Domani, venerdì 8 aprile, dalle 9 alle 13, Confedilizia Piacenza sarà presente con una postazione nei pressi di Piazza Cavalli (all’inizio di Via XX Settembre) per informare i cittadini sui rischi della riforma del catasto, prevista dall’art. 6 del disegno di legge delega per la riforma fiscale.
L’iniziativa, indetta dalla Confedilizia nazionale, si svolgerà contemporaneamente in diverse città italiane ed ha lo scopo di spiegare appunto la pericolosità della revisione degli estimi catastali, quali sono i partiti che la osteggiano, quali quelli che la sostengono e quali propongono una soluzione di compromesso (ad esempio, approvare il comma 1 ma non il comma 2 dell’art. 6). Molto importante sarà richiamare l’attenzione anche di coloro che fino ad ora si sono disinteressati al problema, ritenendo di non incorrere in alcun rischio: si fa riferimento ai proprietari, o ai prossimi acquirenti, della prima casa di abitazione.
Infatti l’allerta scatta anche per la prima casa, almeno per tre principali ragioni.
Prima: i dati catastali influenzano l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), attraverso il quale i cittadini accedono, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità. Tra i parametri con i quali viene determinata la situazione economica del nucleo famigliare del richiedente la prestazione o il servizio rientra, infatti, il valore catastale degli immobili di proprietà, prima casa compresa. Maggiore è il valore catastale di quest’ultima, dunque, minore possibilità vi è di ottenere la prestazione o il servizio.
Seconda: sui dati catastali si fondano i tributi sulle compravendite, in particolare l’imposta di registro. Maggiore è il valore catastale dell’immobile, maggiore è l’imposta da pagare al momento del suo acquisto.
Terza: l’Imu colpisce attualmente le abitazioni principali (le cosiddette prime case) solo se sono considerate di lusso. Con l’attuale catasto, hanno questa connotazione le unità immobiliari di categoria catastale A/1, A/8 e A/9. Al proposito, va considerato che: a) con i nuovi inquadramenti catastali, le modalità di individuazione delle abitazioni considerate di lusso potrebbero portare a risultati molto diversi dagli attuali, con l’inclusione nella tipologia di lusso di un numero maggiore di unità immobiliari; b) la Commissione europea, oltre a raccomandare all’Italia di aggiornare il Catasto al fine di compensare con maggiore tassazione sugli immobili una minore imposizione sul lavoro, ha suggerito anche di reintrodurre l’Imu sull’abitazione principale in via generalizzata. Insomma, l’intervento sul catasto previsto dal governo è un rischio per tutti, è per questo che è necessario protestare e farsi sentire.
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