XNL Cinema, fino al 19 aprile, Pedrazzini: “A Piacenza il cinema d’autore e i suoi protagonisti” – AUDIO

XNL Cinema

Dal 16 al 19 aprile il cinema italiano fa tappa a Piacenza in occasione di XNL CINEMA di Bottega XNL, la sezione di Cinema e Teatro di XNL Piacenza, il Centro dedicato alle arti contemporanee della Fondazione di Piacenza e Vigevano

XNL CINEMA offre alla città tre proiezioni di altrettanti film che hanno segnato la recentissima storia del cinema italiano e che saranno seguite da un esclusivo incontro-dibattito al quale prenderanno parte i registi, in un dialogo con il pubblico che approfondirà le tematiche fondamentali delle pellicole. 

XNL Cinema, dal 16 al 19 aprile il cinema italiano fa tappa a Piacenza

Abbiamo pensato ad appuntamenti con il cinema d’autore e con i suoi protagonisti (autori diversamente rappresentativi dell’universo collettivo, tra passato e presente) – dice Paola Pedrazzini, direttrice artistica di Bottega XNLma anche con questioni etiche e culturali fondamentali del nostro tempo (la giustizia, l’identità, il senso del sacro) indagate attraverso gli sguardi immaginifici del cinema. Pensiamo e speriamo che possano essere occasioni di indagine artistica ma anche umana e culturale per chi vorrà partecipare con noi a queste serate”.

La città vi sta seguendo sul tema legato al cinema di qualità

Sì, i primi appuntamenti che abbiamo aperto alla città ci hanno confermato la bontà della scelta di aprire al pubblico la Bottega XNL. Infatti la comunità di persone interessate partecipa in maniera attiva, anche nei dibattiti. C’è una grande partecipazione“.

Paola Pedrazzini, direttrice artistica di Bottega XNL

Il programma si apre domenica 16 aprile (ore 20.30) con la proiezione di Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, film rivelazione della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021, con Toni Servillo e Silvio Orlando, che per questo ruolo ha vinto il David come miglior attore protagonista. Al termine della pellicola, ambientata nell’immaginario carcere di Mortana e che è, per usare le parole del regista “un film sull’assurdità del carcere”, seguirà l’incontro con Leonardo Di Costanzo (già premiato per i suoi lavori precedenti L’intervallo e L’intrusa e che l’anno scorso proprio a Piacenza e a Bobbio ha guidato il corso Bottega XNL-Fare Cinema) moderato dalla critica cinematografica Paola Piacenza, sul tema “Cinema e carcere”. 

Martedì 18 aprile (ore 20.30) è invece il momento di Giorgio Diritti e del suo Volevo nascondermi, la storia tormentata ed emozionante di Antonio Ligabue, il pittore immaginifico che dipingeva il suo mondo fantastico di tigri, gorilla e giaguari stando sulle sponde del Po, interpretato da un magistrale Elio Germano (Orso d’argento a Berlino e David di Donatello come miglior attore). A moderare l’esclusivo incontro sul tema “Cinema e identità con Giorgio Diritti, il pluripremiato regista di Il vento fa il suo giro, L’uomo che verrà e Un giorno devi andare, sarà il critico cinematografico Enrico Magrelli.

“Cinema e sacro” è invece il tema dell’appuntamento di mercoledì 19 aprile (ore 20.30) con la proiezione di Chiara, il film scritto e diretto daSusanna Nicchiarelli, presentato in anteprima lo scorso settembre alla Mostra del Cinema di Venezia che offre un’interpretazione al presente della vita e delle scelte rivoluzionarie e femministe della santa d’Assisi. A corredo della proiezione è previsto un incontro con un interlocutore d’eccellenza, Mons. Dario Viganò – critico cinematografico e teorico della comunicazione, Vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, per anni Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI e autore di numerosi studi dedicati all’analisi del rapporto tra i media e il mondo cattolico

«La sala cinematografica di XNL si conferma uno spazio per promuovere il cinema di qualità – commenta il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -. Ospitiamo tre pellicole che sanno affrontare temi e storie personali importanti, e lo facciamo offrendo al pubblico gli strumenti per coglierne al meglio il significato, grazie alla disponibilità al racconto dei registi, affiancati dai critici cinematografici. A ben vedere, questa è l’idea di fruizione e approfondimento dell’arte che rappresenta la sfida culturale del Centro XNL». 

