Accorpamento delle Camere di Commercio, le associazioni piacentine all’unanimità: “Sì all’accordo sull’equità nel consiglio”

Accorpamento Camere di Commercio
Camera di Commercio

“L’accorpamento delle Camere di Commercio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia è stato avviato sulla base di un principio di pari dignità sancito da un accordo stretto tra tutte le categorie economiche delle sopracitate province. Uno degli architrave di tale accordo è la divisione paritaria dei componenti del consiglio camerale, a prescindere dalla dimensione delle singole camere coinvolte nella fusione. Sulla base di ciò, i trenta componenti del consiglio verrebbero così assegnati alle tre entità territoriali, nella misura di dieci per provincia. La ratio dell’accordo riponeva, quindi, nella suddivisione identica dei componenti del consiglio un elemento fondamentale del meccanismo di pesi e contrappesi a garanzia del corretto funzionamento della neonata CCIAA nel lungo termine”.

Lo scrivono le associazioni di categoria piacentine:

C.N.A. – Confederazione Nazionale Artigianato
Confcooperative Piacenza
Confesercenti Provinciale
Confindustria Piacenza
LAA – LIBERA ASSOCIAZIONE ARTIGIANI – ASSOARTIGIANI
Unione Provinciale Commercianti – CONFCOMMERCIO
U.P.A. – UNIONE PROVINCIALE ARTIGIANI

Sulla base di tale spirito e consapevoli che solamente dimensioni più grandi possono creare le condizioni per rendere competitivo il territorio, le categorie economiche piacentine all’unanimità hanno ritenuto di proseguire nel processo di designazione congiunta dei rappresentanti nel nuovo Consiglio che porterà all’accorpamento delle camere di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.Vi è quindi la volontà del territorio di rispettare l’accordo”.

“Le associazioni di Reggio Emilia hanno ormai chiaramente palesato la volontà di non proseguire nell’accordo e nell’apparentamento già sottoscritto, decidendo di non dare seguito all’intesa precedentemente siglata con Piacenza e Parma, alla base della quale vi era un principio di pari dignità dei territori. Tale principio costituì nel 2018 la condizione in virtù della quale la Camera di Commercio di Piacenza aveva approvato il processo di fusione”.

“In questo contesto il nostro obiettivo rimarrà che i tre territori lavorino insieme, vista la dimensione della Camera di Commercio nascente – la più grande in Regione e l’ottava a livello nazionale – e il suo ruolo fondamentale come leva di sviluppo economico del territorio e di servizi essenziali per le imprese.
Piacenza opererà ad oltranza e con il massimo impegno per chiudere un nuovo accordo sulla base dei principi di pari dignità sottoscritti in precedenza e nel rispetto della garanzia di equilibri auspicato dalla normativa in materia di accorpamenti. Le categorie sono convinte che questa sia la strada più efficace per dar vita ad una CCIAA stabile, efficiente e al servizio delle necessità delle imprese e delle singole province, in grado di diventare sempre più strumento per lo sviluppo del territorio”.
 

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