Morso di vipera: i consigli di Antonio Agosti, medico dell’Ausl, per chi cerca refrigerio in montagna o in Trebbia

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In questi giorni in cui il caldo si fa sentire sono in tanti i piacentini che cercano refrigerio tra i sentieri delle vicine montagne e colline o nelle acque del Trebbia. In queste passeggiate può capitare di venire morsi da una vipera. Il veleno di questa tipologia di serpenti non è di norma letale, ma può causare gravi complicazioni che richiedono un trattamento adeguato.

“Questo rettile – spiega Antonio Agosti, medico di Pronto soccorso e referente clinico antidoti dell’Ausl di Piacenza – di solito ha una dentatura caratterizzata da due piccoli denti anteriori distanziati di circa 1 cm l’uno dall’altro che lasciano sulla pelle segni corrispondenti, ma non è da escludere che il morso venga inferto con un solo dente. Perciò, se non siete esperti di serpenti, l’unico modo per poter capire se è stata una vipera a mordervi è il dolore prolungato e locale. Se non viene lesa una parte vitale come il volto o il collo, in genere, non si corrono rischi immediati per almeno 2 ore. Pertanto è importante mantenere la calma, limitare il più possibile i movimenti per non favorire la diffusione del veleno nell’organismo, e contemporaneamente attivare i soccorsi chiamando il 118 per recarsi al punto di soccorso più vicino”.

“Altra precauzione da prendere subito – prosegue il professionista – è quella di togliere orologi, anelli e bracciali e slacciare o tagliare le parti più costringenti degli abiti come polsini di camicie, calze, collant e pantaloni nell’area interessata dal morso. Se è possibile è consigliabile disinfettare la ferita e applicare acqua fresca o ghiaccio non a diretto contatto con la pelle”.

Secondo l’esperto, ci sono alcune avvertenze da tener presente: “Sconsiglio vivamente procedure “aspira-veleno”, che richiedono una manualità e una precisione difficili da mantenere in queste situazioni di emergenza e possono favorire la diffusione del veleno”. Va posta attenzione, secondo Agosti, anche a iniettare il siero antivipera, che potrebbe scatenare reazioni allergiche: meglio affidarsi a una somministrazione sotto controllo medico. Sono da evitare anche lacci che possano bloccare o diminuire la circolazione sanguinea nell’arto interessato dal morso. “Se i tempi di trasporto sono lunghi – sottolinea Agosti – o se si nota un rapido peggioramento, si può effettuare un bendaggio steccato dell’arto interessato come si farebbe per un arto fratturato, senza però comprimere la parte interessata”.

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