Studenti prima timidi e silenziosi che si alzano in piedi per intervenire e porre domande, ragazzi solitamente irrequieti che per circa due ore non muovono un muscolo, addirittura giovani che riescono a superare la balbuzie pur di fare domande e partecipare. Sono alcuni dei “miracoli accaduti durante la rassegna “L’Ora di Cinema”, organizzata a XNL da Paola Pedrazzini. Gli studenti delle scuole superiori piacentine hanno avuto la possibilità di incontrare registi del calibro di Leonardo Di Costanzo, Giorgio Diritti, Marco Bellocchio, critici come Dario Viganò.
Hanno guardato capolavori del cinema e si sono confrontati su temi spinosi come carcere, religione, come l’omicidio di Aldo Moro. Ed è stata un’esperienza di successo. Successo anche alle serate che sistematicamente anticipavano questi incontri, serate aperte al pubblico e gremite di pubblico. Insomma, verrebbe da dire che l’accoppiata Paola Pedrazzini – Fondazione di Piacenza e Vigevano funziona, eccome. Oggi Pedrazzini e il presidente della Fondazione, Roberto Reggi, hanno voluto incontrare i docenti e i dirigenti scolastici che hanno scelto di partecipare al progetto.
La scorsa settimana oltre 1.000 studenti delle scuole secondarie piacentine hanno affollato gli spazi al secondo piano di XNL per una cinque giorni di proiezioni e incontri con grandi autori del cinema italiano, respirando con entusiasmo l’atmosfera di un vero e proprio festival cinematografico.
Oltre mille studenti coinvolti
Animando il centro storico con la loro presenza e le shopper di tela con il logo della manifestazione, gli studenti hanno vissuto l’esperienza immersiva di un vero festival di Cinema, alcuni di loro vestendo anche i panni dei “giurati”. Questo grazie a un esercizio di stile che li ha chiamati ad assegnare il premio al miglior film, sotto la guida del critico cinematografico Anton Giulio Mancino, a ciascuna delle opere proiettate, elaborando una motivazione di vittoria e lavorando su visione critica, lessico, comprensione.
Più che positivo dunque il bilancio de L’Ora di Cinema – il progetto che Fondazione Fare Cinema realizza nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e MiM e beneficiario del contributo a valere sul Bando Ministeriale “Il cinema e l’Audiovisivo a scuola – Progetti di rilevanza territoriale” (nella sua declinazione per le scuole secondarie), presentato nel corso di una conferenza stampa in cui sono state restituite e mostrate le attività realizzate per gli studenti, raccontati gli esiti e illustrati i dietro le quinte del progetto.
All’incontro hanno preso parte anche i docenti dei vari istituti con i quali Fondazione Fare Cinema ha collaborato a stretto contatto nella fase di progettazione dei laboratori che si sono svolti all’interno delle classi nelle settimane che hanno preceduto il festival vero e proprio.
Il Festival
Alla fase di formazione nelle scuole è succeduta la settimana del Festival (17-21 aprile) appena conclusa, durante la quale ogni mattina oltre duecento studenti hanno affollato la sala cinema di XNL per assisterealla proiezione di cinque film d’autore che hanno segnato la recentissima storia del cinema italiano e, soprattutto, per prendere parte agli incontri-dibattiti post proiezione con registi ed esperti del settore.
Lunedì 17 aprile il Festival si è aperto con la proiezione di Ariafermadi Leonardo Di Costanzo, che ha poi dialogato con i ragazzi insieme alla giornalista Paola Piacenza sul tema “Cinema e carcere”. Martedì 18 è stato il giorno di Giuseppe Piccioni, che al termine della proiezione del suo L’ombra del giorno, ha discusso con Enrico Magrelli e gli studenti di “Cinema e guerra”.
Mercoledì 19 il protagonista è stato Giorgio Diritti che, al termine di Volevo nascondermi, insieme a Enrico Magrelli si è raccontato sul tema di “Cinema e identità”. “Cinema e sacro” è stato invece il tema dell’appuntamento di giovedì 20: dopo la proiezione di Chiara di Susanna Nicchiarelli, a parlarne sono stati Mons. Dario Viganò e il critico Anton Giulio Mancino. Venerdì 21 ha chiuso la programmazione del Festival Esterno notte, il capolavoro di Marco Bellocchio sul caso Moro, che ha dialogato con gli studenti insieme a Paola Piacenza su “Cinema e storia”.
«La missione di XNL Piacenza è fortemente legata alla trasmissione dei saperi – è il commento del Presidente di Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -. Lo abbiamo pensato così: come un luogo in cui si possa fare esperienza di bellezza, fruendo di opere artistiche di alto profilo in spazi e con tecnologie di qualità (come avviene in questa bella sala cinematografica), ma anche, e soprattutto, come un centro culturale che assolva a una funzione educativa, offrendo in primis ai giovani l’occasione di accostarsi e approfondire i diversi linguaggi artistici. Quello che è successo nei giorni scorsi con L’Ora di cinema è un bellissimo esempio di tutto questo e ringrazio chi lo ha reso possibile, da Fondazione Fare Cinema alle scuole, grandi protagoniste di questo festival».
