Sono innumerevoli le emergenze che le popolazioni alluvionate stanno affrontando. Tra queste, emergono anche le criticità che riguardano l’esigibilità dei diritti di cittadinanza e le drammatiche crisi industriali che hanno investito una parte produttiva importante del nostro Paese. Così, per provare a riavviare il tessuto sociale e di tutela verso i cittadini, lavoratori e pensionati, anche le sedi sindacali alluvionate si stanno rimboccando le maniche ed è partita una catena di solidarietà per rendere operative al più presto possibile le sedi della Cgil. Da Piacenza, il 23 maggio e ancora domani, 25 maggio, sono partiti carichi di materiali utili verso la Romagna e in particolare verso Faenza, insieme a tanti volontari, funzionari e dirigenti piacentini del sindacato, che hanno spalato fango e aiutato a sgomberare dal fango luoghi di lavoro, case, spazi pubblici.
Gruppi elettrogeni per ripristinare energia elettrica, pompe ad immersione, idropulitrici, decine di pale, torce elettriche, un centinaio di stivali hanno raggiunto le zone alluvionate da Piacenza.
“Presidi di democrazia”
“Le sedi delle organizzazioni sindacali sono presidi di democrazia e, in questo caso più che mai, di cittadinanza. Si tratta, per esempio, di velocizzare le procedure sindacali per gli stati di crisi e ovviamente abbiamo sedi dove sia la strumentazione tecnica che parte dei documenti sono stati irrimediabilmente compromessi” si legge in una nota della Cgil di Piacenza che in queste ore ha inviato migliaia di euro di materiale utile al ripristino delle strutture di tutela dei cittadini.
Tante iniziative
L’iniziativa “interna” della Camera del Lavoro si va ad aggiungere alle tante iniziative di solidarietà messe in campo dal mondo del lavoro, prima tra tutte la raccolta fondi che Cgil, Cisl, Uil hanno dedicato ai cittadini per fornire loro un aiuto economico. “Come in altre analoghe drammatiche occasioni, anche per l’alluvione che ha colpito l’Emilia- Romagna e le Marche hanno attivato i meccanismi di solidarietà che coinvolgono lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati nello sforzo di ricostruzione e ripristino delle zone colpite e di aiuto ai cittadini. Tante le telefonate da parte di attivisti e militanti, anche di altre regioni, che chiedevano come poter dare una mano e infatti, sin dalle prime ore successive agli allagamenti, molti si sono recati nei territori finiti sott’acqua per spalare il fango e aiutare gli sfollati”.
La specifica raccolta fondi per consentire a lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati di avere anche un aiuto economico si è concretizzata in un conto corrente: CGIL CISL UIL SOLIDARIETÀ POPOLAZIONI ALLUVIONATE EMILIA ROMAGNA E MARCHE Codice Iban: IT 26U0103003201000005800010 per bonifici effettuati all’estero BIC: PASCITM1RM1
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