Prima produzione del Festival Antico di Veleia: dal 19 al 21 luglio la prima nazionale di Antigone, regia di Marco Baliani

Prima produzione del Festival Antico di Veleia: dal 19 al 21 luglio la prima nazionale di Antigone, regia di Marco Baliani

Il 19, 20 e 21 luglio appuntamento d’eccezione al Festival di Teatro Antico di Veleia con la prima produzione del festival: la prima nazionale di Antigone, regia di Marco Baliani, con Petra Valentini, Massimo Foschi e i venti attori del progetto di alta formazione teatrale “Fare Teatro” della neonata Bottega XNL ideata e diretta da Paola Pedrazzini e di cui Baliani è il primo Maestro.

IL PROGETTO

Bottega XNL è il nuovo progetto di teatro e cinema di XNL Piacenza Contemporanea, ideato e diretto da Paola Pedrazzini, un luogo in cui grandi Maestri di Cinema e Teatro tramandano i propri saperi a giovani Allievi che desiderano fare di queste arti il proprio ‘mestiere’. 

Ispirata alle antiche botteghe rinascimentali, l’incontro fra maestri e allievi e l’apprendimento si realizzano attraverso progetti di alta formazione Fare Cinema e Fare Teatro che consistono nella produzione di opere (teatrale e cinematografica) originali, attivando un virtuoso circuito formazione-produzione-fruizione artistica

Ecco che Marco Baliani è Maestro di Bottega per la prima edizione del corso di alta formazione “Fare Teatro”, finalizzato alla messa in scena di Antigone proprio al Festival di Veleia, a cui hanno preso parte 20 allievi, selezionati dallo stesso Baliani sulla base delle risposte al Bando lanciato nel marzo scorso: con una partecipazione andata ben al di là delle più ottimistiche aspettative, sono arrivate oltre 600 mail di interesse e 321 candidature da tutta Italia.

Prima nazionale di Antigone

«L’avventura di “Fare Teatro”–ha commentato Roberto Reggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano che, in XNL, ha il proprio principale progetto culturale – Il valore artistico di questo percorso formativo lasciava prevedere un’ampia partecipazione al Bando, ma le oltre 320 candidature in un solo mese rappresentano una sorta di record che ci ha piacevolmente sorpreso. Ma quel che più conta, al di là dei numeri, è che a questi giovani venga data un’opportunità concreta di crescita personale e professionale». 

Gli allievi di Bottega XNL frequentano per tutto il giorno, al secondo piano di Palazzo XNL, ilcorso intensivo Fare Teatro, impostato sul modello dello storico corso Fare Cinema realizzato con Bellocchio a Bobbio a partire dal quale Paola Pedrazzini ha ideato Bottega XNL come «un luogo in cui il “Maestro” tramanda i propri saperi a giovani che vogliono fare dell’arte teatrale il proprio ‘mestiere’. Così come avveniva nelle antiche botteghe rinascimentali (da qui il nome “Bottega”) l’apprendimento si realizza nel fare: in questo caso, nel prendere parte al processo creativo intorno al progetto di Antigonedice Pedrazzini“Fare Teatro” innesca e sintetizza un circuito virtuoso di formazione-produzione-fruizione artistica e culturale: dà vita cioè a una progettualità laboratoriale finalizzata a confluire non in un saggio o in un esercizio di stile, ma in un’opera teatrale originale che verrà presentata a Veleia, e così restituita alla comunità di spettatori. In questi primi giorni di laboratorio ho visto condiviso il mio entusiasmo per il progetto in Marco Baliani e negli sguardi di questi 20 talentuosi attori, impegnati in un percorso di ricerca di sé e del senso profondo della meravigliosa tragedia di Sofocle». 

