Segregato in garage a Roncaglia, una branda per dormire e ciotole per cani in cui mangiare: indagini sui tempi e sul movente

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Dopo l’arresto del figliastro e la denuncia di moglie e suocera, proseguono le indagini per chiarire i contorni del dramma di Roncaglia. Resta da capire da quanto tempo il 75enne vivesse segregato in garage e resta da capire perché la famiglia lo abbia ridotto a quella sorta di prigionia. L’uomo, italiano, era sposato con una donna di 59 anni di origini bulgare e a Roncaglia viveva, oltre che con la consorte, anche con il figlio di lei, 38 anni, e la suocera, 78 anni.

A salvare l’uomo sono stati i vicini di casa che sentendo le grida d’aiuto provenire dal garage hanno allertato i soccorsi: i poliziotti, intervenuti prontamente, hanno finalmente messo fine all’incubo dell’uomo. All’interno del garage uno scenario da film dell’orrore. Il 75enne viveva in una stanzina di pochissimi metri quadrati, dormiva su una branda da campeggio e, dettaglio ancora più disturbante, mangiava attingendo da ciotole solitamente utilizzate per i cani. A disposizione aveva un piccolo bagno.

Per quanto riguarda i tempi, resta da capire, come detto, quando questa situazione è iniziata. I vicini di casa avrebbero detto di averlo visto l’ultima volta addirittura qualche mese fa. Forse motivi economici all’origine di questo dramma.

Come detto il figliastro 38enne è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti e sequestro di persona. Il 75enne si trova ancora ricoverato in ospedale, sotto osservazione: pare che soffrisse di problemi di salute, con difficoltà di deambulazione, dettaglio che potrebbe aggravare la situazione del 38enne e delle due donne.

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