Proiezioni e incontri sono a ingresso libero e gratuito (fino ad esaurimento posti). 

www.fondazionefarecinema.it 

IL PROGRAMMA

Cinema e carcere

16 aprile 2023

Ariaferma (2021, 117’) di Leonardo Di Costanzo

Al termine della proiezione, incontro con Leonardo Di Costanzo 

moderato dalla critica cinematografica Paola Piacenza

Cinema e identità

18 aprile 2023

Volevo nascondermi (2020, 120 min.) di Giorgio Diritti

Al termine della proiezione, incontro con Giorgio Diritti

moderato dal critico cinematografico Enrico Magrelli

Cinema e sacro

19 aprile 2023

Chiara (2022, 106’) di Susanna Nicchiarelli

Al termine della proiezione, incontro con Mons. Dario Viganò

Tutte le proiezioni si tengono a XNL Piacenza (Via Santa Franca, 36) e hanno inizio alle ore 20.30. 

Ingresso libero e gratuito (fino ad esaurimento posti). 

www.fondazionefarecinema.it 

FILM E PROTAGONISTI

CINEMA E CARCERE

16 APRILE 2023 | ORE 20.30

Ariaferma 

regia di Leonardo Di Costanzo

con Toni Servillo, Silvio Orlando, Fabrizio Ferracane, Salvatore Striano, Roberto De Francesco, Pietro Giuliano, Nicola Sechi, Leonardo Capuano, Antonio Buil, Francesca Ventriglia, Giovanni Vastarella

Italia/Svizzera, 2021 – Durata 117’

Una struttura carceraria in Sardegna, in procinto di essere chiusa, per ragioni organizzative deve ospitare ancora per qualche tempo un gruppo ristretto di detenuti. Le guardie carcerarie devono quindi rassegnarsi a restare in questa struttura in dismissione finché non saranno destinati ad altra sede i detenuti che reagiscono alla situazione con un crescendo di insofferenza. Gli agenti penitenziari obbediscono a Carmine Lagioia, il più anziano tra loro, e i carcerati al boss Gaetano Gargiulo. Tra Lagioia e Gargiulio il testa a testa diventa l’occasione per un incontro.

Il carcere di Mortana nella realtà non esiste: è un luogo immaginario, costruito dopo aver visitato molte carceri. Quasi ovunque abbiamo trovato grande disponibilità a parlare, a raccontarsi; è capitato che gli incontri coinvolgessero insieme agenti, direzione e qualche detenuto. Allora era facile che si creasse uno strano clima di convivialità, facevano quasi a gara nel raccontare storie. Si rideva anche. Poi, quando il convivio finiva, tutti rientravano nei loro ruoli e gli uomini in divisa, chiavi in mano, riaccompagnavano nelle celle gli altri, i detenuti. Di fronte a questo drastico ritorno alla realtà, noi esterni avvertivamo spaesamento. E proprio questo senso di spaesamento ha guidato la realizzazione del film: Ariaferma non è un film sulle condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull’assurdità del carcere.

(Leonardo Di Costanzo – Note di regia)

Leonardo Di Costanzo è regista e documentarista. Dopo la laurea all’Istituto Orientale di Napoli, si trasferisce a Parigi dove frequenta i seminari di regia degli Ateliers Varan. Lavora per la Televisione francese e realizza vari documentari. Nel 1991 partecipa all’opera collettiva Premières Vues con il corto In nome del Papa. Uno dei suoi primi lavori è il documentario televisivo Prove di Stato (1998) sulla determinazione di Luisa Bossa, ex-preside di liceo, eletta sindaco di Ercolano nel 1995, dopo Mani Pulite. Nel 2003 riprende un intero anno scolastico in una scuola di un rione periferico a Napoli realizzando A scuola, presentato alla 60° Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2006 con Odessa vince, insieme al corealizzatore Bruno Oliviero, il premio per la miglior regia all’Infinity Festival di Alba nella sezione ‘Uno sguardo nuovo’. Il suo film d’esordio nel 2012 è L’intervallo, presentato alla 69° Mostra del cinema di Venezia, vincitore del David di Donatello (miglior regista esordiente), del Ciak d’Oro (Migliore opera prima) del Gran Premio della Stampa Estera ai Globi d’Oro, del Gobbo d’oro al Bobbio Film Festival. Nel 2017 dirige L’Intrusa, storia della fondatrice di un centro ricreativo che offre protezione alla moglie di un camorrista del quartiere. Con Ariaferma del 2021 il regista ischiano prosegue la sua riflessione sulle dinamiche relazionali: acclamato da pubblico e critica nel 2021 alla Mostra del Cinema di Venezia, il film vince 2 Nastri d’Argento e 2 David di Donatello. 

