AGGIORNAMENTO – Identificato il cadavere ritrovato il 23 aprile scorso tra le acque del fiume Trebbia. Si tratta di un uomo di 30 anni di origini lombarde, ma residente a Bobbio da qualche tempo. Abitando da solo, nessuno si era insospettito della sua assenza: il suo corpo è stato ritrovato da alcuni bagnanti tra le acque del fiume in località Berlina. Elemento su cui stanno cercando di fare luce gli inquirenti è la grossa pietra trovata legata a una gamba dell’uomo. Un elemento che allontana l’ipotesi dell’incidente e avvalora quella del tragico gesto. Non potendo del tutto escludere l’ipotesi ben più inquietante della morte violenta, però, i carabinieri proseguono con gli accertamenti. Maggiori indicazioni potrebbero giungere dai risultati dell’autopsia effettuata ieri.
Due corpi trovati nel giro di poche ore in provincia di Piacenza. I carabinieri proseguono le indagini in merito a entrambi i ritrovamenti. Delle due persone, infatti, attualmente è solo possibile affermare che siano uomini. Essendo entrambi i cadaveri in stato di decomposizione ed essendo entrambi privi di documenti è attualmente molto difficile risalire alla loro identità.
Il cadavere in Trebbia, effettuata l’autopsia
Effettuata l’autopsia sul cadavere trovato la mattina del 23 aprile tra le acque del fiume Trebbia in località Berlina, a Bobbio. L’istituto di Medicina Legale di Pavia renderà noti i risultati nei prossimi giorni. Nel frattempo tutto ruota intorno a una grossa pietra che è stata trovata legata a una gamba.
Pietra che allontana l’ipotesi di un incidente fatale: potrebbe trattarsi di un tragico gesto da parte dell’uomo, anche se ovviamente non si può ancora escludere nemmeno la morte violenta. Ancora impossibile l’identificazione dal momento che il cadavere trovato nel Trebbia da alcuni passanti, in avanzato stato di decomposizione e quindi dai lineamenti illeggibili, non aveva addosso documenti.
Il cadavere di San Polo, le indagini proseguono
Il giorno precedente un altro cadavere era stato trovato in un canale tra i campi alle porte di San Polo. In questo caso l’autopsia deve essere ancora effettuata e al momento i carabinieri stanno cercando di risalire all’identità della vittima. Anche in questo caso la mancanza di documenti e lo stato di decomposizione del corpo rendono le operazioni complicate.
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