Appennino Festival 2023, i primi due appuntamenti: il 3 a Caminata e il 4 a Mareto di Farini.
Incomincia a salire verso la montagna l’Appennino Festival e lo fa per proporre le atmosfere della Murgia. È un doppio appuntamento da non perdere infatti quello messo in calendario dalla rassegna diretta artisticamente da Maddalena Scagnelli: giovedì 3 a Caminata, nella chiesa dei Santi Timoteo e Sinforiano alle 21.15, è in programma infatti il concerto “Stella Ariente” con Maria Moramarco. Venerdì 4 invece la rassegna approda nella chiesa di Martino Vescovo di Mareto di Farini, alle 21.15, con il concerto degli Uaragniaun.
Appartenente a una famiglia di “cantori”, nel 1976 Moramarco comincia ad impegnarsi con il gruppo Petilia che si occupa di ricerca e studio delle tradizioni popolari. Con Ferdinando Mirizzi, Salvatore Livrieri, Michele Lorusso, Saverio Giustino, Pasquale Sardone, realizza ricerche di vario genere: dalla catalogazione delle edicole sacre presenti sul territorio, ai seminari di approfondimenti e studio di aspetti particolare della civiltà contadina, alla realizzazione e messa in scena di “U’ trainirre”. In “Stella Ariente” Moramarco accompagna il pubblico verso i suoni dell’alta Murgia barese e si fa qui interprete di un viaggio suggestivo attraverso il canto religioso dialettale che si snoda tra liriche devozionali, canti di pellegrinaggio, preghiere arcaiche e litanie ancestrali: la ricercatrice e interprete, tenendo fede alle sue scrupolose ricerche filologiche, riesce a raggiungere livelli di comunicazione col pubblico di grande fascinazione spirituale grazie alla sua particolare maniera di “cantare la voce”.
Per quanto riguarda invece la serata di venerdì 4, gli Uaragniaun propongono i “Suoni della Murgia”: il gruppo arriva dalla città di Altamura e il suo nome è preso in prestito dalla località del “Castello di Garagnone” situato in territorio di Poggiorsini. Il “progetto Uaragniaun” si propone di rivitalizzare, attraverso una lettura critica, i canti inediti della musica popolare pugliese e, in particolare della Murgia barese, i materiali di ricerca sul campo di Maria Moramarco: canti a distesa, tarantelle, canzoni d’amore, canti religiosi, tammurriate, canti di lavoro, balli e ritmi della grande musica popolare meridionale trovano una nuova dimensione musicale in un mix che mette insieme tradizione e innovazione. Il gruppo che fa uso di strumenti tradizionali si è esibito in numerose rassegne di world music in Italia e all’estero, annoverando collaborazioni con artisti come Ambrogio Sparagna, Daniele Sepe, Ermanno Olmi.
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