L’originalità del progetto Fare Teatro è ben interpretata da Marco Baliani, che così spiega il lavoro con gli allievi: «Un corso di formazione teatrale esercita la sua valenza se è capace di trasmettere saperi ed esperienze, di fare tesoro da parte dei partecipanti delle modalità con cui metterò in campo i miei esercizi, le mie visioni, la poetica, le cose apprese in anni e anni di lavoro. Ma deve essere anche il luogo in cui maieuticamente accade il contrario: c’è un sapere che proviene anche dall’attore che partecipa al processo formativo. Basta esser capaci di stare reciprocamente in ascolto. Il corso-laboratorio che si è aperto qui a Piacenza è un luogo di scambio e di scoperte. Solo così ha senso mettere al centro del percorso le figure mitiche di Antigone, Creonte, Ismene, Tiresia e tutti gli altri.  L’Antigone di Sofocle diventa mappa di parole, gesti, azioni, idee, suggestioni, fino a trovare nel testo e nella storia quei sensi nascosti che ancora riverberano in noi, nel presente. E mostrarli poi come esito della ricerca compiuta. È un compito difficile, richiede agli attori partecipanti un impegno che va molto oltre la pur necessaria capacità interpretativa. Chiede agli attori di essere artisti a tutto campo, capaci di autorialità nelle scelte e nelle proposte, intessendo con me un dialogo costante ma anche contraddittorio, vivo, creativo». 

UN’ANTIGONE PER VELEIA

Con queste premesse, l’Antigone che verrà presentata in prima nazionale al Festival di Teatro Antico di Veleia non può che essere ben più che uno spettacolo: un progetto artistico vivo di ricerca teatrale.

Perché proprio l’Antigone? Così spiega Paola Pedrazzini: «Per la prima edizione di Fare Teatro ho pensato di proporre il progetto a Marco Baliani e gli ho proposto di realizzare il corso lavorando sull’Antigone di Sofocle, sia per la bellezza assoluta e la sconcertante attualità della tragedia, sia perché trovavo e trovo stimolante l’idea che Baliani si cimenti di nuovo con Antigone a distanza di trent’anni dall’”Antigone delle città” (il progetto ispirato alla tragedia di Sofocle che il regista diresse nel capoluogo emiliano per ricordare la strage di Bologna) e che questa volta lo faccia partendo da Sofocle e nel contesto di un’area archeologica».

Così lo presenta Baliani: «“L’armata degli Argivi, sconfitta, è ripartita stanotte”: questo annuncia Ismene alla sorella Antigone. La città di Tebe si è da poco risvegliata dall’incubo dell’assedio e della guerra, il nemico sconfitto ha abbandonato la pianura. È a questo punto del giorno, trascorsa appena una notte, che comincia l’Antigone di Sofocle. Nel metterla in scena si è soliti dedicarsi interamente al senso delle parole pronunciate dai protagonisti e dal coro, parole alte, parole di poesia. Così agendo il logos diviene padrone della scena, cercando la chiave di lettura giusta che possa esaltare la forza e la pregnanza di quelle parole. Il testo diventa un lavoro di interpretazione registica, si cercano scenografie che illuminino le sostanze espresse in parole, e agli attori viene chiesta l’interpretazione adeguata a quel disegno registico. Il mio approccio è diverso, per certi versi è agli antipodi. Parto dai corpi, non dalle parole, quelle arriveranno dopo, parto dalla materialità concreta di quei corpi tebani, appena scampati al massacro.

La guerra è da poco trascorsa, cosa resta nei corpi dei cittadini dopo che il pericolo è passato? Difficile indicare un solo sentire, le guerre portano a comportamenti privi di qualsiasi senso di umanità, oppure a improvvisi slanci di solidarietà, a gesti eroici o disperati, tutto si mescola negli animi, i corpi sono scossi turbati, le voci che escono dalle gole risentono ancora dell’urlo, del richiamo esasperato, della foga nell’uccidere, del terrore di essere stuprate. La mia ricerca con gli attori sarà quella di trovare quelle voci che escono da quei corpi tormentati. Sono quelle voci che dovranno pronunciare le parole della tragedia. La tragedia è dunque il tentativo disperato di rimediare al caos della vita attraverso parole, di permettere agli animi di distanziarsi dalla terribilità dell’esperienza di guerra, cercando un senso alla desolazione, senza rifuggire in altre contrade ma affrontando di petto i conflitti che la guerra ha innescato».

