Il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori dell’agricoltura e delle industrie collegate ha confermato Fiorenzo Molinari alla guida per il prossimo mandato. L’elezione, avvenuta all’unanimità, è arrivata al termine dei lavori dell’ottavo Congresso provinciale della Flai Cgil di Piacenza. Ai lavori hanno partecipato il segretario regionale Flai Cgil Emilia-Romagna, Valerio Bondi, Domenico Mandarano della Flai Cgil nazionale e Ivo Bussacchini, segretario generale della Camera del Lavoro di Piacenza. La massima assise dei lavoratori dell’agroindustria è stata presieduta da da Gerta Maksuti.
Molinari è stato confermato all’unanimità al termine dei lavori del Congresso, che ha visto al partecipazione e il saluto, tra gli altri, di Paolo Astorri di Confindustria, la presidente dell’ente bilaterale di categoria, Ebap, Ilaria Rosa, Roberto Frigatti, segretario Cisl Parma e Piacenza e gli interventi del centro lavoratori stranieri della Cgil, Alessandro Pigazzini e del responsabile del dipartimento sicurezza della Cgil, Bruno Carrà. Una categoria, Flai Cgil, “cresciuta in questi anni” categoria ad affrontare in questi anni importanti vertenze concluse in modo positivo per i lavoratori.
«Prima regola, prudenza. seconda regola, audacia. Ora occorre dire qui che il tempo della prudenza è finito: le retribuzioni di chi lavora per vivere sono diminuite, in Italia, negli ultimi 30 anni. Siamo l’unico Paese Europeo che vive questa deriva», cosi Molinari, nel suo intervento al Congresso. “Per questo occorre un salario minimo di garanzia, anche perché siamo senza una norma sulla rappresentanza e per questo siamo arrivati a 1.000 contratti registrati al Cnel, ma chi lavora rischia di essere povero e questo è semplicemente indecente nel 2022” ha detto.
Poi c’è il tema “degli appalti e dei cambio appalti”. “Devono restare i diritti, e per questo basta dire che ogni cambio di appalto sia parificato a un trasferimento di azienda. Ma non c’è la volontà politica di affrontare il tema della dignità del lavoro, e i datori di lavoro continuano ad estrarre reddito dalle risorse umane. Nel settore primario questo si traduce in condizioni spesso difficili. Un settore – ha detto Molinari – che non si è mai fermato in periodo di pandemia, come la Cgil del resto, siamo stati sempre aperti per dare risposte a chi ha lavorato” ha detto alla platea. Si è poi soffermato sui temi di genere, e delle tante sfaccettature del settore. “Da noi arriva chi si occupa di criogenia alimentare e migranti che iniziano il loro racconto con «io faccio lo schiavo». In questi anni abbiamo cercato di spostare l’asse sulle persone, insieme alla Cisl e alla Uil, con contrattazioni, mobilitazioni, vertenze e scioperi”. Il tema della discontinuità reddituale degli stagionali e della tutela al centro del discorso molto apprezzato di Molinari, poi rieletto Segretario generale.
Momento conclusivo del congresso, la consegna ai sindacalisti Molinari e Maksuti di una targa realizzata dai dipendenti che hanno visto il passaggio del loro contratto da “Pulizie e multiservizi” a quello di “Industria alimentare” nella vertenza Pizza+1. “Il sindacato vuol dire unione, compattezza. Uniamoci con tutti gli altri lavoratori, in ciò sta la nostra forza, questo è il nostro credo”. Si legge nella targa donata ai vertici Flai dai delegati.
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