Nell’ambito della mostra Costruttori di pacedomenica prossima 22 gennaio alle ore 16 la Galleria Alberoni propone una visita guidata tematica speciale dedicata all’eccezionale patrimonio di ritratti del Collegio Alberoni che svelerà anche tutti i dipinti realizzati da Franco Scepi esposti in mostra fino al 5 febbraio e che ritraggono dieci premi nobel per la pace e due pontefici.
La partecipazione alla visita è con ingresso ridotto (€. 6,00), senza prenotazione e fino a esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni (uffici@operapiaalberoni.it – 3494575709).
Il volto e l’anima, l’effigie e la biografia di personaggi che hanno segnato la storia
Se è vero che ogni figura cavata dal naturale, definizione del ritratto data dai più antichi dizionari, fissa in una forma i tratti salienti di una personalità, il percorso attraverso la collezione alberoniana di ritratti e attraverso i dipinti realizzati dall’artista Franco Scepi, sarà un’occasione unica per scoprire la biografia di importanti personaggi che hanno segnato la storia del Collegio Alberoni, della città di Piacenza, la storia italiana e mondiale, dal XVIII secolo a oggi.
La visita guidata intende infatti svelare al pubblico i principali capolavori che costituiscono la raccolta soffermandosi sugli aspetti storico artistici con i quali i pittori hanno tentato di esprimere sulla tela, attraverso i dettagli del volto e del busto, la postura e l’ambientazione, l’anima di personaggi che, nei secoli hanno lasciato tracce indelebili nella storia.
La ritrattistica al Collegio Alberoni
Dai numerosi capolavori che raffigurano il cardinale Giulio Alberoni, ai ritratti di Elisabetta Farnese e Filippo V, regina e re di Spagna, dai dipinti che effigiano i Vescovi di Piacenza (si inizia con Mons. Pietro Cristiani titolare della Diocesi al tempo dell’apertura del Collegio Alberoni e si termina con Mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza fino all’anno 2020), ai ritratti dei cardinali e vescovi piacentini che studiarono al Collegio (quali Agostino Casaroli, Opilio Rossi, Antonio Samorè e numerosi altri), dalle eminenti personalità che si formarono in Collegio come Giandomenico Romagnosi e Giuseppe Taverna a Papa Clemente IX Rospigliosi raffigurato in uno straordinario dipinto da Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccio (1639-1709), dalle effigi dei fondatori della rivista Divus Thomas ai padri Generali della Congregazione della Missione che fin dall’apertura dell’Istituto di San Lazzaro, e ancora oggi, è responsabile della formazione in Collegio.
Come si può percepire quella alberoniana è senza dubbio una collezione di ritratti eccezionale e vastissima.
Ritratti nella pietra
Non mancherà, nella visita, la visione dei ritratti scolpiti con i busti ritratti di Giulio Alberoni, realizzato da Giovanni Antonio Cybei (1706-1784), posto alla sommità della sua tomba e quello di Padre Giovanni Battista Manzi, realizzato dallo scultore Fedele Toscani (1876-1906), esposto nell’aula di fisica.
La ritrattistica, una sezione viva della collezione alberoniana
E’ stata recentemente aggiornata la collezione dei ritratti dei Vescovi della Diocesi di Piacenza con la realizzazione, a cura della pittrice Maria Teresa Artusi, della raffigurazione di Mons. Gianni Ambrosio.
Nello scorso autunno, in occasione di una celebrazione in suo ricordo, è stato esposto il ritratto di Mons. Giorgio Corbellini, realizzato da Khaldoun Lakhdar, artista nato in Algeria e residente a Roma, che è così entrato a fare parte della collezione relativa agli ex alunni celebri, aggiungendosi al ritratto di Mons. Antonio Lanfranchi realizzato alcuni anni fa da Vittorio Conte.
Da Giulio Alberoni a Papa Francesco
La visita guidata speciale intende creare un vero proprio ponte tra l’antico e il contemporaneo accompagnando i visitatori dai ritratti appartenenti alla collezione alberoniana fino a quelli realizzati da Franco Scepi ed esposti nella mostra costruttori di pace, visitabile fino al 5 febbraio 2023, con i quali l’artista ha tentato di fissare su tela l’anima e il volto di dieci Premi Nobel per la Pace e di due Pontefici che nella loro azione pastorale si sono dedicati alla costruzione di un mondo di pace
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