Si chiude dopo sei sedute la discussione del DUP e del bilancio di previsione 2023-2025. L’ultimo appuntamento, quello di ieri, si è concluso all’una e trenta con la votazione che ha visto 20 favorevoli e 10 contrari. Come detto, ci sono volute sei sedute per arrivare all’approvazione. L’iter era iniziato in salita a causa degli emendamenti presentati dalle opposizioni al documento proposto dalla giunta: solo 186 su 490 quelli inizialmente accettati. Senza contare le tensioni tra amministrazione e il gruppo di Fratelli d’Italia. La prima situazione si è risolta con l’accettazione di ulteriori 50 emendamenti, la seconda con le scuse da parte del sindaco. E così le ultime due sedute sono letteralmente volate. Certo, l’ultima assemblea è durata undici ore ma alla fine il documento unico di programmazione con il bilancio 2023-2025 sono stati approvati.
“Vorrei sinceramente ringraziare tutta l’aula. Questo bilancio, il nostro primo bilancio, è un bilancio responsabile e coraggioso. Non ho mai pensato di dover arrivare alla scelta che è stata presa (aumento dell’IRPEF ndr), ma si tratta di una scelta responsabile e consapevole. Promessa ai cittadini: non siamo perfetti, non siamo infallibili, discuteremo ancora ma vi assicuro che tutto ciò che noi facciamo ha un unico obiettivo, fare bene per questa città. L’impegno non mancherà mai per trovare le migliori soluzioni alle condizioni date: condizioni che a volte vorremmo essere diverse, ma dobbiamo fare i conti con la realtà”.
Maggioranza divisa su insediamenti commerciali e consumo del suolo
Stop al consumo di suolo e limite alla costruzione di centri commerciali. Se nei giorni scorso il clima di tensione aveva coinvolto maggioranza e opposizioni impantanando la discussione sul bilancio 2023-2025, oggi alcune tensioni (solo politiche) si sono vissute in seno alla maggioranza. Nulla a che fare con alleanze e liste, anzi ci si aspettava in un certo senso che il tema ambientale si sarebbe dimostrato divisivo. E infatti è stato così. Tutto è nato con l’emendamento presentato da Alternativa per Piacenza “Attuare una moratoria contro la realizzazione di nuovi supermercati e centri commerciali”. Si tratta di un emendamento di ApP per contenere il sorgere di grossi centri di distribuzione. E’ proprio in questo caso che si vede la diversità di vedute interne alla stessa maggioranza: non a caso l’emendamento Cugini-Rabuffi ha ricevuto il voto favorevole di due consiglieri Pd, ovvero o Sergio Ferri e Costanza De Poli.
Ma l’amministrazione comunale, insieme alla maggioranza allineata, ha spiegato il perché della bocciatura non con il desiderio di vedere nuovi insediamenti commerciali, bensì con una sentenza del TAR. E’ stato Boris Infantino del Pd a spiegare che il TAR aveva già dato parere contrario al provvedimento adottato dalla ex giunta Barbieri, provvedimento che appunto prevedeva lo stop a nuovi insediamenti di grande distribuzione.
Concetto ribadito dal sindaco Katia Tarasconi: “Se non rispettiamo questa sentenza rischiamo di dover pagare milioni di euro di danni”, ha detto.
Ma l’opposizione non ci sta. Secondo Massimo Trespidi, “approvare l’emendamento di Alternativa per Piacenza ci lascerebbe la possibilità di discutere ulteriormente su questo tema, invece il respingerlo equivale ad avere le mani legate”.
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