“Gli omofobi fascisti stanno meglio a testa in giù” e ancora “A morte”. Sono alcune delle minacce giunte via social a Sara Soresi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Non solo minacce: si tratta di un vero e proprio attacco informatico dal momento che i malintenzionati si sono impossessati del profilo di Soresi e proprio lì hanno postato le minacce di morte. Minacce comparse dopo le critiche esposte da Soresi in merito al Gay Pride che si terrà il prossimo 27 maggio.
A Soresi sono arrivati subito gli attestati di solidarietà dagli “avversari” politici.
“Cosa vuoi mai dire a quei coglioni che in un momento in cui l’odio e la violenza la fanno da padrone non trovano di meglio che fare i leoni da tastiera augurando la morte a una consigliera comunale. Idee lontanissime dalle mie, quelle di Sara Soresi. Ma la solidarietà alla persona, alla rappresentante politica, alla mamma di famiglia la sento naturale e dovuta”, scrive Stefano Cugini, di Alternativa per Piacenza.
“Non ripeteremo mai abbastanza che atti come questo non possono essere liquidati come una bravata ma costituiscono, a tutti gli effetti, un reato gravissimo”. Così, nell’esprimere “la solidarietà dell’Amministrazione comunale alla consigliera Sara Soresi per le inqualificabili minacce ricevute, peraltro violando i suoi dati personali”, la sindaca Katia Tarasconi sottolinea: “Chi inneggia alla violenza, sentendosi forte solo dietro l’anonimato dello schermo, come tutti i leoni da tastiera non ha l’intelligenza di argomentare in altro modo le proprie opinioni, né il coraggio e la coerenza di sostenerle mettendoci la faccia: si ergono a paladini della libertà di espressione ma è evidente che non sanno comprenderne, per primi, il valore”.
La Commissione Speciale delle Elette esprime la propria vicinanza alla collega Sara Soresi a seguito delle minacce ricevute tramite i social. I comportamenti tenuti sono inaccettabili. Gli strumenti tecnologici a nostra disposizione ci permettono di esprimere opinioni, ma purtroppo spesso ne viene fatto un uso improprio. Le minacce, le aggressioni verbali e il cyberbullismo nei confronti di una persona, donna e oltretutto Consigliere Comunale, non sono mai giustificate.
Proprio per le differenze politiche e di opinione che ci contraddistinguono come società, il vero coraggio lo dimostriamo quando ci mettiamo la faccia e ispiriamo un dibattito civile e sano, non quando ci nascondiamo dietro a una tastiera.
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