Una russa e l’altra ucraina, tra le piccole compagne di classe è subito amicizia: scene (magiche) dal primo giorno di scuola. I saluti della giunta alle scuole

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“Condividere le emozioni degli alunni che abbiamo incontrato, questa mattina, è stato bellissimo. Ringraziamo i dirigenti, gli insegnanti e il tutto personale delle scuole che ci hanno accolto, promettendo sin d’ora che visiteremo nei prossimi mesi anche i plessi in cui non siamo riusciti ad andare oggi”. E’ univoco, il messaggio della Giunta comunale di Piacenza, i cui componenti hanno portato il saluto dell’Amministrazione – in occasione del rientro in aula – in numerose scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado della città.

“Tanti gli aneddoti che ci siamo scambiati al rientro in ufficio – spiegano gli amministratori comunali – ma uno su tutti ci ha toccato il cuore”. A raccontarlo, il vice sindaco Marco Perini: “Alla primaria Taverna, in un clima festoso ho potuto salutare tutte le classi e in una prima mi ha commosso, in particolare, una bimba russa che ha chiesto di poter parlare nella sua lingua d’origine a una nuova compagna ucraina, che non conosce ancora l’italiano, per aiutarla a capire meglio. Un piccolo grande gesto di solidarietà e attenzione: come sempre, dai bambini possiamo imparare le cose veramente importanti”.

“Abbiamo voluto dare un segno di vicinanza e di partecipazione attiva alla vita delle nostre scuole – sottolineano la sindaca Katia Tarasconi e tutti gli assessori – facendo visita a quante più sedi possibile, perché questo inizio d’anno non fosse solo occasione per un appuntamento istituzionale, sempre e comunque particolarmente sentito, ma un modo spontaneo e diretto per dire che il Comune c’è. Siamo pronti a condividere idee, progetti, proposte e, laddove ce n’è bisogno, interventi per rendere sempre più accogliente e funzionale l’ambiente dove i nostri bambini e ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo. Con un pensiero di riconoscenza rivolto a tutte le famiglie per l’impegno e il coinvolgimento di cui danno testimonianza: dai volontari Pedibus ai genitori che, come è accaduto alla Vittorino da Feltre, si danno da fare in prima persona quando ce n’è bisogno”.

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