Paola Piacenza, reporter e filmmaker, nello staff del settimanale del Corriere della Sera, Io donna, Paola Piacenza scrive di cinema, cultura ed esteri. È autrice di documentari che hanno esplorato il tema della frontiera, The Land of Jerry Cans (2009), girato al confine tra Iran e Iraq, In nessuna lingua del mondo (2011), tra Baltico e Balcani e In uno stato libero (2012) nel sud della Tunisia, lungo la frontiera libica. Collabora con RaiRadio3, alla trasmissione Piazza Verdi.

CINEMA E IDENTITÀ

18 APRILE 2023 | ORE 20.30

Volevo Nascondermi

regia di Giorgio Diritti

con Elio Germano, con Elio Germano, Oliver Ewy, Leonardo Carrozzo, Pietro Traldi, Orietta Notari.

Italia, 2020 – Durata 120‘

Toni, figlio di una emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere alla solitudine, al freddo e alla fame. L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo. “El Tudesc,” come lo chiama la gente è un uomo solo, rachitico, brutto, sovente deriso e umiliato. Diventerà Antonio Ligabue, il pittore immaginifico che dipinge il suo mondo fantastico di tigri, gorilla e giaguari stando sulle sponde del Po. Sopraffatto da un regime che vuole “nascondere” i diversi e vittima delle sue angosce, viene rinchiuso in manicomio. Anche lì in breve riprende a dipingere. Più di tutti, Toni dipinge se stesso, come a confermare il suo desiderio di esistere al di là dei tanti rifiuti subiti fin dall’infanzia. L’uscita dall’Ospedale psichiatrico è il punto di svolta per un riscatto e un riconoscimento pubblico del suo talento. La fama gli consente di ostentare un raggiunto benessere e aprire il suo sguardo alla vita e ai sentimenti che sempre aveva represso. Le sue opere si rivelano nel tempo un dono per l’intera collettività, il dono della sua diversità.

Toni, definito allora e spesso anche oggi come matto, è stato soprattutto un bambino rifiutato più volte, nato con problemi fisici che lo hanno reso reietto, che hanno causato la sua emarginazione e probabilmente anche i suoi disturbi psichici. Un uomo capace però di esprimere, nella specificità dell’arte, un talento incredibile, un punto di vista sulla vita, forte e originale. I suoi autoritratti sono la fotografia del suo stato d’animo e nel suo volto, con piccoli mutamenti di espressione a ogni opera, gli occhi rivolti all’osservatore interrogano, chiedono un ascolto, un riconoscimento, un segno di affetto. Come per ogni uomo nella vita, è capitato anche a Toni di sentirsi inadeguato, sbagliato, sconfitto ed il primo istinto anche per lui in quei momenti è stato il desiderio di nascondersi, di uscire dal mondo. Rileggendo il percorso della sua vita, appare evidente quanto il suo essere visto come “diverso” sia l’origine di molte delle sue sofferenze ma anche il nucleo generativo della sua identità artistica e del suo successo.

(Giorgio Diritti – Note di regia)

Giorgio Diritti è regista, sceneggiatore e produttore bolognese. Il suo film d’esordio, Il vento fa il suo giro (2005), partecipa a festival nazionali ed internazionali, vincendo una quarantina di premi. Riceve cinque candidature ai David di Donatello 2008 (fra cui Miglior film, Miglior regista esordiente, Miglior produttore e Migliore sceneggiatura) e quattro ai Nastri d’Argento 2008. Anche se distribuito in poche copie, conquista il pubblico e diventa un “caso nazionale” (resta in programmazione al Mexico di Milano per un anno e mezzo). Il suo secondo film, L’uomo che verrà (2009), presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, vince il Gran Premio della Giuria Marc’Aurelio d’Argento, il Premio Marc’Aurelio d’Oro del Pubblico, il Premio “La Meglio Gioventù”. Si aggiudica inoltre tre David di Donatello (Miglior film, Migliore produttore e Migliore suono di presa diretta) e tre Nastri d’Argento. Nel 2013 coproduce e dirige il film Un giorno devi andare girato in Amazzonia e con protagonista Jasmine Trinca, presentato in Concorso al Sundance Film Festival. Volevo nascondermi, che racconta la vita del pittore Antonio Ligabue, è stato presentato in Concorso al Festival di Berlino dove il protagonista Elio Germano ha vinto l’Orso d’Argento come Miglior attore. Il film ottiene 15 candidature ai David di Donatello 2021 vincendone sette, tra cui Miglior regia e Miglior Film. È stato premiato come Film dell’Anno ai Nastri d’Argento 2020 e ha ricevuto il premio Globo d’Oro della Stampa estera per il Miglior film e la Migliore fotografia. 

