell’uomo. La diffusione riguarda 34 province e 7 regioni. Il paziente in cura nel territorio piacentino ha 75 anni.

Dei 25 casi (6 nel precedente bollettino) 15 si sono manifestati nella forma neuroinvasiva (4 Piemonte, 4 Lombardia, 7 EmiliaRomagna), 6 casi identificati in donatori di sangue (1 Piemonte, 4 in Lombardia, 1 Emilia-Romagna,), 4 casi di febbre (3 Lombardia, 1 Veneto).

Un decesso è stato notificato tra i casi confermati in Lombardia. Il primo caso umano di infezione da WNV della stagione è stato segnalato dall’EmiliaRomagna nel mese di luglio nella provincia di Parma.

Sorveglianza epidemiologica dei casi umani

In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da virus West Nile (WNV) è regolata dal “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025” (pdf 9,6 Mb) sottoscritta dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome il 15 gennaio 2020. Il documento da una parte integra in un unico Piano la sorveglianza veterinaria (animale ed entomologica) del WNV – essenziale per la stima del rischio – e quella dei casi umani; dall’altra, in considerazione delle analogie esistenti tra i rispettivi cicli biologici, integra le attività di sorveglianza previste per il WNV con quelle utili all’individuazione precoce della circolazione del virus Usutu (USUV) in quelle aree dove il virus è stato rilevato in passato e che spesso coincidono con le aree endemiche per il WNV. Le attività di sorveglianza dei casi umani importati e autoctoni si attuano per tutto l’anno su tutto il territorio nazionale e dai primi di maggio a tutto novembre in tutte le Regioni nelle quali sia stata identificata un’area endemica. In queste aree la sorveglianza dei casi umani deve essere rafforzata e deve essere posta particolare attenzione alla diagnosi di malattia da WNV e da Usuv nella popolazione. Il sistema di segnalazione raccoglie inoltre le positività per WNV rilevate nei donatori di sangue, emoderivati e di organi, tessuti e cellule, finalizzati all’applicazione delle specifiche misure preventive ed eventuali forme cliniche febbrili riscontrate sul territorio nazionale.

La sorveglianza umana è coordinata al livello nazionale dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal ministero della Salute che trasmette i dati alla Commissione europea e all’ECDC. Le Regioni, in piena autonomia definiscono i documenti normativo-programmatici per la Sorveglianza epidemiologica e di laboratorio sul loro territorio e trasmettono i dati all’ISS e al Ministero. Il Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS, con il coordinamento dell’Ufficio V della Direzione Generale della Prevenzione del ministero della Salute e in collaborazione con il Centro studi malattie esotiche (CESME) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” (IZS Teramo), pubblica i dati del sistema di sorveglianza in un bollettino periodico.


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