GLI “ALLIEVI”

Gli allievi scelti da Marco Baliani, tra le centinaia di candidature presentate al Bando, hanno fra i 22 e i 34 anni d’età. Risulta una nutrita componente da Milano, ma ci sono anche presenze dal Lazio e dalla Sicilia e c’è un giovane piacentino tra i selezionati. Questo dunque l’elenco dei partecipanti al Corso: Alessandro Apostoli (Verona), Francesca Barbieri (Roma), Silvia Bertocchi (Milano), Elia Bonzani (Reggio Emilia), Lorenzo Carpinelli (Ravenna), Raffaele De Vincenzi (Perugia), Carlo Fabbri (Roma), Marcella Faraci (Reggio Emilia), Giorgia Favoti (Milano), Ludovica Ferraro (Milano), Dania Grechi (Bologna), Cristina Maffia (Padova), Francesca Muscatello (Genova), Marica Nicolai (Modena), Michele Nisi (Roma), Matteo Sangalli (Milano), Leonardo Tanoni (Piacenza), Davide Tortorelli (Fidenza), Massimo Vazzana (Palermo), Giulia Visaggi (Milano).

I “MAESTRI”

Ad affiancare Marco Baliani nel percorso formativo, Baliani e Pedrazzini hanno voluto la costumista premio Ubu Emanuela Dall’Aglio, l’attore ronconiano, decano del Teatro italiano (fu Orlando nello storico spettacolo di Ronconi) Massimo Foschi, la giovane promessa del teatro italiano Petra Valentini, il compositore e musicista Mirto Baliani.

Maestri d’eccezione che rendono ancora più unico il percorso formativo degli allievi e più prezioso lo spettacolo dell’Antigone a Veleia. 

Bottega XNL – Festival di Teatro Antico di Veleia

Direzione artistica Paola Pedrazzini

ProgettoFare Teatro” 

Docente e regista Marco Baliani

Corso di formazione teatrale per la realizzazione di Antigone,

(Festival di Teatro Antico di Veleia, prima nazionale 19, 20 e 21 luglio 2022)

www.veleiateatro.com

MARCO BALIANI

Marco Baliani è attore, autore e regista. Figura eclettica e complessa del teatro italiano contemporaneo, negli anni ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori, come I Porti del Mediterraneo (progetto formativo che a fine anni ’90 vide la partecipazione di gruppi di giovani attori selezionati in diverse città mediterranee); Pinocchio Nero (Premio UBU – realizzato tra 2002 e 2004 con venti ragazzi delle strade di Nairobi che hanno raccontato la storia di Pinocchio); Come gocce di una fiumana sulla memoria della Grande Guerra (Premio IDI per la regia); Antigone delle città, un vero rito civile e teatrale sulla strage del 2 agosto, che nel 1991 coinvolse tutta la città di Bologna. 

Parallelamente, Baliani ha proseguito una personale ricerca nell’ambito della narrazione, iniziata sin dall’89 con Kohlhaas (che segnò la scena teatrale italiana), realizzando spettacoli come TracceCorpo di Stato Frollo, protagonisti di fortunate tournée e tuttora nel suo repertorio. 

Tra il 2012 e il 2015, con Marco Balsamo e Stefano Accorsi, dà vita al progetto Grandi italiani: nascono gli spettacoli Giocando con Orlando e Decamerone. Vizi virtù passioni, in cui Baliani è regista e autore delle due riscritture.  

Nel 2017 è chiamato a dirigere lo spettacolo Sette contro Tebe in scena al Teatro Greco di Siracusa (replicato alle Terme di Baia per il Napoli Teatro Festival Italia e al Teatro Romano di Verona). Destinato a grandi spazi anche Quinta stagione del 2021, al Teatro Grande di Pompei, con le scene di Mimmo Paladino, il paesaggio sonoro di Mirto Baliani e la produzione del Teatro di Napoli. Nell’anno della pandemia, scrive e dirige lo spettacolo L’attore nella casa di cristallo, andato in scena dal 15 giugno 2020, giorno della riapertura dei teatri, nel piazzale davanti al Teatro delle Muse di Ancona. Lo spettacolo è diventato anche un libro, uscito per Titivillus Edizioni.

Baliani ha inoltre firmato come autore, librettista e regista le opere liriche contemporanee Il sogno di una cosa e Corpi eretici,su musiche di Mauro Montalbetti.Nel 2021 ha curato la regia dell’opera Gianni Schicchi, presentato da Marche Teatro. 

