Diga del Molato, volume sotto la media: preoccupazione e attento monitoraggio da parte del Consorzio di Bonifica

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L’anno è da poco iniziato e il Consorzio di Bonifica di Piacenza continua le proprie attività di monitoraggio e gestione del territorio.

A preoccupare è il volume dell’acqua presente alla diga del Molato (Nibbiano di Alta Val Tidone). Analizzando il trend 2010-2021 – ed escludendo il 2017, annata straordinaria per la crisi idrica che aveva vissuto il nostro territorio – il bacino della diga presenta oggi il 14,2% di acqua in meno rispetto periodo in esame: << Ad essere a rischio è il distretto irriguo della Val Tidone la cui SAU (Superficie Agricola Utilizzata) è di circa 10.800 ettari con una produzione agricola dal valore stimato di 15 milioni di euro (stime basate sui dati del valore medio della produzione agricola provinciale). Se nei prossimi mesi non s’interrompesse questa situazione di siccità si preannuncerebbe una grave crisi idrica che metterebbe a rischio le colture di pregio del distretto. Con i tecnici dedicati stiamo monitorando attentamente la situazione ma non va abbassata la guardia perché dagli indicatori disponibili permarrà alta pressione per i prossimi quindici giorni e non sono probabili significative precipitazioni>> commenta Luigi Bisi, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

La diga del Molato, attualmente con 1,49 milioni di metri cubi, risulta più bassa perché dalla fine dalla stagione irrigua (momento in cui si arriva ad avere la diga vuota) non si sono registrate precipitazioni significative. A destare ulteriore preoccupazione sono le riserve delle falde indebolite dal fatto che nel 2021 sono piovuti 595 millimetri di pioggia che corrispondono al 30% in meno rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

Come si vede dal monitoraggio regionale della siccità di ARPAE, preoccupano anche il torrente Nure e i fiumi Trebbia e Po che registrano portate notevolmente inferiori rispetto alle medie stagionali storiche.

La diga del Molato è uno sbarramento unico e suggestivo; essa forma il lago di Trebecco, ha un volume utile di invaso pari a 7,6 milioni di metri cubi ed è un elemento fondamentale per la conservazione e la distribuzione della risorsa, per la laminazione delle piene a presidio dell’equilibrio idrogeologico dell’ambito medesimo, per la produzione di energia idroelettrica, per lo sviluppo delle condizioni socio economiche dell’ambito territoriale e per la valorizzazione turistica dell’intera vallata.

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