Geodis di Castel San Giovanni, Si Cobas: “Raggiunto uno storico accordo, altra vittoria per il nostro sindacato”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota dei Si Cobas.

LA NOTA DEI SI COBAS

In data odierna è stato siglato l’accordo di secondo livello fra il S.I. Cobas e la Logidea SRL, che assume in appalto i lavoratori impiegati presso la Geodis di Castel San Giovanni, uno dei più grandi operatori logistici dell’intera provincia.

L’accordo, fulgido esempio di quelli che nella farsesca operazione repressiva di luglio venivano denunciati come “troppo migliorativi rispetto al contratto nazionale”, prevede, oltre all’aumento del ticket-mensa a sette euro ed un piano di stabilizzazioni del personale precario da realizzarsi entro il primo gennaio, anche decine di adeguamenti di livello che saranno forieri di aumenti annuali di svariate migliaia di euro per ogni lavoratore, sottolineando che ciò comporterà il miglioramento economico per migliaia di lavoratori che operano negli stabilimenti sopracitati! Ma attenzione: come al solito, il S.I. Cobas non interviene solo per sanare le condizioni di irregolarità, ma anche per espandere il campo delle tutele rispetto ai magri contratti nazionali sottoscritti dai sindacati confederali. In questa ottica, vi è un ulteriore punto dell’accordo che prevede di portare al quarto livello anche tutti gli operai che, pur non ricoprendo una mansione coerente secondo il rigido contratto nazionale, vantano tuttavia un’anzianità di magazzino di almeno sette anni. Questo per premiare chi ha versato per un lungo periodo il proprio sudore a favore dei profitti aziendali.

Questo è un punto storico per l’intera classe operaia e l’unico sindacato che ha fatto tutto ciò negli ultimi anni è il S.I. Cobas, perché il contratto collettivo nazionale di riferimento, non prevede nessun aumento di livello in base all’anzianità di magazzino che vada al disopra del quinto livello, almeno che non ti venga assegnata una mansione con una responsabilità maggiore.

Il S.I. Cobas, nei prossimi giorni ha programmato di firmare altri accordi migliorativi con i più grandi committenti nazionali e internazionali che operano nella logistica piacentina.

Tutto ciò dimostra che senza il sindacato di base vengono sottratti continuamente diritti all’intera classe operaia!

Ciò che veniva contestato da Procura e Questura di Piacenza con la conferenza stampa di luglio, in occasione degli arresti dei vertici sindacali si dimostra pertanto veritiero, ma in senso esclusivamente positivo: il S.I. Cobas stravolge in senso migliorativo per i lavoratori i contratti nazionali, producendo sensibili avanzamenti economici e normativi per gli stessi!

Come nota polemica, vogliamo anche sottolineare che proprio in relazione allo sciopero Geodis erano state comminate dalla Questura ulteriori quindici denunce a lavoratori ed operatori sindacali del S.I. Cobas, secondo quella che avevamo definito “vendetta” all’indomani della liberazione dei sindacalisti arrestati.

A cosa sono servite dunque quelle quindici denunce (e come esse le altre centinaia che in questi anni sono state comminate ai lavoratori piacentini che hanno scelto di non farsi mettere i piedi in

testa)? A nulla! Che senso avrà celebrare dei processi (per queste e per le altre centinaia di denunce) dal momento che le parti in causa si danno atto di aver fatto semplicemente il loro dovere? A nulla!

Un vero controsenso dunque che si continui ad intimorire i lavoratori e a gettare letteralmente nel bidone una valanga di soldi pubblici per perseguire pacifici scioperi davanti ai cancelli delle aziende, i quali ancora una volta si confermano come unico strumento in grado di raggiungere risultati apprezzabili nel delicato e strategico settore della logistica. Gli scioperi continueranno, anzi saranno sempre di più nonostante tutte le violazioni di privacy ai danni dei sindacalisti, intercettando la loro vita privata per moltissimi anni, con l’unico scopo di fare una guerra contro i sindacati di base e i lavoratori piacentini.

Alla fine il S.I. Cobas continuerà a difendere i diritti di tutti i lavoratori a costo della libertà dei loro sindacalisti!

La lotta non si arresta e non si processa!

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