Ex scuderie di Maria Luigia, Terzo Polo: “Inopportuno l’affidamento del progetto a Policreo Srl”

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“Il Comune di Piacenza ha assegnato con affidamento diretto a una società di ingegneria e architettura di Parma, Policreo Srl, l’incarico di progettare il recupero delle ex scuderie Maria Luigia in Piazza Casali. L’affidamento è avvenuto nel rispetto della normativa vigente, che consente alle amministrazioni comunali, senza procedere con gare ad evidenza pubblica, di scegliersi l’impresa da sé per importi inferiori a 150mila euro (e il valore di questa progettazione è calcolato in 134.500 euro). Il progetto dovrà essere presentato entro e non oltre il 31 luglio prossimo”.

L’antefatto

“La Policreo Srl, sempre in affidamento diretto, aveva ottenuto dall’Ausl, nel 2020, l’incarico per lo studio di fattibilità del nuovo ospedale nell’area 6. Il progetto fu presentato dalla società nel 2021. Senonché, la nuova giunta Tarasconi ha deciso di puntare sull’area 5, quella interna alla tangenziale e di proprietà dell’Opera Pia Alberoni, accantonando l’area individuata dalla precedente amministrazione. Lo scorso settembre 2022 è stato assegnato a Policreo Srl, sempre per affidamento diretto, un nuovo studio di fattibilità sull’area 5 (ad oggi, non ancora prodotto)”.

Le perplessità del Terzo Polo

“In ragione di questa situazione in itinere, l’amministrazione comunale ha ritenuto opportuno scegliere proprio la Policreo Srl per il recupero delle ex scuderie. Leggendo la relativa determina (n. 1396/2023), colpisce la laconicità della motivazione che ha portato il Comune di Piacenza a puntare sullo studio di Parma: “La ditta POLICREO Servizi di progettazione S.R.L. (CF/P.IVA 01591880347) … risulta aver eseguito servizi di ingegneria e architettura per numerosi committenti sia pubblici che privati”.

“Il Terzo Polo Piacenza, invece, esprime perplessità in ordine alla scelta di affidare l’incarico sulle ex scuderie Maria Luigia al medesimo studio professionale già impegnato nella verifica di fattibilità del nuovo ospedale sull’area 5 e si chiede, in ossequio al principio di rotazione degli affidamenti, se a Piacenza non vi fosse neppure uno studio di ingegneria o di architettura in grado di progettare il recupero di uno spazio chiuso come, appunto, le ex scuderie”.

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