«Questo festival è stato per me un’avventura entusiasmante – ha sottolineato la direttrice di Fondazione Fare Cinema e Bottega XNL Paola Pedrazzini – che mi ha dato conferma, ancora una volta, di come la qualità paghi sempre. Il principio che ricerco nel progettare la formazione così come in ogni altra proposta culturale è che occorre dare fiducia agli spettatori, in questo caso studenti-spettatori, a cui abbiamo presentato la nostra migliore offerta con ospiti di grande rilievo. Gli studenti ci hanno ripagati con l’attenzione e la partecipazione attiva che abbiamo potuto apprezzare nei dibattiti del festival. Al termine di questa “maratona” tengo particolarmente a ringraziare i dirigenti scolastici e i docenti, eccezionali compagni di viaggio e la Fondazione di Piacenza e Vigevano in particolare il presidente Roberto Reggi che ha da subito creduto nel progetto Bottega XNL che oggi con la formazione per la scuola secondaria si completa di un tassello importante».
La testimonianza dei dirigenti scolastici
Durante l’incontro hanno portato la loro testimonianza anche alcuni dirigenti scolastici e insegnanti che hanno partecipato a tutte le fasi del Festival con i loro ragazzi.
«La forza di questo festival è stata la co-progettazione – ha detto Cristina Capra dirigente scolastica del Liceo Gioia – le scuole sono state coinvolte da subito e hanno potuto esprimere le loro esigenze, ascoltate da Fondazione Fare Cinema. Insieme abbiamo costruito una progettualità centrata sui bisogni degli studenti».
«Mi piace sottolineare la dimensione della fruizione collettiva del cinema che questo bel festival ci ha regalato – ha detto la docente Annalisa Trabacchi del liceo Gioia -. Il fatto di essere in una sala cinematografica così bella e di godere delle emozioni che il film trasmetteva insieme ai propri compagni di classe ha entusiasmato gli studenti, ormai abituati a fruire di ogni contenuto culturale in modo individuale, sui propri dispositivi digitali».
Ha portato al festival tutte le sue classi l’insegnante Alessandra Tacchini del Liceo Gioia:
«Tra le mie classi c’erano delle prime, e inizialmente temevamo che gli studenti fossero troppo piccoli per vivere appieno questa esperienza. Invece è stato per tutti un momento molto intenso: non è mai troppo presto per vivere un’esperienza culturale capace di scuoterti e farti pensare».
«Ciò che ha distinto questa progettualità è stata la condivisione – ha sottolineato la dirigente scolastica della scuola Italo Calvino Adriana Santoro -. Noi avevamo già lavorato in passato sul linguaggio cinematografico ma è stato inedito e molto stimolante progettare insieme alle altre scuole».
Sull’importanza della condivisione in fase di progettazione del bando si è soffermato anche Aldo Acerbi, docente del liceo Respighi: «È un fatto più unico che raro che tutte le scuole della provincia abbiano collaborato assieme a un’unica progettazione. È stato molto bello vivere il festival, ma molto importante seppure meno visibile è stato anche tutto il lavoro laboratoriale svolto prima nelle classi e progettato sulla base delle esigenze di ciascun istituto o classe».
Antonio Romano, docente del Liceo Cassinari ha sottolineato di essere rimasto colpito dalle domande dei suoi studenti nel corso dei dibattiti dopo i film: «La qualità della proposta artistica del festival ha tirato fuori il meglio dagli studenti che sono intervenuti vincendo la timidezza, con domande agli autori sempre puntuali e correttamente poste».
La docente del liceo Mattei Michela Pisu ha apprezzato particolarmente l’aver avuto l’occasione di lavorare su dei film italiani: «I nostri studenti sono sempre immersi nelle serie tv o in film stranieri e covano una sorta di pregiudizio nei confronti della “lentezza” delle narrazioni nostrane. Qui hanno scoperto un mondo e ne sono stati affascinati, così come hanno apprezzato confrontarsi con chi il cinema lo fa davvero: eravamo al cinema e dentro il cinema. La speranza di tutti noi, insegnanti e ragazzi, è che questa esperienza sia riproposta il prossimo anno».
L’Ora di Cinema, che si rivolge all’universo della scuola, coniugando istanze didattiche, formative, artistiche e culturali, coinvolge le scuole di ogni ordine e grado, comprese infanzia e primaria: il programma di queste sezioni verrà presentato nelle prossime settimane.
Tutte le attività (Festival in XNL e percorsi laboratoriali nelle scuole), grazie al contributo ministeriale, sono state a carattere gratuito per studenti e scuole.
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