In Italia le organizzazioni sindacali dei medici, veterinari e dirigenti sanitari hanno indetto uno sciopero contro il “definanziamento ulteriore della sanità pubblica”, e in difesa del Sistema sanitario nazionale. Una situazione simile a quella del Regno Unito, dove un primo sciopero è stato indetto proprio il 15 dicembre per chiedere un adeguamento salariale a fronte all’inflazione record, e per un adeguamento delle condizioni di lavoro.
Di seguito l’intervista a Mino Lanza della FP Cgil.
“Chiediamo che la legge di bilancio 2023 destini risorse reali alla salute dei cittadini; aumenti le assunzioni di personale medico, veterinario e sanitario, per migliorare le condizioni di lavoro all’interno degli ospedali e dei presidi; incrementi le retribuzioni del personale, oggi al terz’ultimo posto in Europa”, hanno affermato i sindacati. Quest’ultimi chiedono che la nuova legge di bilancio “renda accessibili a tutti i cittadini le prestazioni sanitarie appropriate contro l’allungamento delle liste d’attesa e i viaggi della speranza”. Al governo e alle Regioni viene chiesto inoltre “l’immediata apertura del tavolo per il rinnovo di un CCNL sequestrato nelle stanze ministeriali; l’allineamento della spesa sanitaria pubblica alla media dei paesi europei e la depenalizzazione dell’atto medico, riconsiderandolo autonomo scientifico e libero da ideologie”.
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