Grazie a “InstaGROm”, il progetto presentato stamani nel cortile della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi (“Gro” sta per Galleria Ricci Oddi), le più belle opere della pinacoteca saranno a portata di telefonino con il codice QR, l’unico strumento di comunicazione in grado di creare collegamenti ipertestuali tra il mondo online e quello offline. Con il QR code e la tecnologia virtuale anche le opere d’arte diventano, da oggi, strumenti di informazione integrati a link e pagine web.
Dunque il linguaggio veloce di InstaGROm, realizzato grazie al bando “Piacenza riparte con la cultura” e il sostegno dell’azienda Musetti Caffè, è stato presentato stamani dall’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, dal direttore della Galleria di via San Siro, Lucia Pini, dal direttore generale dell’azienda Musetti, Paolo Molinaroli e da coloro che hanno realizzato il progetto, il videomaker Roberto Dassoni e la storica dell’arte Laura Bonfanti. Presente anche il vicepresidente della Ricci Oddi, Eugenio Gazzola e un gruppo di studenti di 3° dell’Istituto Romagnosi (indirizzo Turistico), con le insegnanti Elisa Ferrari e Barbara Cardillo.
Un bel parterre e tanta curiosità perché, come ha detto l’assessore Papamarenghi, “i musei, e più in generale le istituzioni culturali, sentono più che mai oggi la necessità di essere social, di far parte del web. Si tratta di un’opportunità, perché questa nuova consapevolezza generale segna una svolta epocale non solo nel modo di intendere i musei e in questo caso la Ricci Oddi, ma anche nel modo di fruirne, rendendoli protagonisti attivi e facilmente raggiungibili da parte del singolo visitatore”. Ha aggiunto: “Solo attraverso il digitale, infatti, è possibile creare un legame diretto tra cittadini e istituzioni culturali, favorendo un rapporto bilaterale fatto di mutui scambi. “Piacenza riparte con la Cultura” serve anche a questo, favorire l’utilizzo delle tecnologie utilizzate soprattutto dai giovani per conoscere l’arte di questa splendida galleria. L’avvio di InstaGROm vede la nascita di quindici videoclip della durata di poco più di un minuto dedicati ad alcune delle opere più rappresentative della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi. Le clip, accomunate da un unico format, saranno pubblicate sulle pagine social della Galleria (Instagram e Facebook) con cadenza settimanale, dando il via a una libera esplorazione della raccolta, affidata a una selezione d’opere volutamente divagante, che alterna autori quali Pellizza da Volpedo, Umberto Boccioni, Giovanni Boldini, Carlo Carrà a Stefano Bruzzi e Luciano Ricchetti. Inoltre InstaGROm è un esempio di fattiva collaborazione tra pubblico e provato per la realizzazione di un progetto che prende dal passato e guarda al futuro”. E a questo proposito Paolo Molinaroli ha sottolineato: “Siamo orgogliosi di avere contribuito a questo progetto, la nostra azienda ha tradizione e storia, una “Vision” proiettata verso il futuro e per questa ragione la nostra disponibilità in questa direzione sarà certamente ampia”. Ha commentato Lucia Pini: “I brevi video, inaugurano una serie attraverso la quale la Galleria piacentina intende promuovere la conoscenza del proprio patrimonio, puntando su un linguaggio agile e su modalità familiari alle più giovani generazioni”.
Ha poi spiegato Roberto Dassoni, noto e apprezzato videomaker: “Destinati alla diffusione online e alla condivisione sui social, i video sono prodotti in versione italiana e inglese e saranno consultabili anche durante la visita in Galleria inquadrando un QR code collocato in prossimità dell’opera. Basterà dunque il codice a barre bidimensionale di forma quadrata, composto da diversi moduli di colore nero inseriti all’interno di uno schema a sfondo bianco, per essere collegati in ogni momento. L’intento promozionale si affianca così all’approfondimento didattico, fornendo al visitatore uno strumento pensato per un’ampia fascia di pubblico”. Infine Laura Bonfanti che ha curato i testi dei video, mentre la voce narrante è quella di Carolina Migli, ha citato una lettera di Giuseppe Ricci Oddi del 1929, in cui il filantropo piacentino, “sottolineava la necessità di ampliare gli orizzonti piacentini grazie all’arte e alla cultura”.
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