Per il cinema, è stato diretto da Francesca Archibugi, Roberto Andò, Saverio Costanzo, Cristina Comencini e Mario Martone. Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi tra cui Ho cavalcato in groppa ad una sedia (Titivillus edizioni) e per la Rizzoli Corpo di statoPinocchio NeroL’Amore BuonoNel Regno di AciliaLa metà di Sophia, e L’occasione

Nel 2021 è uscito, per i tipi di Bompiani, La pietra oscura

MASSIMO FOSCHI

Nato a Forlì nel 1938, la passione per la poesia lo spinge a iscriversi all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma. Prende il via così una carriera teatrale che Foschi affianca a quella cinematografica e, soprattutto, di doppiaggio. È sua la voce, tra gli altri, di Rutger Hauer in “Ladyhawke” (1986), di Gregory Peck ne “Il presagio” (1976), di Alan Rickman in “Trappola di cristallo” (1987) e di Laurence Olivier in “Khartoum”, anche se il suo doppiaggio più celebre resta quello di Dart Fener nella saga di Guerre stellari. In teatro partecipa a numerose rappresentazioni, collaborando spesso con Lamberto Puggelli e il Teatro di Roma nonché con quelli di Milano, specialmente il Manzoni. Da diversi anni legge le opere di Omero insieme a Ottavia Piccolo. Sul grande schermo, in “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (1970) affianca Gian Maria Volonté in un’opera premiata con l’Oscar al miglior film straniero. Recita in “Fratello sole, sorella luna” (1972) di Zeffirelli, e in “Giordano Bruno” (1975) di Montaldo. La seconda metà degli anni ’70, particolarmente prolifica, vede Foschi impegnato in “Ultimo mondo cannibale” (1977), “Holocaust 2000” (1997) e in “Nove ospiti per un delitto” (1977). Il teatro torna a fondersi col cinema sia con “Il principe Homburg” (1984) sotto la regia di Lavia che con “Otello” (1986), in cui Zeffirelli rispolvera la familiarità di Foschi con i testi shakespeariani. Il rapporto con il cinema riprende poi di recente con “La città ideale” (2012), esordio alla regia di Luigi Lo Cascio e l’apocalittico “Pandemia” (2011), in cui recita assieme a suo figlio Marco. 

PETRA VALENTINI

Nata ad Ancona, si diploma alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi come attrice nel 2014 e prosegue il suo percorso di formazione al Centro teatrale Santa Cristina. Subito dopo il diploma comincia a collaborare con il Piccolo Teatro di Milano, dove prende parte alle produzioni “Divine Parole” con la regia di Damiano Michieletto e “Questa sera si recita a soggetto” con la regia di Federico Tiezzi. Negli anni è stata diretta inoltre da Marco Plini, Maurizio Schmidt, Francesco Saponaro, Marco Baliani. Dal 2016, per quattro stagioni, è protagonista dello spettacolo “Elvira” insieme a Toni Servillo, che ne è anche il regista. Lo spettacolo è andato in scena nei maggiori teatri italiani ed europei (Parigi, Madrid, Lione, San Pietroburgo) e Valentini è stata candidata al premio Virginia Reiter e come migliore attrice emergente per le Maschere del teatro italiano. Nel 2019 è impegnata in una tournée italiana con lo spettacolo “Il giardino dei ciliegi” per la regia di Alessandro Serra. Sempre nel 2019, recita in “Una vera tragedia”, scritto e diretto da Riccardo Favaro, e vincitore della diciassettesima edizione del Premio Scenario. Nel 2020 fa parte del cast de “La tragedia è finita, Platonov” di Liv Ferracchiati, che debutta in prima assoluta alla Biennale di Venezia e vince la menzione speciale della giuria internazionale. Nel 2021 è finalista al Premio UBU.

