Turismo, arrivi e presenze in crescita del 40% nel primo semestre 2021: “Ma la spinta non è ancora sufficiente per recuperare i livelli pre-Covid”

Turismo a Piacenza

I primi sei mesi del 2021 registrano l’atteso “rimbalzo” congiunturale – a suo tempo previsto (cfr. Piacenz@ n. 39) – anche per il settore turistico piacentino, uno dei comparti più colpiti a livello economico dalla pandemia nel 2020. L’avvio e il consolidamento della campagna vaccinale e il progressivo ritorno ad una situazione di maggior normalità dal punto di vista degli spostamenti hanno infatti determinato a livello provinciale un incremento tendenziale dei flussi di turisti del 43,6% e dei pernottamenti del 46,8% rispetto al primo semestre 2020. Un incremento che però in entrambi i casi non è ancora sufficiente a recuperare i livelli pre-Covid, registrandosi un -49,1% per gli arrivi ed un -31,1% per le presenze rispetto ai primi sei mesi del 2019.

Va tuttavia rilevato come il nostro territorio abbia avuto in generale anche in questa occasione una prestazione migliore rispetto a quella media regionale e a quella di molte altre province emiliano-romagnole.

Confrontando il primo semestre 2021 con il primo semestre 2020, nel complesso degli esercizi ricettivi gli arrivi di turisti si attestano a 63.780 (+20mila circa), mentre le presenze raggiungono le 166.430 (53mila in più).

In particolare, negli esercizi alberghieri sono stati rilevati 48.589 arrivi e 95.147 presenze, i primi in crescita sul 1°semestre 2020 del 34,1%, le seconde del 33,3%. Più significativa è stata la ripresa negli esercizi “extra-alberghieri”, dove si sono registrati invece 15.191 arrivi, in aumento rispetto all’anno precedente del 85,8%, e 71.283 presenze, con una variazione positiva del 69,9%. Dal punto di vista della provenienza, sono in crescita sia i turisti italiani, che mostrano un aumento del 47,7% a livello di arrivi (55.097) e del 45,9% in termini di pernottamenti (142.339), sia i turisti stranieri, +22,3% gli arrivi (8.683) e +52,7% le presenze (24.091).

Nonostante il recupero, appare comunque evidente il gap ancora da colmare rispetto al 2019, in particolare per il comparto alberghiero e per quello estero, mentre risulta quasi completamente annullato il ritardo per le presenze extra-alberghiere, grazie all’aumento – più che degli arrivi – della permanenza media del turista (da 3 giorni nel 2019 a 4,7 nel 2021).

L’incidenza nel periodo considerato delle presenze straniere è stata del 14,5% (era il 26% nel 2019), mentre quella delle presenze negli esercizi extra-alberghieri è stata del 42,8% (rispetto al 30% nel 2019).

I grafici sull’andamento mensile delle presenze nel primo semestre 2021 mostrano – rispetto all’analogo semestre del 2020 – un trend ancora negativo a gennaio (-33,4%) e febbraio (-9,6%), condizionato dagli effetti della seconda ondata di contagi covid di fine 2020, ed un recupero (atteso) nei mesi successivi, da marzo a giugno. Tali incrementi delle presenze, seppur significativi in termini relativi, non sono però stati sufficienti per riportare in questo periodo il turismo locale alla situazione antecedente la crisi epidemica, quando si registravano circa 40mila pernottamenti nei mesi di marzo e aprile, e circa 45-50mila presenze nei mesi di maggio e giugno.

La ripresa della domanda turistica da questo punto di vista ha riguardato non tanto il settore alberghiero, quanto il settore extra-alberghiero, che infatti è sostanzialmente ritornato sui livelli del 2019 (quando non li ha superati) con riferimento ai mesi di gennaio, febbraio, marzo, e maggio, mostrando un non completo recupero solo ad aprile (-23,9%) e giugno (-10,8%).

Sempre a confronto con la situazione pre-covid, le dinamiche sono state inoltre più positive per la componente nazionale che non per quella estera. Le presenze italiane sono tornate al 95% di quelle del 2019 nel mese di febbraio, e all’85-90 per cento nei mesi di maggio e giugno, mentre sono sotto del 30 per cento circa relativamente a gennaio, marzo e aprile. Le presenze straniere al contrario – nonostante i forti incrementi relativi 2021/2020 – risultano diffusamente in fase di recupero, soprattutto per quel che riguarda i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, dove i pernottamenti non arrivano ancora alla metà di quelli del 2019.

A livello territoriale, analizzando la distribuzione degli arrivi e delle presenze registrati nel primo semestre 2021 nei diversi ambiti che la statistica regionale utilizza per suddividere la nostra provincia, emerge come i movimenti turistici si siano concentrati per il 55-60% nel capoluogo Piacenza, per il 15% circa nei comuni collinari e appenninici, per l’7% a Fiorenzuola e per il 21-24% nei restanti comuni piacentini. Piacenza conosce un buon rimbalzo rispetto al 2020 (+47,2% le presenze) e si qualifica per essere il contesto provinciale più avanzato rispetto al recupero dei livelli pre-pandemici (-27% rispetto al primo semestre 2019), al contrario dei comuni di collina e di montagna che invece mostrano ancora un gap del 40%.

Passando in conclusione alle dinamiche di lungo periodo – cioè rispetto al primo semestre 2011 (quando gli arrivi superavano le 131 mila unità e le presenze le 263 mila) – si può osservare come, grazie alla ripresa dei flussi conosciuta nel primo semestre 2021, il turismo piacentino abbia iniziato la sua fase di risalita dai minimi del 2020. Una risalita che, come abbiamo visto, risulta ancora parziale ma che potrebbe sperimentare un’accelerazione proprio nella seconda metà dell’anno appena trascorso, grazie al contributo della stagione estiva che è solitamente favorevole alla congiuntura turistica. Lo vedremo con i dati a consuntivo 2021 che pubblicheremo nei prossimi mesi.

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