Enrico Magrelli, giornalista, critico cinematografico, autore radiofonico e televisivo, è uno degli autori e conduttori dello storico programma di Radio3 Hollywood Party. Ha fatto parte, dal 2004 al 2011, della Commissione di Selezione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia diretta da Marco Muller. Ha fatto parte, dal 2007 al 2013, della commissione del Ministero dei Beni Culturali per il finanziamento dei film riconosciuti di interesse culturale. Dal 2009 al 2012 è stato il Conservatore della Cineteca Nazionale. Ha scritto per Filmcritica, Bianco e Nero, Cinema e Cinema, Cineforum, Rivista del Cinematografo. È stato critico cinematografico per le testate del Gruppo l’Espresso. Come autore televisivo ha firmato numerosi programmi per Rai e Mediaset e ha scritto numerosi saggi e monografie. Da anni modera gli incontri con registi e attori al Bobbio Film Festival. 

CINEMA E SACRO

19 APRILE 2023 | ORE 20.30

Chiara

regia di Susanna Nicchiarelli

con Margherita Mazzucco, Andrea Carpenzano, Luigi Lo Cascio, Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani, Flaminia Mancin, Valentino Campitelli, Paolo Briguglia

Italia/Belgio, 2022 – Durata 106’

Assisi, 1211. Chiara ha diciotto anni, e una notte scappa di casa per raggiungere il suo amico Francesco: da quel momento la sua vita cambia per sempre. La storia di una santa, la storia di una ragazza e del suo sogno di libertà.

«La storia di Chiara e Francesco è entusiasmante. Riscoprire la dimensione politica, oltre che spirituale, della “radicalità” delle loro vite – la povertà; la scelta di condurre un’esistenza sempre dalla parte degli ultimi, ai margini di una società ingiusta; il sogno di una vita di comunità senza gerarchie e meccanismi di potere – significa riflettere sull’impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico, interrogandosi con rispetto sul mistero della trascendenza. La vita di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ci restituisce l’energia del rinnovamento. E anche l’entusiasmo contagioso della gioventù, ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna di questo nome porta con sé».

(Susanna Nicchiarelli – Note di regia)

Susanna Nicchiarelli è nata a Roma. Laureata in Filosofia con un dottorato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, nel 2004 si diploma in Regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Ha iniziato la sua carriera lavorando con Nanni Moretti e scrivendo e dirigendo corti e documentari. Tra i corti ne ha realizzati due di animazione in stop-motion: Sputnik 5, vincitore del Nastro d’Argento 2010, ed Esca Viva (Live Bait). Nel 2009 dirige il suo primo lungometraggio, Cosmonauta, Premio Controcampo alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nominato ai David di Donatello come miglior film d’esordio. Seguono La scoperta dell’alba (2013), e Nico, 1988 (2017), Premio Orizzonti Miglior film alla Mostra di Venezia, vincitore di numerosi premi internazionali e di 4 David di Donatello (tra cui quello per la migliore sceneggiatura originale). Miss Marx, il suo ultimo film, è stato presentato in concorso alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.Miss Marx si è aggiudicato il “Nastro dell’Anno” 2021. 

Mons. Dario Edoardo Viganò è Vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze ed è stato Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede e Direttore del Centro Televisivo Vaticano – CTV, oltre che ordinario di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense, docente di Linguaggi e mercati dell’audiovisivo all’università LUISS “Guido Carli” di Roma. Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo e Direttore della «Rivista del Cinematografo» dal 2004 al 2013, negli stessi anni è Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana – CEI. Consigliere di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia dal 2008 al 2012, con delega alla Cineteca Nazionale e all’Editoria, è stato anche Membro della Sottocommissione per il Riconoscimento dell’Interesse Culturale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. È autore di numerosi studi dedicati all’analisi del rapporto tra i media e il mondo cattolico, con particolare attenzione al cinema.

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