EMANUELA DALL’AGLIO

Costumista e scenografa, Emanuela Dall’Aglio ha lavorato per numerosi spettacoli, manifestazioni teatrali, festival e teatri italiani ed esteri, fra i quali Compagnia della Fortezza, Fondazione Teatro Due, Teatro delle Briciole, CSS Teatro stabile di innovazione, Balletto Civile, As.Li.Co., I Teatri di Reggio Emilia, Fanny e Alexander, Festival delle ville Vesuviane, Teatro Festival Parma, Festival de la folie di Maubege, Maison de la culture du monde, Teatro Stabile dell’Umbria, Corte Ospitale di Rubiera, RAI TV, RAI International, RAI FVG… Ha collaborato con i registi Armando Punzo, Francesco Micheli, Gigi Dall’Aglio, Cesare Lievi, Federico Olivetti, Michele de’ Marchi, Stefano Cenci, Rita Maffei, Michela Lucenti, Fulvio Pepe. Nel 2012 ha vinto il Premio della Critica per i costumi dello spettacolo “Hamlice”, nel 2021 il Premio Ubu per quelli dello spettacolo “Naturae”, realizzati nel Carcere di Volterra. Dall’Aglio è anche autrice e regista di teatro di animazione, oltre che educatrice e organizzatrice di laboratori di formazione per insegnanti e studenti.

IL PROGETTO “BOTTEGA XNL”

Bottega XNL è stata presentato lo scorso 26 marzo, in un partecipato evento aperto alla cittadinanza. 

Il progetto trova la sua collocazione al secondo piano dell’edificio di XNL Piacenza, istituzione culturale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che diviene sede della Fondazione Fare Cinema, presieduta dal maestro Marco Bellocchio, e dell’Istituto di Teatro Antico dell’Emilia-Romagna, che promuove il Festival di Veleia.

A cura di queste due importanti realtà del territorio, che abiteranno stabilmente la Bottega XNL, sono programmati corsi di alta formazione artistica. Il progetto “Bottega” è erede dell’esperienza dei laboratori di alta formazione di Fare Cinema, creati a Bobbio dal Maestro Bellocchio, che dell’imparare attraverso il ‘fare’ ha fatto la cifra distintiva dei suoi corsi di cinematografia, e che sarà grande protagonista anche di questa nuova sfida culturale, che raddoppia con l’alta formazione di Fare Teatro.

Leonardo Di Costanzo e Marco Baliani hanno accolto l’invito ad aprire l’esperienza delle botteghe di cinema e teatro. I film nati con Fare Cinema saranno presentati in prima visione al pubblico del Bobbio Film Festival; gli spettacoli nati nella bottega di Fare Teatro saranno messi in scena nel sito archeologico di Veleia, durante il Festival del Teatro Antico. I contenuti artistici nati da queste botteghe avranno la stessa dignità e caratura d’autore dei titoli in cartellone. 

IL FESTIVAL DI TEATRO ANTICO DI VELEIA

Negli spazi dell’Antico Foro romano di Veleia, vasta area archeologica sull’Appennino piacentino che è tra gli insediamenti meglio conservati del Nord Italia, si rinnova ogni anno l’appuntamento estivo con il Festival di Teatro Antico, dal 2008 affidato alla direzione artistica di Paola Pedrazzini

Il cartellone offre un’ampia scelta di appuntamenti creati in esclusiva: gli artisti scelgono il Festival per il debutto o vi approdano con versioni speciali delle loro proposte culturali, contribuendo a fare di Veleia un luogo speciale per la sua unicità. Sono stati tanti i personaggi illustri che hanno contribuito a dare lustro al Festival: Giorgio Albertazzi, Laura Morante, Sergio Rubini, Monica Guerritore, Iaia Forte, Elisabetta Pozzi e ancora Paolo Rossi, Gioele Dix, Alessandro Bergonzoni, Massimo Recalcati, Margherita Hack, Nicola Piovani, Angelo Branduardi, Roberto Vecchioni

Il Festival di Veleia è cresciuto di anno in anno. Il pubblico, fortemente fidelizzato e proveniente da tutto il Nord Italia, ha fatto esperienza di linguaggi eterogenei, capaci di contaminarsi nel dialogo di teatro, musica, mito e poesia. 

Sempre con un’attenzione specifica alla formazione, negli ultimi anni al cartellone tradizionale si è aggiunta la rassegna Veleia Ragazzi: laboratori gratuiti pensati per varie fasce d’età, dai bambini agli adolescenti, elaborati con codici adeguati ai giovanissimi destinatari e con l’intento di avvicinarli al patrimonio culturale e artistico su cui sono fondate le comuni radici classiche e mediterranee.

www.xnlpiacenza.it

www.veleiateatro.com

www.fondazionefarecinema.it

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