Cgil, Cisl, Uil proclamano lo sciopero di tutti i lavoratori pubblici e privati per la provincia di Piacenza con le seguenti motivazioni: “mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori per la pace in Ucraina”. L’astensione avrà durata di un’ora, da collocarsi alla fine ogni turno di lavoro della giornata di martedì 1 marzo 2022. Sono esonerati dall’astensione i settori della sanità pubblica e privata, comprese le strutture assistenziali residenziali, al fine di salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini. Saranno garantite le prestazioni indispensabili, in osservanza delle regolamentazioni di settore”.
Così, Cgil, Cisl, Uil di Piacenza in una nota stampa informano della mobilitazione per la pace un Ucraina che passerà da uno sciopero provinciale martedì 1 marzo che si concretizzerà nell’ultima ora di lavoro.
“Cgil, Cisl, Uil condannano l’aggressione militare russa e chiedono uno stop immediato delle ostilità. Il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili. Al popolo e ai lavoratori dell’Ucraina esprimiamo la nostra solidarietà”. È quanto dichiarano in una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil. “È necessario fermare la guerra in Ucraina – si legge – e far partire un vero processo di pace, attivando urgentemente tutti i canali della politica e della diplomazia, in sede europea e in sede Onu”. “Mai come oggi – aggiungono le tre Confederazioni – è evidente che la pace e il ripudio delle guerre debbano essere la priorità dell’agenda politica italiana, europea e mondiale. L’Unione Europea deve agire ispirata dai suoi principi costitutivi a difesa di pace e democrazia”.
Sabato 26 febbraio, i sindacati confederali invitano tutte e tutti a partecipare al presidio promosso da Piacenza Solidale a cui hanno aderito decine di realtà locali, tra cui i rappresentanti dei lavoratori. L’appuntamento è per sabato 26 febbraio, dalle ore 10:00, pubblico Passeggio, angolo Liceo Respighi. Sono previste musiche, letture, riflessioni per la Pace.
Al termine una delegazione si recherà in Prefettura dove alcuni dei promotori del Presidio saranno ricevuti dal Prefetto e al quale consegneranno un appello.
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