Gennaro Sangiuliano: “Se si dimostra di essere forti, le guerre non scoppiano: Reagan fece implodere l’Urss riarmando l’occidente”

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«Se si dimostra di essere forti e preparati, le guerre non scoppiano. Se invece si danno segnali di debolezza, ad esempio abbandonando l’Afghanistan, poi succede quello che sta avvenendo. Reagan vinse la guerra fredda (“senza sparare un colpo”, come disse Margaret Thatcher) perché riarmò il suo Paese e l’Occidente facendo implodere l’Unione Sovietica che non aveva le risorse economiche sufficienti per stare al passo con il riarmo americano. Oggi l’Occidente si è molto distratto e Putin ne ha approfittato». La riflessione è del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, che al PalabancaEventi (in Sala Panini, con Sala Verdi videocollegata) ha presentato – ospite della Banca di Piacenza – il suo ultimo libro “Reagan – Il Presidente che cambiò la politica americana” (Mondadori).

«Reagan prese l’America in condizioni deteriori sotto tutti i profili – ha sottolineato il presidente esecutivo della Banca Corrado Sforza Fogliani presentando l’ospite – ma quando lasciò la carica la situazione era completamente capovolta. Nessuno gli aveva creduto quando diceva che avrebbe raggiunto certi traguardi diminuendo la pressione fiscale e invece c’è riuscito, assistito da straordinari economisti come Friedman, monetarista come lo fu Einaudi, protagonista del miracolo economico italiano».

Il volume rappresenta una biografia – a oltre quarant’anni dall’insediamento di Reagan alla Casa Bianca – dettagliata e avvincente, ricca di informazioni, notizie e aneddoti riferiti al presidente più popolare dell’America moderna, alla quale seppe imprimere una spinta di ottimismo e pragmatismo con benefici effetti per tutte le nazioni industrializzate dell’Occidente. Si deve al reaganismo (e al thatcherismo) – ne è convinto l’autore – se oggi gli anni Ottanta e Novanta del Novecento sono ricordati come una stagione felice di benessere e di prosperità economica.

«Quando fu eletto nel 1980 – ha ricordato il prof. Sangiuliano, che ha ripercorso la vita giovanile del presidente americano, il primo nato povero – fu accolto, quale ex attore di Hollywood, con stupore e scetticismo, anche in Italia (l’unico a credere da subito il lui fu Indro Montanelli). Poi la storia ce lo ha consegnato come un grande Presidente, simbolo del movimento liberal-conservatore. Era un uomo intuitivo e capì che per far ripartire l’economia era necessario abbassare le tasse creando così, attraverso un circolo virtuoso, nuovi posti di lavoro. Non voglio impoverire i miliardari, diceva, ma crearne di nuovi perché fanno gocciolare la ricchezza e portano sviluppo. Difese le proprie idee sfidando il pensiero dominante di allora e combattendo le politiche assistenziali tout court».

Al termine dell’apprezzato intervento, il presidente Sforza ha consegnato in ricordo della serata al direttore Sangiuliano (che aveva, prima dell’incontro, visitato il museo della Banca nello Spazio Arisi) la nuova medaglia realizzata dall’Istituto di credito con il logo del PalabancaEventi. Ai numerosi intervenuti è poi stato distribuito il volume, con l’autore che si è volentieri prestato al rito del firma-copia.

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