“Negli ultimi cinque anni le aggressioni nei confronti degli operatori sanitari sono aumentate progressivamente. E non solo al pronto soccorso“. La prestigiosa Cappella Ducale di Palazzo Farnese ha fatto da cornice al convegno nazionale Fiaso sul tema della violenza nei confronti degli operatori sanitari. I lavori si sono svolti dalle 9 alle 14 con il titolo La sicurezza degli operatori della sanità. Educare alla prevenzione e alla gestione del conflitto e della violenza. La partecipazione è gratuita ma occorre iscriversi con le modalità indicate qui: https://www.fiaso.it/evento/?slug=la-sicurezza-degli-operatori-della-sanita-educare-alla-prevenzione-e-alla-gest
Un anno fa, in un convegno organizzato nella nostra città dall’Azienda Usl di Piacenza e da Fiaso, si è aperto un dibattito sul tema della violenza nei confronti degli operatori sanitari, un tema che sempre più è balzato in questi mesi agli onori della cronaca a causa degli episodi che si sono registrati in tutta Italia e che non hanno risparmiato la nostra realtà territoriale. L’argomento ha attirato l’attenzione dei media e le istituzioni e le organizzazioni della sanità hanno reagito con un numero crescente di iniziative.
L’Osservatorio sulla sicurezza
“A livello nazionale si è costituito l’Osservatorio sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e a livello locale o regionale si è teso a quantificare meglio il fenomeno e a provvedere alla formazione degli operatori. Fra le varie realtà che si sono mosse, Fiaso ha attivato una serie di iniziative di carattere istituzionale, scientifico e formativo. Le ultime vicende hanno poi aperto una valutazione su come rinforzare il legame delle strutture sanitarie più esposte con le forze di polizia”, commenta Eva Colombo, vicepresidente Fiaso e direttore generale dell’Ausl di Vercelli.
Sensibilizzare la cittadinanza
“È matura dunque una nuova riflessione su tutte le attività avviate e soprattutto sulla direzione da dare alle iniziative da intraprendere, vista l’attuale frammentarietà e la limitata condivisione. Per questo Fiaso e Ausl di Piacenza, in collaborazione con il Comune di Piacenza, hanno organizzato un secondo convegno nella stessa città da cui il primo input è partito con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, gli operatori sanitari e le istituzioni locali, regionali e nazionali non solo sull’entità del fenomeno ma anche sulle misure e sulle iniziative da attuare per la difesa degli operatori stessi del sistema sanitario che – come ribadito durante la pandemia – sono un patrimonio di professionalità della comunità che deve essere sicuramente preservato e protetto”, commenta Paola Bardasi.
Nei corso dei lavori, grazie alla partecipazione di importanti relatori da tutta Italia, è stato presentato un aggiornamento sull’entità del fenomeno, un’analisi delle motivazioni alla base della violenza nei confronti degli operatori, una panoramica delle principali iniziative in corso per contrastarla, oltre che della posizione delle istituzioni e delle misure da mettere in campo per garantire la sicurezza di chi opera all’interno delle strutture del Servizio sanitario regionale
L’evento si svolge in collaborazione con il Comune di Piacenza, rappresentato dal sindaco Katia Tarasconi. Presenti al convegno anche il prefetto di Piacenza Daniela Lupo e il questore Ivo Morelli. La giornata si è aperta con gli interventi di Paola Bardasi, direttore generale Azienda Usl di Piacenza e coordinatore regionale Fiaso Emilia-Romagna, e di Franco Pugliese, già direttore del dipartimento della Sicurezza Ausl di Piacenza e past president Airespsa.
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