Lo stato idrologico del bacino del fiume Po migliora solo lievemente e anche le piogge che stanno cadendo da alcune ore ininterrottamente con media intensità sulla quasi totalità del comprensorio distrettuale non sembrano destinate a scacciare definitivamente le preoccupazioni di istituzioni e portatori di interesse riunitisi oggi al tavolo dell’Osservatorio Permanente sulle crisi idriche convocato appositamente dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE. Le precipitazioni annunciate infatti stanno contribuendo ad un minimo innalzamento delle quote delle portate registrate ma il risultato è che le singole stazioni di monitoraggio restano ancorate a livelli di siccità estrema o grave mostrandone un carattere ancora ampiamente diffuso sul territorio del Nord del paese.
I rilevamenti effettuati ieri lungo il Grande Fiume ci consegnano un quadro assai poco rassicurante che conferma la difficoltà a colmare il deficit idrico che si è pesantemente accumulato in 110 giorni di assenza di piogge con il conseguente impoverimento della falda acquifera sotterranea. A questo quadro di indicatori oggi si somma naturalmente l’avvio, seppur posticipato di quindici giorni (come richiesto nella seduta del precedente Osservatorio), delle semine colturali e l’incremento progressivo delle temperature destinato ad attestarsi e mantenersi su livelli medio alti a partire già dalla prossima settimana.
Nei giorni scorsi le piogge avevano portano una inversione di tendenza con un aumento dei livelli delle portate di Po che ad oggi, però, sono nuovamente in fase di pressoché totale esaurimento. A Pontelagoscuro si registra una portata di 551m3/s, le stesse condizioni che avevamo ad inizio mese ed in rapida diminuzione. La sezione più in crisi continua ad esser quella di Piacenza, con una portata di 241m3/s e un deficit sul mese di -79%. Quindi, nonostante gli ultimi eventi precipitativi, il deficit di portata rimane estremo in tutte le sezioni di misura. Analoga situazione anche negli affluenti, che grazie alle piogge hanno visto un rapido aumento delle portate, salvo poi tornare ai livelli precedenti, prossimi ai minimi del periodo. L’andamento delle portate osservate nel trimestre febbraio-marzo-aprile 2022 è risultato complessivamente confrontabile con l’andamento estivo medio del periodo giugno-luglio-agosto.
“Quel che maggiormente ci allarma – ha evidenziato il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE, Meuccio Berselli, in apertura di incontro – non sono esclusivamente le quote delle portate registrate sotto la media, ma la carenza di scorte accumulate sulle catene montuose e nei grandi laghi. Per queste ragioni ci troviamo con indicatori idro-meteo-climatici caratteristici più della stagione estiva che di quella primaverile ed in questo scenario agricoltura e habitat potranno anche andare incontro a periodi caratterizzati dalla mancanza di acqua nei prossimi mesi”.
Il dirigente tecnico responsabile di ADBPo, ingegner Andrea Colombo, ha illustrato le rilevanti implementazioni con cui sarà arricchito il bollettino dell’Osservatorio e l’attivazione funzionale dei tavoli tecnici territoriali che fanno emergere periodicamente i raffronti dei principali indicatori con i periodi precedenti e quelli di previsione, molto utili per modulare in modo sempre più preciso, capillare e rappresentativo le decisioni e i provvedimenti più adeguati sul grado di severità.
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