Smog, il rapporto fra agricoltura e qualità dell’aria nel progetto PrepAir sviluppato anche nella Pianura Padana.
Come è emerso sempre più spesso negli ultimi anni, anche l’agricoltura ha un ruolo sulla qualità dell’aria del bacino padano. Questa tematica è stata studiata in maniera approfondita all’interno del progetto LIFE PrepAir che si avvia alla dirittura d’arrivo. I risultati del “pillar” dedicato all’agricoltura e di quello dedicato allo studio delle emissioni sono stati presentati a Radio Sound dal responsabile del progetto Marco Deserti
Le emissioni – spiega Deserti – dipendono dalla composizione chimica delle deiezioni e dei fertilizzanti utilizzati, dai cicli biologici degli animali, dalle variabili legate alla composizione del terreno e dalle variabili meteo climatiche. Oltre che dalla capacità di assorbimento delle piante. In particolare, si è posta l’attenzione sulle polveri sottili fini prodotte dall’ammoniaca che viene emessa dai reflui zootecnici se non sono gestiti in maniera virtuosa. Questo avviene nelle fasi di stabulazione, stoccaggio e spandimento.
Del progetto fanno parte le Regioni del bacino padano
Per la stima delle emissioni di ammoniaca in atmosfera è ora attivo il “BAT Tool”, un innovativo strumento di calcolo messo a punto nell’ambito di PREPAIR, che permette di calcolare le emissioni a partire dai dati sulle tecniche applicate negli allevamenti intensivi di suini ed avicoli. Le analisi svolte hanno dimostrato che questo strumento mostra notevoli potenzialità nell’elaborare valutazioni di tipo tecnologico, sia a livello aziendale che territoriale. Potenzialità che ora dovranno essere supportate dalla fruizione e da un impiego armonizzato delle fonti dei dati, relative alla effettiva struttura degli allevamenti nei differenti contesti territoriali.
I vari interventi che si sono succeduti hanno approfondito queste tematiche e ipotizzato soluzioni per ridurre le emissioni di ammoniaca grazie all’utilizzo di buone pratiche, derivanti proprio dalle indagini svolte sul campo e dalle sperimentazioni effettuate. L’utilizzo di BAT Tool, dal 2019, grazie a quasi cinquemila simulazioni aziendali, ha dato risultati importanti; da gennaio 22 è disponibile Bat Tool Plus, una versione ancor più approfondita dello strumento. Uno degli obiettivi futuri è allora quello di ampliare l’applicazione della metodologia BAT Tool per la valutazione di differenti scenari di applicazione delle tecniche nelle diverse fasi emissive, per quantificarne la riduzione emissiva ottenibile.
La proposta si basa sull’individuazione di target di riduzione definiti e raggiungibili con l’applicazione di buone pratiche alle quali sia associabile, singolarmente per ogni pratica, una quota di riduzione dell’ammoniaca. L’obbligo progressivo di raggiungimento del target di riduzione prefissato potrà dunque essere scelto dalla singola impresa agricola all’interno delle BAT disponibili.
Di PREPAIR fanno parte, tra i 18 partner italiani e sloveni, tutte e cinque le Regioni del bacino padano e la Provincia di Trento: è questo il principale palcoscenico su cui si attivano le iniziative previste, dalla raccolta dei dati fino alle azioni di sensibilizzazione. Il progetto mira ad implementare le misure previste dai piani regionali e dall’Accordo per la qualità dell’aria del Bacino padano, ed a rafforzarne la sostenibilità e la durabilità dei risultati.
Le azioni di progetto riguardano una pluralità di settori – agricoltura, combustione di biomasse per uso domestico, trasporto di merci e persone, consumi energetici – e lo sviluppo di strumenti comuni per il monitoraggio delle emissioni e per la valutazione della qualità dell’aria su tutta l’area di progetto.
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