Cgil e associazioni in difesa della sanità pubblica: anche da Piacenza per la manifestazione di Roma. Adesione del Pd

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 Quella sanità “pubblica e universale” sancita dalla Costituzione non gode di ottima salute, e anche la sanità piacentina non sta meglio. E’ quanto emerge dalla mobilitazione che la Cgil e un ampio orizzonte di associazioni, gruppi laici e cattolici hanno lanciato con prima tappa il 24 giugno a Roma, per difendere l’articolo 34 della Costituzione, ovvero “la sanità pubblica e universale”.

Il segretario generale Cgil di Piacenza, Ivo Bussacchini, la responsabile sanità, Stefania Pisaroni, il responsabile dell’ufficio sicurezza sul lavoro Cgil Piacenza, Bruno Carrà e il presidente di Anpi, Romano Repetti, la rappresentante di Arci e Libera, Antonella Liotti, la presidente di Federconsumatori Angela Cordani e il rappresentante di Legambiente, Giuseppe Castelnuovo, mentre messaggi di adesione sono arrivati da diverse realtà tra cui il Coordinamento salute e medicina territoriale di Piacenza – hanno spiegato i motivi della mobilitazione che porterà a Roma almeno 200 piacentini tra pullman (in partenza dalla provincia e dalla città), treni e mezzi propri il 24 giugno.

Aprire il numero chiuso nelle Università alle facoltà di medicina

Aprire il numero chiuso nelle Università alle facoltà di medicina, facendo svolgere a tirocinanti e specializzandi la pratica nel pubblico, “altrimenti vanno verso il privato” ha spiegato Stefania Pisaroni, responsabile sanità Cgil Piacenza.

“E finanziare in modo adeguato il Servizio sanitario, evitando problemi come quelli che si stanno riscontrando in Regione Emilia-Romagna che ha anticipato finanziamenti in emergenza pandemica e ora rischia un davanzo critico in sanità. “La situazione è drammatica – è stato detto – soprattutto per le 24 categorie professionali sanitarie: a Pacenza mancano tecnici di laboratorio, radiologi, ostetriche e in assenza di finanziamenti si presenta un blocco delle assunzioni e al prolungamento liste di attesa. E’ una battaglia comune” è stato detto in conferenza stampa.

I motivi della mobilitazione

“Saremo in piazza in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale – ha spiegato Bussacchini – e il 30 settembre sarà indetta una manifestazione per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare”.

“Insieme per la Costituzione” è il nome della vasta area sociale che si sta mobilitando su questi temi (è ancora possibile prenotare il proprio posto sul pullman chiamando il numero 0523.459791).

 “I diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione – si legge nell’appello lanciato oggi – tornino ad essere pienamente riconosciuti e siano resi concretamente esigibili ad ogni latitudine  del Paese”. Diritto al lavoro, diritto alla salute, diritto all’istruzione, ad un ambiente sano e sicuro, contrasto alla povertà, una politica di pace: sono questi i cardini del modello sociale e di sviluppo che per le associazioni deve essere promosso. 

“Un modello sociale fondato su uguaglianza, solidarietà e partecipazione – si spiega nell’appello – che è l’antitesi di quello che vuole realizzare l’attuale maggioranza di Governo con l’autonomia differenziata e il superamento del modello di Repubblica parlamentare attraverso l’elezione diretta del capo dell’esecutivo”. Per questo, concludono le associazioni, “ci impegniamo in un percorso di confronto, iniziativa e mobilitazione”.

PULLMAN DA PIACENZA E PROVINCIA

Queste le fermate dei pullman in partenza per Roma il 24 giugno da Piacenza. Da Borgonovo Val Tidone (ore 00:00), Castel San Giovanni (ore 00:10), San Nicolò (ore 00:20), Piacenza, nel parcheggio dello Stadio (ore 00:30), Pontenure (00:40) e Fiorenzuola, Loc. Barabasca (ore 01:00). Rientro previsto in serata. Per prenotarsi è possibile chiamare il numero 0523.459791

Il PD di Piacenza aderisce alla manifestazione in sostegno della sanità pubblica

Il persistere della grave crisi del Sistema sanitario Nazionale in particolare per l’insufficienza delle risorse, ha indotto alcune articolazioni della società civile ad attivarsi per reclamare maggiore attenzione per la salute degli italiani. In questo quadro il giorno 24/6 prossimo la CGIL e una rete di organizzazioni laiche e cattoliche riunite nell’assemblea “insieme per la Costituzione” hanno organizzato una manifestazione pubblica nazionale in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale. Il Partito Democratico aderisce con convinzione all’appello dei promotori della manifestazione condividendo l’affermazione che la salute è un diritto fondamentale delle persone e delle comunità costituzionalmente garantito e per questo è necessario garantire le risorse economiche e organizzative adeguate  a un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario – pubblico, solidale e universale.

E’ argomento che non riguarda solo uno schieramento politico o sindacale come è evidente dalla diversa provenienza dei promotori: non si tratta di una battaglia identitaria o ideologica ma della difesa di una delle conquiste di civiltà più importanti del secolo scorso, la certezza di poter accedere alle cure, quando necessarie, che riguarda veramente tutti al di là degli orientamenti politici.

Nessuno mette in dubbio, soprattutto dopo la dura prova della pandemia, che il Sistema sanitario nazionale abbia necessità di una riforma profonda, a partire dal fondamento di ogni attività umana, le risorse, che al momento non sono sufficienti.

Nel dibattito pubblico ormai tutte le analisi convergono nell’evidenziare le problematiche presenti, dalle risorse economiche insufficienti alla necessità di potenziare la sanità sul territorio, alla carenza di personale con il corollario del tempo necessario alla sua formazione: ma questo gran numero di analisi si confrontano con una politica nazionale che, soprattutto a livello governativo, ha altre priorità in agenda (vedi la assenza del tema nell’ultima legge finanziaria).

Crediamo che la spinta dei cittadini perché venga salvaguardato l’attuale sistema sanitario pubblico possa essere di stimolo perché questo tema riprenda la centralità politica che merita: è tempo di passare dalla individuazione dei problemi alla loro soluzione, a provvedimenti che indichino una strada percorribile per superare il momento critico e che diano agli amministratori una prospettiva sicura per le loro attività.

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